• 22 Dicembre 1962 Gioia Tauro (RC). Uccise per vendetta Maria e Natalina Stillitano, sartine di 22 e 21 anni.

    È una strage compiuta all’interno della faida tra gli Stillitano e i Maisano quella che porta alla morte Maria e Natalina Stillitano. A progettare la vendetta è Domenico Maisano: riteneva lo zio delle vittime il responsabile del ferimento di suo nipote, Martino Seva, ridotto sulla sedia a rotelle per le pistolettate ricevute. Il piano di morte scatta a Drosi, piccolo centro della Piana di Gioia Tauro, il 22 dicembre 1962. Maisano  massacra a colpi di arma da fuoco Maria e Natalina Stillitano, rispettivamente di 22 e 21 anni. Quella sera le due ragazze sono nella loro abitazione in compagnia d’una nipote quindicenne intente nel loro lavoro di sartoria. Domenico Maisano…

  • 27 Ottobre 1962 Pavia. Cade il bireattore dell’Ing. Enrico Mattei Presidente dell’ENI. Con lui muoiono Irnerio Bertuzzi, il pilota, e William Mc Hale, un giornalista statunitense.

    La sera 27 ottobre, l’aereo Morane-Saulnier MS-760 Paris su cui stava tornando da Catania a Milano, precipitò nelle campagne di Bascapè, un piccolo paese in provincia di Pavia, mentre durante un violento temporale si stava avvicinando all’aeroporto di Linate. Morirono tutti gli occupanti: Enrico Mattei, il pilota Irnerio Bertuzzi ed il giornalista statunitense William Mc Hale. Secondo alcuni testimoni, il principale dei quali era il contadino Mario Ronchi (che in seguito ritrattò la sua testimonianza), l’aereo sarebbe esploso in volo……. Nell’aereo si è certificato fu inserita una bomba stimata in 150 grammi di tritolo posta dietro al cruscotto dell’apparecchio che si sarebbe attivata durante la fase iniziale di atterraggio ……chiunque…

  • 2 Luglio 1962 Bagheria (PA) Ucciso il bracciante agricolo Giacinto Puleo.

    2 luglio 1962 a Bagheria (PA): “Giacinto Puleo era bracciante. Come tanti era emigrato in Germania. Con una idea fissa in testa. Risparmiare abbastanza per tornare al paese, comprare un pezzo di terra e mettersi per conto suo. C’era quasi riuscito. Con un amico aveva preso un pezzo di limoneto a mezzadria. Era mancato anni. Non sapeva che in quel limoneto non raccoglieva più il padrone, ma un mafioso. Non glielo dissero subito, ma solo alla vigilia del raccolto. Vattene! Gli consigliarono. Giacinto non ci volle sentire: troppi sacrifici gli era costato quel pezzetto di giardino. Lo aspettarono di primo mattino, mentre andava a lavorarci e gli spararono due colpi…

  • 18 Febbraio 1962 Alcamo (TP). Ucciso il sindacalista Giovanni Marchese

    Giovanni Marchese era nato ad Alcamo il 22 Ottobre del 1922. Impiegato, gran lavoratore e sindacalista nell’azienda di trasporti dove lavorava, fu assassinato nella sua città la sera del 18 febbraio 1962. Mentre, come al solito, era intento ad aiutare sua moglie nella gestione del panificio di famiglia, diversi colpi di arma da fuoco misero fine alla sua vita. Giovanni era un uomo instancabile, pronto a fare mille sacrifici per la sua famiglia ma anche per i diritti di tutti coloro i quali venivano sfruttati, beffeggiati e derisi dall’inosservanza delle leggi sul lavoro e sulla salute dei lavoratori. Non poteva tollerare di vedere gente indifesa, spesso ignorante, essere umiliata da…

  • 31 dicembre 1961 Torre Annunziata (NA). Cristoforo Malacario (19 anni) ucciso da un colpo di pistola sparato in aria nella notte di capodanno.

    L’abitazione di Cristoforo Malacario era in Corso Vittorio Emanuele al numero 3. Famiglia composta da brava gente, educata e rispettata. Cristoforo Malacario aveva compiuto 19 anni. Appena trascorsa la mezzanotte iniziarono a sparare botti e fuochi d’artificio, fuochi assassini che a Torre Annunziata non sono mai mancati, come dimostrano le decine di vittime che nel corso dei decenni si sono subite in questa città, distruggendo nell’animo e nel cuore famiglie intere. Avvenne tutto in pochi secondi. Appena si affacciò al balcone del secondo piano Cristoforo venne colpito da una pallottola sparata in aria da qualcuno che pensò di festeggiare l’arrivo del nuovo anno sparando proiettili con pistole, colpendolo alla testa.…

  • 19 gennaio 1961 Tommaso Natale (PA). Ucciso Paolino Riccobono, 13 anni. Vittima di faida.

