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29 Settembre 1981 Agrigento. Strage di San Giovanni Gemini. Restano uccisi Michele Ciminnisi e Vincenzo Romano. Erano seduti in un bar vicino al vero obiettivo dell’agguato.
29 settembre del 1981 a San Giovanni Gemini (Agrigento), i killer che dovevano uccidere Calogero “Gigino” Pizzuto (l’uomo che secondo i pentiti era il numero 3 di Cosa Nostra dell’epoca, dopo Bontate ed Inzerillo), all’interno del bar Reina, colpiscono a morte anche due innocenti, Michele Ciminnisi e Vincenzo Romano. Quella sera, il gruppo di fuoco composto Gigi Garofano, Calogero Sala, Rosario Corsi, e Lillo Lauria (successivamente morti ammazzati), accompagnati in auto da Ciro Vara (divenuto poi collaboratore di giustizia), dovevano portare a termine la loro missione di morte, uccidendo quel Calogero Pizzuto, capo mandamento di Castronovo di Sicilia, che dopo la morte di Stefano Bontate, non si era presentato alla…
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10 Settembre 1981 Palermo. Ucciso Vito Ievolella, Maresciallo dei Carabinieri.
Vito Ievolella, sottufficiale dei carabinieri, fu ucciso a Palermo in Piazza Principe di Camporeale il 10 settembre 1981 da sicari mafiosi. Si trovava nella sua auto, una Fiat 128, in cui aspettava insieme alla moglie la figlia Lucia, impegnata in una lezione di scuola-guida. Gli assassini lo affiancarono con un’altra vettura esplodendo numerosi colpi di fucile e pistola. Vito Ievolella era di stanza dal 1965 presso la Caserma Carini, in Piazza Giuseppe Verdi, dove lavorò a fianco del colonnello Giuseppe Russo, ucciso dalla mafia il 20 agosto del 1977. I risultati ottenuti grazie alle sue tecniche investigative furono ricompensati da 7 encomi solenni e da 27 apprezzamenti del Comandante generale…
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11 agosto 1981 Spezzano Sila (CS). Assassinato Salvatore Serpa, 27 anni, funzionario CGIL, per vendetta trasversale.
Salvatore Serpa, sindacalista della CGIL, di 27 anni, merita di essere ricordato. Di provenienza da una famiglia dell’omonimo clan paolano, da giovanissimo mostrava interesse per la politica e la volontà di staccarsi dalle tradizioni del clan di appartenenza. Ed infatti Salvatore (Tuturu) dopo una esperienza nella nascente “Servire il Popolo”, scelse di aderire al Pci e poi alla fine degli anni 70, anche per staccarsi più decisamente dal contesto di origine e dalla guerra tra clan scoppiata a Paola e sul Tirreno in quell’epoca, decise di andare a continuare la sua esperienza politica nella Fillea Cgil di Cosenza. Ma non fu sufficiente. L’11 agosto del 1981, nel corso di quella…
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5 agosto 1981 Gela (CL). Angelo Di Bartolo, 56 anni, vittima innocente di una guerra di mafia
Angelo Di Bartolo, 56 anni. Gela (CL), 5 agosto 1981 Una sparatoria tra le strade di Gela tra due clan e Angelo Di Bartolo, 56 anni e due figli, rimane ucciso il 5 agosto del 1981. Fonte: vivi.libera.it Fonte: archiviolastampa.it Articolo del 6 agosto 1981 Killers uccidono due giardinieri Un altro feroce delitto a Gela Le vittime di 45 e 55 anni stavano innaffiando i fiori – Gli assassini sono fuggiti in auto GELA — Due giovanissimi killers, armati di fucile a lupara e pistola a tamburo, ieri mattina a Gela hanno fatto irruzione nella villa comunale uccidendo I giardinieri Giuseppe Burgio, di 45 anni, padre di…
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3 Agosto 1981 Godrano (PA). Ucciso in un agguato mafioso Giuseppe Cuttitta. Vittima del racket.
Giuseppe Cuttitta è nato a Godrano il 22 luglio 1943. È morto in seguito ad un agguato mafioso il 3 agosto 1981 a Godrano. Giuseppe Cuttitta era socio amministratore della cooperativa San Leone, l’omicidio è avvenuto a causa del mancato pagamento di somme di denaro indebitamente richieste. È’ stato riconosciuto vittima innocente della mafia con decreto n.1326 del 09/11/1998. Fonte: familiarivittimedimafia.com Fonte: La Stampa del 3 Agosto 1981 Sparano da un’auto: un morto. Un uomo di 38 anni, Giuseppe Cuttitta, è stato ucciso con diversi colpi di pistola alla periferia di Gosrano, un comune a 50 chilometri da Palermo. Era sposato con tre figli. Secondo i carabinieri si…
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28 Luglio 1981 Salerno. Ucciso Antonio Caputo, 39 anni, Brigadiere del Corpo degli Agenti di Custodia.
