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26 agosto 1984 Torre Annunziata (NA). Strage di Sant’Alessandro. Resta ucciso Francesco Fabbrizzi, 54 anni, vittima innocente.
Francesco Fabbrizzi era un padre di famiglia completamente estraneo agli ambienti della criminalità. Il 26 agosto 1984, il giorno di Sant’Alessandro, verso mezzogiorno, un autobus turistico giunge a Torre Annunziata nei pressi del Circolo dei pescatori. È domenica e nella chiesa della piazza si sta celebrando messa. L’autobus si ferma proprio al centro della piazza e a scendere dal veicolo non sono turisti in gita, ma un commando di killer della camorra. I sicari cominciano a sparare alla cieca; perdono la vita otto persone e sette sono feriti. È un atto di guerra nei confronti del boss di Torre Annunziata, Valentino Gionta, da parte dei gruppi rivali delle famiglie Bardellino,…
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23 agosto 1984 Polignano a Mare (BA). Mure Michele Brescia, 42 anni, appuntato della Guardia di Finanza, in un incidente stradale.
Il finanziere Michele Brescia era nato a Fasano il 7 aprile 1942. Michele morì il 23 agosto 1984 mentre era in servizio di perlustrazione anticontrabbando, a seguito di un incidente stradale sulla Statale 16 in corrispondenza dello svincolo sud per Polignano a Mare. Fonte: vivi.libera.it Fonte: fasanolive.com Articolo del 1 aprile 2018 Inaugurazione ed intitolazione della sezione A.N.F.I. Fasano all’Appuntato Michele Brescia La manifestazione ha avuto inizio nel Parco della Rimembranza con l’alza bandiera e la deposizione di una corona al monumento ai caduti. Nella mattinata di sabato 24 marzo, ha avuto luogo la cerimonia di inaugurazione e intitolazione della Sezione A.N.F.I. della cittadina pugliese. Istituita da…
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15 luglio 1984 Castel Volturno (CE). Ucciso Adriano Della Corte, 18 anni, mentre era in auto con degli amici. Probabile scambio di persona.
Adriano Della Corte, studente di 18 anni, originario di Casal Di Principe, fu ucciso il 15 luglio del 1984 a Castel Volturno (CE) da un commando dei clan dei Casalesi, che aveva scambiato la sua auto per quella del vero bersaglio. Adriano Della Corte era in auto, una Fiat Uno di colore nero, che aveva comprato due mesi prima grazie ad una vincita al Totocalcio, con due amici; si stavano dirigendo per una passeggiata domenicale al mare quando un’auto si affiancò alla loro sparando contro il ragazzo alla guida e dileguandosi subito dopo. Adriano Della Corte, colpito al volto, morì all’istante, gli amici rimasero feriti. Non c’è però una sentenza…
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10 Giugno 1984 Marano (NA) Salvatore Squillace, imbianchino di 28 anni, viene colpito da un proiettile alla testa, mentre era con amici davanti ad un bar, durante una sparatoria tra clan rivali.
Salvatore Squillace, 28 anni, nato a Marano in provincia di Napoli, viene ucciso da proiettili vaganti, dopo l’uccisione del boss di Marano, Ciro Nuvoletta. Gli assassini di Nuvoletta, per inquinare le possibili piste, hanno sparato all’impazzata e poi sono fuggiti. Intercettati da una macchina con all’interno persone sconosciute, spinti nel centro di Marano di Napoli, sono coinvolti in un conflitto a fuoco nel quale il povero Squillace resta vittima. Squillace, incensurato, sta parlando con un amico al bar. Viene soccorso e trasportato all’Ospedale Cardarelli di Napoli. Le sue condizioni sono gravissime perché una pallottola gli ha spappolato il cervello. Dopo un’importante intervento chirurgico, muore. Fonte: Fondazione Pol.i.s. …
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7 giugno 1984 Casoria (NA). Salvatore Mele, 40 anni, guardia giurata, fu ucciso nel corso di una rapina.
