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15 luglio 1988 Torino. Walter Briatore, 36 anni, fu ucciso perché scambiato per un ‘ndranghetista.
Walter Briatore, 36 anni, fu ucciso Torino il 15 luglio 1988 perché scambiato per un ‘ndranghetista. “Dopo trent’anni e quattro mesi la polizia e la procura hanno rispolverato il faldone di un omicidio di ‘ndrangheta. Le indagini sono state riaperte e partono da una nuova certezza: non erano Rizzi e Briatore i veri obiettivi dei sicari della malavita calabrese che invece cercavano «Franco il Rosso» ucciso davvero, al terzo tentativo, due mesi più tardi: il 24 agosto 1988. Briatore, originario di Roburent, ha 36 anni quando una mattina, in via Monfalcone 92, viene freddato con un colpo calibro 45 alla nuca. Qualche mese prima di lui era toccato, sempre a…
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10 Luglio 1988 Gioia Tauro (RC). Ucciso in un agguato Pietro Ragno, giovane carabiniere di 28 anni.
Pietro Ragno era un giovane carabiniere di 28 anni, sposato e padre di una bimba, Vanessa, di appena 11 mesi. Originario di Messina era in servizio a Gioia Tauro da tre anni. Il giovane, il 9 luglio 1988 aveva cenato presto, salutato la moglie Stefania Lopresti, una ragazza di appena 19 anni, e baciato la figlioletta, per effettuare un servizio notturno assieme al commilitone Giuseppe Spera, 32 anni, campano di San Cipriano Picentino, anche lui sposato e padre di due figli. Poco dopo mezzanotte, dallo svincolo di Losarno, i due carabinieri hanno imboccato l’autostrada per fermarsi a fare rifornimento di benzina e quindi rientrare in caserma. Si stavano per immettere…
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11 giugno 1988 Torino. Uccisa Michela Ansaldi Paolino, 16 anni. Testimone in una guerra tra bande catanesi.
Erano appena usciti da una birreria, Michela Ansaldi Paolino, 16 anni, la sua amica 17enne A. M. e i giovani pregiudicati Roberto Caserta, 27 anni, ed il fratello Maurizio, 35 anni, quando sono stati bersagliati da numerosi colpi di pistola. I fratelli Caserta e Michela sono morti sul posto mentre la sua amica è rimasta gravemente ferita. Mesi dopo le indagini stabilirono che i due fratelli avevano litigato all’interno del locale con i proprietari ma che sono stati poi crivellati di colpi da altre persone, estranee alla prima lite, che li stavano attendendo all’esterno. Fonte: L’Unità Articolo del 13 giugno 1988 Sparatoria a Torino, 3 morti e un…
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4 aprile 1988 Grumo Nevano (NA). Muore Tammaro Romano, 36 anni, sovrintendente polizia Giudiziaria, a seguito delle ferite infertegli il 31 marzo nel corso di una rapina.
Il sovrintendente principale della polizia giudiziaria Tammaro Romano muore il 4 aprile 1988 dopo 4 giorni di agonia a seguito di una sparatoria avvenuta a Grumo Nevano. Tammaro comandava la squadra giudiziaria del Commissariato di Montecalvario, una delle zone più calde dei “quartieri” per la presenza asfissiante della criminalità. Il 31 marzo 1988 Romano, 36 anni, si reca a fare visita ad un amico proprietario di un negozio di abbigliamento a Grumo Nevano e sta guardando dei pantaloni mentre attende che la moglie finisca un’acconciatura nel vicino esercizio di parrucchiere; ad un certo punto fanno irruzione nel negozio dei rapinatori con armi in pugno. Romano, che è fuori servizio, reagisce…
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1 aprile 1988 Torre del Greco (NA). Strage del Venerdì Santo. Resta ucciso Domenico Di Donna, 61 anni, cameriere in una trattoria. Vittima della guerra di camorra.
Domenico Di Donna, 61 anni, cameriere alla Taverna del buongustaio di Torre del Greco, muore colpito da un proiettile vagante nella cosiddetta “strage del venerdì santo”, una guerra tra clan rivali della zona. Nel ristorante, dove lavora Domenico, è in corso una cena tra quattro pregiudicati quando il commando omicida entra in azione e spara all’impazzata. Un proiettile colpisce Domenico. Muoiono, a seguito della sparatoria, Antonio La Rocca, alias Tonino ‘a Maronna, e Ciro Fedele. Salvatore Magliulo, tenta di scappare in strada ma viene raggiunto e ucciso. Una strage voluta per vendicare la morte di Vincenzo Gargiulo, fratello del boss Gegè. Sono gli anni tra il 1986 e il 1991,…
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10 marzo 1988 Afragola (NA). Assassinato in un agguato Francesco Salzano (40 anni), consigliere comunale.
