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28 Ottobre 1987 Avola (SR). Muore dilaniato da una bomba Paolo Svezia, 53 anni, guardiano notturno in una ditta i cui proprietari si erano rifiutati di pagare il pizzo.
Paolo Svezia era il custode notturno di uno stabilimento che si occupava di trasformazione degli agrumi ad Avola. 53 anni, morì dilaniato da una esplosione di 20 chili di dinamite che distrussero un’intera ala dello stabilimento. Un’altra carica di ulteriori 20 chili piazzata a ridosso di una trave portante non esplose. A scoprire l’attentato fu uno dei titolari dell’azienda “Fratelli Fugali Srl”, Sebastiano Fugali, giunto in contrada Zagaria, a 3 km dal paese, intorno alle 8.00 del mattino del 29 ottobre. Lo stabilimento era stato da poco ultimato e non aveva ancora avviato la propria attività. Paolo Svezia al momento dell’esplosione si trovava quasi certamente dentro il suo alloggio, nell’ala…
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2 ottobre 1987 Staiti (RC). Ucciso Domenico Zappia, 18 anni, colpevole di aver chiesto un passaggio al vero obiettivo dell’agguato.
Lo studente Domenico Zappia, 18 anni, di Staiti in provincia di Reggio Calabria, fu ucciso il 2 ottobre del 1987. Non era lui l’obiettivo dei killer bensì Antonio Stelitano, di 33 anni, al quale il ragazzo casualmente aveva chiesto un passaggio per tornare a casa dopo la scuola. I due, a bordo di una Fiat 127, furono raggiunti da numerosi colpi di lupara, Stelitano morì sul colpo mentre Mimmo Zappia si spense dopo 5 giorni di agonia in ospedale. Questo duplice omicidio venne inserito nella faida di Motticella che in 7 anni anni, dal 1983 al 1990, lasciò sul campo oltre 50 vittime tra cui gli studenti Pietro e Fortunata…
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17 Settembre 1987 Placanica (RC). Assassinato Ilario Cosimo Marziano, carabiniere presso la stazione di Cutro (KR), mentre era in licenza. Ucciso dal cognato, pregiudicato e ricercato per rapina.
Un colpo di pistola alla testa. Viene ammazzato così a Placanica, suo paese d’origine, il carabiniere Ilario Cosimo Marziano, trentaseienne, in servizio alla stazione di Cutro, in provincia di Crotone. È giovedì 17 settembre 1987. È in licenza da tre giorni e ha deciso di tornare in paese per salutare i parenti e vedere gli amici. Con lui ci sono la moglie e i figli di sei e dodici anni. Il suo corpo viene trovato dentro al casolare che la sua famiglia usa per la vendemmia. E infatti Marziano è andato per sistemare le ultime cose prima di avviare la raccolta dell’uva. È stato ucciso con un solo colpo di…
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27 Agosto 1987 Niscemi (CL). Giuseppe Cutruneo e Rosario Montalto, bambini di 8 e 11 anni, restano uccisi, mentre giocano per strada, da una sventagliata di proiettili. Vittime di uno scontro a fuoco tra boss su due auto nel centro del paese.
Giuseppe Cutruneo, 8 anni, e Rosario Montalto, 11 anni, stavano giocando per strada, vicino le proprie abitazioni nel centro di Niscemi (CL). All’improvviso da un’auto che ne insegue un’altra parte una sventagliata di proiettili. Per i due bambini non c’è scampo. Giuseppe muore all’istante; Rosario, raggiunto a sua volta da quattro colpi, che gli hanno spappolato i polmoni, il fegato e il colon, muore dopo 56 ore di sofferenza. Articolo di La Repubblica del 29 Agosto 1987 GIOCAVA PER STRADA, UCCISO di Giuseppe Cerasa NISCEMI Giochi di morte in una torrida sera d’estate, un regolamento di conti concluso in un bagno di sangue nel centro di…
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15 Giugno 1987 Vibo Valentia. Antonio Civinini, carabiniere di 28 anni, viene ucciso nella piazza principale della città.
Antonio Civinini, carabiniere di 28 anni, originario della provincia di Palermo e in servizio presso la compagnia speciale che ha sede all’ex aeroporto di Vibo Valentia, venne ucciso la sera del 15 giugno del 1987, davanti a decine e decine di persone che nonostante l’ora tarda (erano circa le 22) affollavano Piazza Municipio. L’omicida, a cui aveva chiesto i documenti, gli scaricò quasi un intero caricatore uccidendolo sul colpo, riservando l’ultima pallottola al commilitone, Vincenzo Cataldo, ventunenne di bari, che fu ferito all’inguine ma si salvò. Tratto dal libro Dimenticati Vittime della ‘ndrangheta di Danilo Chirico e Alessio Magro Lunedi 15 giugno 1987 l’Italia ha appena…
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20 maggio 1987 Torino. Ucciso Roberto Rizzi, impiegato di 31 anni, per uno scambio di persona
Uno scambio di persona. Una vittima innocente. Questa è la storia di Roberto Rizzi che, nel 1987, aveva solo 31 anni, una moglie, un lavoro da impiegato. Una vita come tanti, lontana dal crimine. Raggiunto a bruciapelo da due colpi di pistola, in un bar di via Pollenzo a Torino, da un killer, per tanto tempo sconosciuto. Vincenzo Pavia, ex collaboratore di giustizia e grande accusatore del cognato Domenico Belfiore, mandante del delitto di Bruno Caccia, ammette di aver assassinato per errore Roberto Rizzi: il suo obiettivo era Francesco di Gennaro, uomo legato al crimine organizzato della Torino degli anni ’80. Fonte: vivi.libera.it onte: archiviolastampa.it…
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9 maggio 1987 Aosta. È morto suicida Giovanni Selis, 50 anni, pretore di Aosta; non si era mai ripreso da un attentato di cui era stato vittima.
