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23 Luglio 1980 Giugliano (NA). Resta ucciso Pasquale Russo, contadino di 82 anni, era nella traiettoria di proiettili destinati a un noto boss locale.
Nonostante l’età, 82 anni, Pasquale Russo quotidianamente era solito raggiungere il mercato di Giugliano. Guidando il suo vecchio moto-ape, l’anziano contadino preferiva vendere direttamente i prodotti della sua terra. Il 23 luglio 1980 Pasquale Russo viene colpito da alcuni proiettili vaganti. Ricoverato al Cardarelli per le ferite riportate alle gambe, Pasquale muore dopo poche ore. L’obiettivo dei killer era un boss della zona, Enrico Sciorio. Poco prima dell’attentato due giovani su una grossa moto avevano fatto un primo sopralluogo, successivamente uno dei due killer raggiunse a piedi la persona da eliminare e, dopo averlo chiamato per nome, cominciò a sparare all’impazzata. La storia di Pasquale Russo è raccontata nel libro…
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15 luglio 1980 Roma. Resta uccisa Antonella Montefoschi, 22 anni, figlia di una grossista di carni, in un tentativo di sequestro
“il 15 luglio del 1980 e nel mirino della banda finisce Antonella Montefoschi, figlia di un ricco commerciante di carni. La ragazza di ventidue anni è in macchina sotto casa con il suo fidanzato, Massimo Venturini, ventotto anni, quando un gruppo di uomini si avvicina. In due trascinano fuori dall’auto il giovane che viene massacrato di botte. Gli altri si occupano della ragazza che però si ribella tanto che parte un colpo. Intanto il fidanzato si è ripreso e comincia a urlare: il colpo sfuma, la ragazza viene portata d’urgenza al San Camillo, è in condizioni disperate. Dopo tre giorni di agonia muore.” Tratto dal libro: I…
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13 Luglio 1980 Palermo. Ucciso Pietro Cerulli, agente di Custodia presso il carcere Ucciardone di Palermo.
Pietro Cerulli, Agente del Corpo degli Agenti di Custodia – nato a Miano (NA) il 26/05/1950 in servizio presso la Casa Circondariale di Palermo. Il 13 luglio 1980, mentre rincasava alla guida della propria autovettura, veniva fatto segno di un attentato mortale commesso da appartenenti all’associazione criminale denominata Cosa Nostra. L’Agente è stato riconosciuto “Vittima del Dovere” ai sensi della Legge 466/1980. A Pietro Cerulli, il Comune di Palermo ha intitolato la piazza antistante l’istituto penitenziario di Pagliarelli a Palermo. nota di: polizia-penitenziaria.it Articolo da L’Unità del 16 Luglio 1980 Ucciso un agente di custodia dell’Ucciardone È onesto e la mafia gli manda tre killer di…
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21 Giugno 1980 Cetraro (CS). Ucciso Giovanni (Giannino) Losardo, Ex Sindaco di Cetraro- Militante comunista- Segr. Capo Procura Rep. Tribunale di Paola.
Giannino Losardo era un comunista, segretario giudiziario della procura di Paola e assessore comunale a Cetraro, paese della costa tirrenica cosentina. È stato ucciso il 21 giugno del 1980 mentre a bordo della sua auto stava rientrando a casa dopo una seduta del consiglio comunale. Come mandante viene arrestato Franco Muto, di Cetraro, il “Re del pesce”. Il presunto boss viene assolto con sentenza passata in giudicato. L’omicidio di Giannino non ha colpevoli. Fonte: archivio.unita.news Articolo del 23 giugno 1980 Vittima della feroce esecuzione, Giovanni Losardo assessore a Cetraro e segretario capo della Procura di Paola Un altro compagno assassinato dalla mafia calabra di Gianfranco Manfredi L’agguato…
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11 Giugno 1980 Rosarno (RC). Assassinato Giuseppe Valarioti, dirigente del PCI, il “più importante martire dell`antimafia calabrese, ben più che un politico onesto”.
Giuseppe Valarioti viveva a Rosarno, in Calabria. Era un insegnante precario. Pensava che la politica e la cultura fossero strumenti per sconfiggere la ‘ndrangheta e offrire un’opportunità ai giovani del suo paese. È stato ucciso a trent’anni, la notte tra il 10 e l’11 giugno 1980, mentre usciva dalla cena con cui il Pci festeggiava la vittoria alle elezioni. È il primo omicidio politico in Calabria, quello che affossa il movimento anti ‘ndrangheta. È il battesimo di sangue della Santa, la nuova ‘ndrangheta, che cambia il destino della Calabria. Per sempre. Una vicenda giudiziaria lunga undici anni: testimonianze coraggiose e ritrattazioni repentine, un super pentito che parla e non viene…
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19 maggio 1980 Grottaglie (TA). Pompea Argentiero, 16 anni, Lucia Altavilla, 17 anni, e Donata Lombardi, 23 anni, muoiono in un incidente stradale; erano in 16 su un furgone omologato per 9 posti.