Nella tarda serata del 10 marzo 1988 venne assassinato ad Afragola (Na) il consigliere comunale della Dc Francesco Salzano, 40 anni, insieme al consigliere Paolo Sibilio, medico analista di 39 anni. I due, dopo aver trascorso la giornata presso il comune di Afragola, decisero di andare a cena fuori. Verso le 22.45, saliti a bordo dell’auto di proprietà di Sibilio, vennero tamponati da una Fiat uno bianca. L’auto sbandò finendo contro un palo proprio mentre dall’utilitaria scesero tre uomini e cominciarono a sparare all’impazzata. Sibilio morì all’istante mentre Salzano spirò presso l’ospedale Nuovo Pellegrini dove venne portato dai soccorritori. Francesco Salzano, docente di lettere presso una scuola media, ricopriva dal…
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2 Marzo 1988 Palermo. Ucciso Donato Boscia, 31 anni, direttore del cantiere dell’impresa romana Ferrocementi.
Aveva 31 anni. Aveva una carriera lunghissima davanti a sé. Era un ingegnere con un cuore grande così e con un’onestà limpida. Si chiamava Donato Maria Boscia e la sera del 2 marzo 1988 fu freddato a Palermo da cinque colpi di pistola. Fu la mafia a decretare il brutale assassinio. Il maxiprocesso, celebrato e conclusosi a Palermo nel 1997 con 22 condanne di cui 14 all’ergastolo, dimostrò che era coinvolto nell’omicidio del giovane ingegnere di Gioia del Colle anche Salvatore Riina. Che Balduccio Di Maggio era implicato nei fatti. Che Donato Maria Boscia morì perché stava costruendo una sezione dell’acquedotto siciliano sul quale la mafia non era riuscita a…
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29 Febbraio 1988 Paceco (TP). Giustiziato Rosario Cusumano, 16 anni, garzone in un panificio. Non aveva rispettato la legge dell’omertà.
Rosario Cusumano, 16 anni appena, è stato giustiziato per qualcosa che non avrebbe mai dovuto sapere. Un testimone da eliminare, che era venuto a conoscenza e forse aveva anche svelato un terribile segreto. E tanto più pericoloso perché era un ragazzo pulito, del tutto estraneo agli affari più cupi e sotterranei del suo paese. Faceva il garzone in un panificio a Paceco, alle porte di Trapani, zona ad alta intensità di mafia. Lo hanno eliminato con una tempesta di colpi sparati con fucile e pistole, con quella pallottola esplosa dritta in gola, proprio mentre si stava recando a lavoro: alle cinque del mattino, in una viuzza a quell’ora deserta ma…
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12 Febbraio 1988 Cittanova (RC) Ucciso da un coetaneo Francesco Megna, 14 anni.
12 febbraio 1988 Cittanova (RC) – Francesco Megna di 14 anni. “Francesco non ha nulla a che fare con la ‘ndrangheta, la famiglia ha un bar in paese, frequenta il primo anno dell’istituto per geometri. Durante una festa di carnevale litiga con un coetaneo forse per uno scherzo di troppo. Si danno appuntamento “fuori” per risolvere la questione “magari con una sana scazzottata tra adolescenti”. Ma l’altro non la pensa così e si presenta all’appuntamento armato di pistola e lo colpisce al torace. “La cultura della faida è difficile da cancellare”. Accade un fatto straordinario: sono i ragazzi che hanno assistito al litigio a parlare, a “tradire” il loro coetaneo.…
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30 gennaio 1988 Pomigliano D’arco (NA). Muore Irene Foglia, 27 anni, colpita da un proiettile destinato ad un boss.
È morta senza quasi accorgersene Irene Foglia, 27 anni laureata in giurisprudenza, sposata da otto mesi appena e che non nascondeva le proprie ambizioni di diventare notaio. Un proiettile vagante di un commando della camorra che aveva come obiettivo un boss, presente anche lui all’inaugurazione di una concessionaria di auto, l’ha raggiunta ad un rene. È deceduta durante il trasporto in ospedale. Fonte: archivio.unita.news Fonte: archivio.unita.news Articolo del 1 febbraio 1988 Ragazza uccisa per errore di Vito Faenza Fulminata durante una azione camorrista contro un boss che è morta sul colpo È morta senza quasi accorgersene Irene Foglia 27 anni laureata in giurisprudenza sposata da otto mesi appena…