Giovanni Selis era pretore ad Aosta e stava indagando sul Casinò di Saint Vincent quando un’autobomba distrusse la sua 500, lasciandolo miracolosamente incolume. Giovanni Selis indicò ai magistrati di Milano come possibile movente dell’attentato ai suoi danni, proprio le indagini sulla casa da gioco, e in particolare sull’ambiente dei prestasoldi e il rapporto tra questi e l’Ufficio Fidi. Si uccise alcuni anni dopo, impiccandosi nella sua cantina. Soffriva di un forte esaurimento nervoso, non si era mai ripreso dall’attentato. Era il 9 maggio 1987. (vivi.libera.it) Fonte: aostasera.it Articolo del 25 ottobre 2015 Il casinò di Saint Vincent tra mafia, depistaggi e casi insoluti Saint-Vincent – Incontro pubblico a…
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16 aprile 1987 Bova di Reggio (RC). Paolo Ficara, 48 anni, operaio della forestale. Ucciso insieme al vero obiettivo dell’agguato.
Paolo Ficara fu ucciso a Bova di Reggio (RC) il 16 aprile del 1987. Sono gli anni in cui la Calabria è insanguinata da guerre intestine tra diversi clan per la spartizione del territorio. Paolo Ficara, 48 anni, operaio della forestale, aveva accettato un passaggio in auto dal vero obiettivo dei killers, Salvatore Morabito. Fonte: vivi.libera.it Fonte: archiviolastampa.it Articolo del 17 aprile 1987 GIORNATA DI KILLER. CINQUE DELITTI A REGGIO CALABRIA Gli uccisi erano tutti operai forestali. «Regolamento» di sangue tra i superstiti d’una banda di rapitori? REGGIO CALABRIA — Cinque persone uccise in 24 ore in agguati della ‘ndrangheta. La guerra tra le cosche ha insanguinato…
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10 Aprile 1987 Cittanova (RC) Ucciso Rosario Iozia, Comandante Squadriglia Carabinieri, in uno scontro a fuoco con dei malviventi.
Rosario Iozia, Comandante Squadriglia Carabinieri, viene ucciso in uno scontro a fuoco con dei malviventi, il 10 aprile 1987 a Cittanova (RC). ” … in data 10 aprile 1987, alle ore 19.00 circa, in agro del comune di Cittanova, sulla strada provinciale che unisce quest’ultimo centro abitato a quello di Polistena, in località Petrara veniva rinvenuto il cadavere del vice brigadiere Rosario Iozia attinto da colpi di fucile caricato a pallettoni. Dalla ricostruzione dei fatti, si poteva poi stabilire che il vice brigadiere, poco prima, trovandosi libero dal servizio alla guida della propria autovettura, con direzione di marcia Cittanova Polistena, all’uscita di una curva, proseguendo con un lungo rettilineo, notava…
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24 marzo 1987 Saluzzo (CN). Ferito gravemente, in un agguato, Amedeo Damiano, amministratore nel servizio sanitario pubblico locale. Aveva denunciato delle irregolarità. Morì il il 2 luglio successivo per un’embolia polmonare, mentre era ancora ricoverato per le ferite riportate.
Amedeo Damiano è stato un amministratore nell’ambito della sanità pubblica; presidente dell’U.S.S.L. N.63 di Saluzzo fu ferito mortalmente in un agguato intimidatorio il 24 marzo 1987 a opera di un gruppo criminale. Amedeo Damiano aveva avviato due inchieste per gravi irregolarità all’interno della USSL che dirigeva. Dopo un lungo calvario in diverse strutture ospedaliere, morì mentre era ricoverato presso il centro riabilitativo di Montecatone a Imola. Erano trascorsi quattro mesi dall’agguato. I sicari condannati risultano legati alla famiglia ‘ndranghetista dei Belfiore. Fonte: vivi.libera.it Fonte: archiviolastampa.it Articolo del 25 marzo 1987 INDAGINE SULL’AGGUATO DI SALUZZO E’ GRAVE IL PRESIDENTE DELL’USL di alberto Gedda Sono proseguite per tutta la…