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21 Maggio 1971 Delianuova (RC) Ferito gravemente, durante un tentativo di rapimento l’imprenditore Domenico Ietto morirà in ospedale dopo 52 giorni.
È il 21 maggio del ’71 e Domenico Ietto, imprenditore edile, viaggia in auto in compagnia del fratello Emilio. Ietto ha già subito qualche settimana prima un tentativo di sequestro e ha preso precauzioni: nel cruscotto dell’auto tiene una pistola. Quando i quattro banditi lo bloccano al bivio Brandano, all’altezza di Delianuova, compie il gesto fatale. È una provocazione quella pistola impugnata dal bersaglio, già sfuggito una volta alla banda. Lo feriscono gravemente. Morirà dopo qualche mese in una clinica romana. Saranno indagati uomini del clan Raso di Cittanova. (“Dimenticati – Vittime della ‘ndrangheta” di Danilo Chirico e Alessio Magro pag. 87) Articolo della Stampa del…
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5 Maggio 1971 Palermo. Ucciso in un agguato il magistrato Pietro Scaglione e il suo autista Antonio Lo Russo.
Pietro Scaglione , 65 anni, da poco Procuratore Generale di Lecce, fu assassinato in via dei Cipressi a Palermo il 5 maggio 1971 mentre era a bordo di una Fiat 1300 nera insieme al suo autista Antonio Lo Russo, 42 anni, originario di Ruvo di Puglia (BA), appuntato del Corpo degli Agenti di Custodia in servizio presso le Carceri Giudiziarie “Ucciardone” di Palermo. Pietro Scaglione può essere considerato il primo omicidio eccellente compiuto in Sicilia dopo quello di Emanuele Notarbartolo del 1893. Dopo la sua morte furono usate le classiche tecniche di delegittimazione dell’ucciso: cioè che fosse colluso, che insabbiasse le inchieste , invece era vero tutto il contrario. Fu…
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4 Aprile 1971 Caulonia Marina (RC). Ucciso Vincenzo Scuteri, carpentiere, non voleva lavorare il cemento della mafia.
Caulonia (RC) – Vincenzo Scuteri, noto per la sua militanza nel Movimento sociale italiano, era detto ‘u camerata. Carpentiere nella vita di tutti i giorni, in pieno centro abitato, lungo la Statale 106 fu colpito da diversi colpi di arma da fuoco e dopo nove giorni di sofferenze, il 4 aprile 1971, si spense in ospedale. L’uomo era un onesto lavoratore. Diceva pubblicamente: “io il ferro dai mafiosi, non lo voglio acquistare”, gesto questo, che gli è costato la vita. Il processo si concluse dopo quasi due anni con l’assoluzione di due indiziati. Nel 2010, un pannello è stato posto proprio dirimpetto al luogo dove l’operaio fu colpito: “Vincenzo Scuteri…
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22 ottobre 1970 a Sciacca (AG) muore il Tenente della Guardia di Finanza Cosimo Aleo, ferito in una operazione anticontrabbando il 27 Gennaio 1970 nella zona di Camnago Faloppio (CO)
Il Tenente della Guardia di Finanza Cosimo Aleo, rimase gravemente ferito in una operazione anticontrabbando il 27 Gennaio 1970 nella zona di Camnago Faloppio (CO). Dopo alcuni segnali di ripresa che facevano ben sperare per la sua vita, morì il 22 ottobre 1970 a Sciacca (AG). Fonte: assofinanzieri.it Ten. COSIMO ALEO Memoria di Rinaldo Salvatelli Non bisogna mai dimenticare. In occasione del 236° Anniversario di Fondazione della Guardia di Finanza, la Sezione ANFI di Olgiate Comasco, domenica 20 giugno 2010, ha fatto celebrare nella Chiesa di Camnago Faloppio (CO) una Santa Messa in memoria dei militari del Corpo Caduti in servizio al confine.I finanzieri hanno dedicato la cerimonia religiosa…
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27 settembre 1970 Ferentino (FR). Cinque ragazzi, in viaggio da Reggio Calabria verso Roma, muoiono in uno strano incidente stradale. Sono Annelise Borth, suo marito Gianni Aricò e gli amici Angelo Casile, Franco Scordo e Luigi Lo Celso.