Antonio Caputo, Brigadiere del Corpo degli Agenti di Custodia in servizio presso la Casa circondariale di Salerno, cade vittima di un agguato mentre rientra nella propria abitazione a Salerno. I killer attendono che Antonio parcheggi l’auto e al momento di chiudere la portiera gli sparano con fredda determinazione alle spalle. Nel corso delle sue mansioni carcerarie è possibile che il brigadiere sia entrato in contrasto con qualche “boss” che poi ha deciso di vendicarsi. Il 27 giugno 2013 la casa circondariale di Salerno è stata intitolata ad Antonio Caputo. Antonio Caputo è stato riconosciuto “Vittima del Dovere” ai sensi della legge 466/1980 dal Ministero dell’interno. Fonte: fondazionepolis.regione.campania.it Articolo…
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3 Luglio 1981 Torino. Lorenzo Crosetto, Imprenditore 61enne, rapito, il suo corpo trovato sepolto in un campo
Lorenzo Crosetto, 61 anni, venne rapito la sera del 3 luglio 1981. Stava giocando a scopa nel bar Ponte Barra, in barriera di Casale, locale con atmosfera anni Cinquanta nella vecchia Torino di Cesare Pavese schiacciata tra il Po e la collina. Un mese e mezzo dopo era morto, esaurito dagli stenti e dal calore: lo avevano nascosto in una baracca di lamiera nelle campagne di Asti dove sotto il solleone di luglio la temperatura saliva anche a 50 gradi. I banditi vollero lo stesso il denaro: 672 milioni. Poi più niente. Solo silenzio fino al 31 maggio 1983, quasi due anni dopo, quando un pentito della ‘ ndrangheta avrebbe…
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5 Giugno 1981 Napoli. Ucciso Agostino Battagli, appuntato del Corpo degli Agenti di Custodia
Agostino Battagli è nato a Portici il 18 ottobre 1945. Giovanissimo, si è arruolato nel Corpo degli Agenti di Custodia. Ha seguito il corso di formazione presso la Scuola Militare Allievi Agenti di Custodia nella sua stessa città natale. Alla fine dell’addestramento, è stato assegnato alla Casa Circondariale di Napoli – Poggioreale. Permanendo nel suo stato di servizio, ha raggiunto il grado di appuntato. Agostino Battagli, appuntato del corpo degli Agenti di Custodia presso la casa circondariale di Poggioreale, viene ucciso la mattina del 5 giugno 1981 da una serie di colpi di arma da fuoco sparati da tre killer mentre si trova all’interno di un negozio per acquistare della…
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17 Aprile 1981 Roma. Rapito Giovanni Palombini “il re del caffè”, 81 anni. Il suo corpo sarà ritrovato il 28 Ottobre , sepolto in un campo.
Giovanni Palombini venne sequestrato il 17 aprile del 1981 e tenuto prigioniero sotto una tenda, legato mani e piedi. Giovanni Palombini, anziano e ammalato, il “re del caffè” tentò ripetutamente di fuggire. Non si rassegnava, nonostante le continue vessazioni e umiliazioni che era costretto a subire. Una sera, ci riuscì. Ma “Lallo” lo riacciuffò. Lo prese per il collo, lo scosse violentemente e gli disse: “Ma allora sei diventato pazzo, vuoi proprio morire”. Non lo uccise quella notte. Aspettò ancora qualche giorno, il tempo di riscuotere una prima rata del riscatto: 350 milioni. Laudovino però non si accontentò: i soldi erano pochi, ne voleva di più. Allora comprò un grande…
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14 Aprile 1981 Napoli. Ucciso Giuseppe Salvia, vicedirettore al carcere di Poggioreale.
Vicedirettore dal 1976 al 1981 del Carcere di Poggioreale, Giuseppe Salvia all’età di 38 anni, viene trucidato in un barbaro agguato ordinato da Raffaele Cutolo, omicidio per il quale quest’ultimo, capo incontrastato della “Nuova camorra organizzata”, fu condannato all’ergastolo. Probabilmente a scatenare le ira del boss fu l’atteggiamento che Salvia ebbe al ritorno da un’udienza dibattimentale, il 7 novembre del 1980. Il vicedirettore pretese che il boss, al rientro in Poggioreale, fosse perquisito come da regolamento carcerario. Salvia, di ritorno a casa, in auto sulla Tangenziale di Napoli venne affiancato dai killer e ucciso, all’altezza dello svincolo dell’Arenella il 14 aprile 1981. In quel periodo a Poggioreale si era scatenata…