Il 19 maggio 1980 tre giovani donne di Ceglie Messapica (BR) vengono coinvolte in un tragico incidente stradale sulla superstrada Taranto – Brindisi, nei pressi di Grottaglie (TA). Muoiono Pompea Argentiero (16 anni), Lucia Altavilla (17 anni) e Donata Lombardi (23 anni), braccianti reclutate per la raccolta delle fragole al di fuori del Collocamento tramite il caporale. Viaggiavano su un Ford Transit da 9 posti dove erano stipate – forse in 16 o più – sedute le une sulle gambe delle altre. Lo schianto le coglie nella loro fragile insicurezza. Fonte: vivi.libera.it Fonte: archivio.unita.news Articolo del 21 maggio 1980 Un intero paese accusa il «caporalato» di Italo…
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12 maggio 1980 Salerno. Giuseppe Antoniello, 52 anni, guardia giurata, viene ucciso durante un turno di guardia da dei rapinatori.
Giuseppe Antoniello, guardia giurata di 52 anni, sposato e con 5 figli, fu ucciso il 12 maggio 1980 mentre era di guardia presso una industria tessile di Salerno.
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4 Maggio 1980 Monreale (PA) Ucciso il Capitano dei Carabinieri Emanuele Basile, impegnato in indagini sulla mafia della zona, soprattutto attraverso accertamenti bancari.
Emanuele Basile, 30 anni, capitano dei Carabinieri, sposato e padre di una bimba di quattro anni fu ucciso dalla mafia il 4 maggio del 1980 mentre passeggiava con la moglie e la sua piccola tra le braccia. Si era impegnato in indagini sulla mafia della zona, soprattutto attraverso accertamenti bancari. Subito dopo l’omicidio furono arrestati i mafiosi Armando Bonanno, Giuseppe Madonia, figlio del capomafia Francesco, e Vincenzo Puccio, che dichiararono di trovarsi nelle campagne di Monreale per un appuntamento galante. Prima assolti, poi condannati all’ergastolo, dopo vari annullamenti da parte della Cassazione, la sentenza definitiva arrivò dopo nove anni dal delitto. Nel frattempo sia Puccio che Bonanno furono uccisi. …
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15 Aprile 1980 Monza. Rapito e ucciso Adelmo Fossati, 35 anni, il corpo ritrovato tre mesi dopo. Si era rifiutato di entrare in un giro di auto rubate.
Adelmo Fossati, titolare di una concessionaria, si era rifiutato di entrare in un giro di auto rubate. Adelmo Fossati viene sequestrato il 15 aprile 1980 a Monza. Ha trentacinque anni e dirige una concessionaria di auto, ma probabilmente fa gola all’Anonima in quanto cugino di Danilo Fossati, titolare dell’industria alimentare Star. Sono in quattro a bloccare il prestante pilota di Formula 3, molto noto nel Monzese. Poi le richieste alla famiglia: sette miliardi di lire. Una cifra astronomica, ridimensionata a 300 milioni, consegnati in una notte di giugno, dopo un tentativo fallito di liberare l’ostaggio. Arrivano nuove richieste di denaro. È già pronta una seconda valigetta con 250 milioni, ma…
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14 Aprile 1980 Serra San Bruno (VV). Ucciso Bruno Vinci, falegname di 36 anni, mentre era nella gioielleria del fratello.
Il 14 aprile 1980 Bruno Vinci entra nella gioielleria del fratello Domenico per cambiare un paio di orecchini alla figlia Barbara. Ha 36 anni, due figli piccoli e a Serra San Bruno, dove lavora come falegname, è ritornato da un paio d’anni, dopo aver vissuto in Canada. I rapinatori che irrompono nel negozio, poco dopo Bruno, sono armati di fucile a canne mozze e sono spietati: la resistenza dell’uomo, che vuole difendere sé stesso e il fratello, viene punita con due spari. Bruno muore sul colpo. Nota da stopndrangheta.it Fonte: ilvibonese.it Articolo del 18 gennaio 2018 Vittima innocente della ‘ndrangheta, la storia del…