A Reggio Calabria, alcuni ragazzi, di età compresa tra i diciotto e i ventisei anni, misero in piedi un gruppo di controinformazione e di azione politica. Sono “gli anarchici della Baracca”. Si interessano in particolare di due eventi accaduti nel 1970: la rivolta di Reggio Calabria e il deragliamento del treno Freccia del Sud del 22 luglio 1970. Sostengono che c’è l’infiltrazione dei neofascisti di Ordine Nuovo e di Avanguardia Nazionale nei Moti di Reggio con l’obiettivo di strumentalizzare la piazza e ritengono che il deragliamento del treno non è stato incidentale, ma provocato da una carica di esplosivo piazzata dai neofascisti aiutati dalla ‘ndrangheta. Annelise Borth, insieme a suo…
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16 Settembre 1970 Palermo. Scompare Mauro De Mauro, giornalista de “L’Ora”
Mauro De Mauro è stato un giornalista italiano, venne rapito la sera del 16 settembre del 1970, mentre rientrava nella sua abitazione di Palermo. Fu visto l’ultima volta dalla figlia Franca mentre posteggiava la macchina davanti la sua abitazione di via delle Magnolie. La figlia, nell’attesa che il padre raccogliesse le sue vettovaglie dal sedile della macchina, entrò nell’androne per chiamare l’ascensore, vedendo però che il padre non la raggiungeva uscì nuovamente dal portone e vide suo padre, circondato da due o tre persone, risalire in macchina e ripartire senza voltarsi per salutarla. Ella riuscì a cogliere soltanto la parola «amunì» detta da qualcuno a suo padre poco prima di…
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22 Luglio 1970 Gioia Tauro (RC). Strage Direttissimo Palermo-Torino Freccia del Sud. Sei morti, di cui cinque donne, e settantadue feriti, molti dei quali con gravi conseguenze invalidanti.
Con strage di Gioia Tauro si indica comunemente la conseguenza del procurato deragliamento al treno direttissimo Palermo-Torino (detto treno del Sole) del 22 luglio del 1970, avvenuto a poche centinaia di metri dalla stazione di Gioia Tauro. Il disastro provocò la morte di sei persone – che si stavano recando a Lourdes – e il ferimento di altre 70 circa. Nella prima fase delle indagini, si ritenne che il fatto fosse stato dovuto al cedimento strutturale di un carrello del treno; più tardi, alla negligenza del personale che era alla sua guida. Solo molti anni dopo sentenze definitive accerteranno che si era invece trattato di un attentato dinamitardo, compiuto collocando…
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16 marzo 1970 Napoli. Muore Antonio Di Palo, 47 anni, appuntato della Polizia di Stato, dopo sette anni di sofferenza a seguito dell’aggravarsi delle ferite d’arma da fuoco subite ad opera di un pregiudicato ben sette anni prima.
Antonio Di Palo, 47 anni, appuntato della Polizia di Stato morì il 16 Marzo nella clinica in cui era stato ricoverato per l’ennesima volta a seguito dell’aggravarsi delle ferite d’arma da fuoco subite ad opera di un pregiudicato ben sette anni prima. La sera del 13 gennaio 1963 l’appuntato Di Palo era impegnato assieme ad altri colleghi in un normale controllo notturno. L’appuntato procedette a fermare una vettura con a bordo due giovani: mentre uno di essi esibì il proprio documento, l’altro estrasse una pistola aprendo il fuoco contro l’appuntato Di Palo e ferendolo gravemente con tre pallottole. Subito trasportato all’ospedale venne operato, ma nei mesi successivi le sue condizioni…
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10 Dicembre 1969 Palermo Strage di Via Lazio. 4 morti, tra cui, vittime innocenti, Giovanni Domé, custode del cantiere, e Salvatore Bevilacqua, manovale che stava chiedendo un anticipo.
Giovanni Domé e Salvatore Bevilacqua furono le vittime innocenti della cosiddetta Strage di Via Lazio a Palermo il 10 dicembre del 1969. La vicenda rappresenta il più alto punto raggiunto dalla prima guerra di mafia e che sancì l’ascesa dei corleonesi dentro Cosa nostra. L’eccidio costò la vita a cinque persone ed avvenne negli uffici del costruttore Moncada, in viale Lazio: vennero ammazzati, oltre a Giovanni Domé, che era il custode dell’immobile, e Salvatore Bevilacqua un manovale che era andato a chiedere lo stipendio, il boss dell’Acquasanta Michele Cavataio, Francesco Tumminiello e Calogero Bagarella, che faceva parte del commando omicida, colpito da Cavataio, ed il cui cadavere non venne mai…
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1 giugno 1969 Mammola (RC). Uccisa Maria Immacolata Macrì, per vendetta
1 giugno 1969 – Maria Immacolata Macrì – Mammola (RC) Anche le donne esigono vendetta. E a volte la praticano. Per Maria Teresa Ferraro la morte del figlio è un evento insuperabile. Tanto da poterlo superare forse soltanto dispensando nuova morte. Suo figlio, Nicodemo Iannizzi, è morto a vent’anni durante un banale parapiglia: una discussione tra un gruppo di giovani e un uomo di 54 anni, Nicodemo Sansalone, che, ubriaco, usa il suo ombrello come una spada. Il ragazzo si becca una sciabolata in un occhio e se ne va dopo ore di agonia. Da quel 14 dicembre 1968 a Mammola si cova l’odio. La vendetta arriva il primo giugno…