    “Faceva molto freddo il 19 gennaio 1961 sulle pendici del monte Billemi, a Tommaso Natale, borgata di Palermo. Stava quasi per nevicare. Ma ciò non scoraggiò i killer del tredicenne Paolino Riccobono. I primi due colpi lo raggiunsero al petto. Lui tentò di scappare, ma altre due fucilate alle spalle lo stesero definitivamente. Era un predestinato Paolino. Il padre era stato ucciso il 16 novembre 1957, suo fratello Giuseppe era stato sequestrato ed ucciso nel 1960. Uno sterminio frutto della faida, che andava avanti dal 1953, tra le famiglie di Tommaso Natale e di Cardillo.” (I GERMOGLI RECISI bambini vittime di mafia di Giuseppe Tramontana)     Fonte: archivio.unita.news Articolo…

  • 27 Settembre 1960 Lucca Sicula (AG). Ucciso Paolo Bongiorno, bracciante agricolo, segretario della Camera del Lavoro di Lucca Sicula, padre di cinque figli con uno in arrivo.

    Paolo Bongiorno fu assassinato il 27 settembre del 1960 a Lucca Sicula (AG) dove risiedeva dal 1949. Aveva 38 anni e lasciò cinque piccoli orfani, il più grande aveva 14 anni e il più piccolo 2. La moglie era in attesa di un altro bambino. Bracciante agricolo, era Segretario della locale Camera del Lavoro (CGIL) ed era stato appena candidato nelle liste del PCI, al quale era iscritto dal 1946, per le elezioni, per il Consiglio Comunale, che si sarebbero tenute il successivo 6 novembre. “Era benvoluto da tutti ma ad alcune “cricche” cominciava a dare fastidio. Reclamava più diritti sociali, un salario più alto, condizioni e orari di lavoro…

  • 5 Maggio 1960 Termini Imerese (PA). Scompare Cosimo Cristina. Venne ritrovato cadavere due giorni dopo. Il suo delitto rimase impunito e archiviato come “suicidio”.

    Gli atti processuali parlano di suicidio. La storia di Cosimo Cristina invece è quella di un giornalista attento, scrupoloso e coraggioso, ucciso dalla mafia in una Sicilia immobile e silenziosa. Cronista e corrispondente di numerosi quotidiani come L’Ora, ma anche testate nazionali come Il Giorno di Milano, l’agenzia Ansa, Il Messaggero di Roma e Il Gazzettino di Venezia, Cristina muore il 5 maggio del 1960 a soli 24 anni. Il suo corpo viene trovato dilaniato con il cranio sfondato sui binari ferroviari di Terme Imerese, a pochi chilometri dal capoluogo siciliano. Cosimo Cristina raccontò la mafia in anni in cui nessuno osava nemmeno nominarla. Non era ancora stata istituita la…

  • 30 Marzo 1960 Agrigento. Assieme al commissario Cataldo Tandoj viene ucciso un giovane passante, Antonio Damanti.

    Antonio “Ninni” Damanti era uno studente liceale di 17 anni. Morì il 30 marzo del 1960 ad Agrigento. Si trovava sulla linea di fuoco che uccise il commissario Cataldo Tandoj, ex capo della Squadra Mobile di Agrigento, da alcuni mesi trasferito a Roma.     Tratto dal libro:  Delitto alle elezioni – Paolo Bongiorno sindacalista ucciso dalla mafia di Calogero Giuffrida (scaricabile) Pag. 78, 79, 80, 81 Il «caso Tandoy» «La sera del 30 marzo del 1960 al numero civico 211 del viale della Vittoria dei killer si avvicinarono al commissario di polizia Cataldo Tandoy e spararono a bruciapelo. Tre proiettili raggiunsero il poliziotto che si accasciò a terra trascinando…

  • 26 gennaio 1960 Nicosia (EN). Assassinato Antonino Giannola, magistrato.

    Antonino Giannola, entrato in magistratura a soli 24 anni, fu assegnato alla Corte d’Assise di Palermo alla fine degli anni ’40, in momenti storici particolarmente complessi per la Sicilia dove le note vicende riguardanti il separatismo, le lotte agrarie e il banditismo ebbero nella strage di Portella della Ginestra l’espressione più tragica e violenta. In quegli anni, Antonino Giannola svolgeva le delicatissime funzioni di giudice a latere in Corte d’Assise, dove si celebravano anche i processi alla banda Giuliano. Gli fu assegnata una scorta armata che lo accompagnava, a piedi, in tutti i suoi spostamenti. Presidente del Tribunale di Nicosia (EN), il 26 gennaio del 1960, mentre presiedeva un’udienza civile…