Salvatore Mele, 40 anni, lavorava per un’agenzia di vigilanza privata. Fu ucciso a Casoria (NA) il 7 giugno 1984 nel corso di una rapina a un furgone portavalori. Fonte: vivi.libera.it Fonte: fondazionepolis.regione.campania.it Brevi storie di vittime innocenti della criminalità: Salvatore Mele Salvatore Mele, vigilante 40enne, viene ucciso in una rapina il 7 giugno 1984 nei pressi dell’Euromercato a Casoria in provincia di Napoli. Il furgone blindato della Partenope, società di vigilanza per la quale lavora Salvatore, giunge verso le 9, 30 del mattino nel piazzale antistante il centro commerciale per ritirare l’incasso per un ammontare di circa 167 milioni di lire. All’interno del furgone vi sono tre vigilantes: Salvatore…
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1 Maggio 1984 Giffone (RC). Sequestrato Alfredo Sorbara, 35 anni, ruspista, fratello del sindaco del paese
Erano le 14 del primo maggio del 1984 quando Alfredo Sorbara, 35 anni, di Giffone, piccolo paese in provincia di Reggio Calabria ai piedi dell’Aspromonte, venne sequestrato mentre si trovata in compagnia dì un amico, che nell’occasione venne “risparmiato”. Subito gli inquirenti iniziarono le ricerche dopo che l’amico di Sorbara era riuscito a scendere in paese. Tuttavia, il corpo non fu mai ritrovato e sembra essere calato il buio sulla vicenda con i familiari della vittima che non hanno avuto più notizie. Articolo del 1 Maggio 2014 da ntacalabria.it Articolo del 3 Maggio 1984 da L’Unità Sequestro-mistero in Calabria Rapito il fratello di un sindaco comunista di…
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28 Aprile 1984 Selinunte (TP) Vincenzo Vento, ambulante, aveva chiesto un passaggio al vero obiettivo dell’attentanto
Vincenzo Vento, ucciso a Selinunte (TP) il 28 aprile 1984, mentre si trovava a bordo della macchina di un mafioso, vero obiettivo dell’attentato, a cui inconsapevolmente aveva chiesto un passaggio. (Liberanet.org) Articolo di La Repubblica del 30 Agosto 2006 Un cavillo nell’ indulto e il mafioso torna libero di Salvo Palazzolo L’ indulto ha aperto le porte del carcere anche a un killer delle cosche trapanesi, Francesco Luppino. Nonostante la legge vieti esplicitamente lo sconto di tre anni ai mafiosi. Eppure è accaduto. Perché la legge sull’indulto ha dimenticato che l’aggravante per i fatti di mafia è stata introdotta solo nel 1991. Dunque, tutte le condanne arrivate…
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31 Marzo 1984 Nardò (LE). Uccisa Renata Fonte, 33 anni, assessore, la cui unica colpa era di aver creduto nei propri ideali.
Il 31 marzo 1984, Renata Fonte, assessore del comune di Nardò (LE), cadeva assassinata per mano mafiosa. Si era battuta contro la lottizzazione e la speculazione edilizia del Parco naturale di Porto Selvaggio. Attraverso i microfoni della piccola emittente locale, Radio Nardò1, veicolava la sua lotta per la legalità, la democrazia, la giustizia. Quando è caduta sotto i colpi di pistola dei sicari, aveva 33 anni e due figlie piccole, che l’aspettavano a casa. Tra le prime donne in politica nella provincia di Lecce, Renata è stata un personaggio scomodo fin dai primi incarichi istituzionali, assessore alle Finanze nel 1982 e nel 1983 assessore alla Cultura e alla Pubblica Amministrazione.…
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12 marzo 1984 Siracusa. Paolo Signorino, piccolo imprenditore, ucciso in un tentativo di intimidazione.
Paolo Signorino era meccanico di professione e in poco tempo diventò distributore e manutentore di jukebox a Siracusa e provincia, facendo crescere la sua impresa. Il 12 marzo del 1984, un’intimidazione ai danni del commerciante si trasformò in tragedia. Paolo Signorino tentò di schivare un colpo di lupara che serviva a gambizzarlo, invece fu colpito in pieno stomaco. Morì tra le braccia del figlio 18enne, Franco. Fonte: /vivi.libera.it
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8 marzo 1984 Catania. Giuseppe Agatino Cannavò ucciso perché scambiato per un altro.
Giuseppe Agatino Cannavò fu ucciso a Catania l’8 marzo 1984 per uno scambio di persona perché aveva la stessa auto del vero obiettivo dei killer. Era un autista della Sita Bus. Il vero obiettivo dei sicari era Salvatore Paratore, che poi fu eliminato alcuni giorni dopo. Fonte: vivi.libera.it Ringraziamo gli amicidilibera.blogspot.com per l’aiuto nella ricerca di nomi e storie da non dimenticare: Fonte: mafiazero.blogspot.it Articolo da La Sicilia del 31 ottobre 2007 Arrestato il “formaggino” CATANIA – Il latitante Giovanni Fontanino, di 49 anni, ritenuto affiliato alla cosca Santapaola, irreperibile dal 24 settembre scorso, è stato arrestato dalla polizia. L’uomo deve scontare una condanna definitiva a 21…