• Chi Siamo

    Una casa della memoria per le vittime della mafia. Soprattutto per i tantissimi di cui ogni anno passa inosservata la ricorrenza e che invece non vanno dimenticati: sono traccia di una trama che ancora imprigiona l’Italia. The place where mafia victims still live in the memory of those who don’t want to forget. “Questo Blog è stato creato dagli amministratori di Una casa della memoria per le vittime della mafia, gruppo nato su Facebook nel Settembre 2009. La decisione di aprire un Blog è nata dalla necessità di archiviare in un unico luogo tutti i dati raccolti: Ci siamo accorti, col passar del tempo, che le informazioni che andavamo cercando,…

  • 14 novembre 1996 Sant’Anastasia (NA). Luigia Esposito, 27 anni, uccisa con 23 coltellate; testimone di un omicidio.

    Luigia Esposito viene trovata senza vita a Sant’Anastasia (NA), uccisa da 23 coltellate. La ragazza è tossicodipendente ed è per questo motivo che le indagini, in un primo momento, sono orientate a trovare un movente e i colpevoli proprio in quell’ambiente. Le confessioni rese da un collaboratore di giustizia permettono successivamente di arrivare alla verità giudiziaria e alla condanna del mandante. La ragazza viene uccisa perché alcuni giorni prima ha assistito all’omicidio di Ciro Rispoli, delitto commesso nell’ambito della faida tra i clan della zona orientale di Napoli. Il boss Cuccaro incarica così il futuro collaboratore di giustizia e suo cognato di uccidere Luigia. Tre giorni dopo l’omicidio di Rispoli,…

  • 18 febbraio 1994 Rosarno (RC). Ucciso Mourou Sinan Kouakau, immigrato della Costa D’Avorio, bracciante agricolo, con un colpo di fucile.

    Mourou Sinan Kouakau era venuto in Italia per cercar fortuna, vi ha trovato invece la morte sotto i colpi dei sicari mandati da una qualche organizzazione criminale. Arrivato dalla Costa d’Avorio, fa il bracciante agricolo nelle campagne di Rosarno, in provincia di Reggio Calabria, raccoglie arance e ortaggi. La sera del 18 febbraio 1994 è ucciso con una fucilata in pieno petto esplosa da un calibro 12, mentre due immigrati del Burkina Faso che sono con lui – Bama Moussa, 29, e Homade Sare, 31 – restano lievemente feriti. Con la vittima abitavano in contrada Zippone, a Rosarno, in una casa diroccata dove hanno trovato precaria sistemazione una quindicina di…

  • 24 marzo 1990 Bollate (MI). Assassinato Domenico (Mimmo) Falcone, 22 anni, perché si trovava sulla strada di un killer in fuga.

    Bollate (Milano), 24 marzo 1990 – Bar Caruso, Via Ospitaletto 21. Un uomo entra ed esce in pochi minuti. Non è un cliente. È andato dritto da uno degli avventori e gli ha sparato con la pisola. Mentre corre verso l’uscita si trova davanti un ragazzo di 22 anni, Domenico Falcone, che in famiglia chiamano Mimmo. È il figlio del gestore. Il killer gli spara in faccia come niente fosse e poi si dà alla fuga. Quell’uomo si chiama Liborio Trainito, è uno dei protagonisti della faida mafiosa di Niscemi, che si spinge fino là, fino a Bollate. Dentro quel locale c’era Mario Di Corrado, che Trainito uccide perché suocero…

  • 8 aprile 1989 Locri (RC). Pietro Lombardo, 16 anni, assassinato come un boss.

    Pietro Lombardo ha 16 anni e dà una mano, a Locri (RC), nella boutique di famiglia. l’8 aprile 1989, alla chiusura del negozio salta sul motorino, per andare ad un «appuntamento». Gli sparano cinque colpi, tutti mortali. Un’esecuzione spietata. Fonte: archivio.unita.news Articolo del 11 gennaio 1991 Vendetta o caso – È la strage degli innocenti     Fonte: archivio.unita.news Articolo del 9 aprile 1989 Giustiziato a sedici anni con 5 colpi a bruciapelo Locri, ennesimo omicidio di mafia LOCRI. Gli hanno sparato appoggiandogli la canna della pistola sul petto.  Cinque colpi tutti micidiali. Tre da distanza ravvicinata gli altri due a bruciare gli abiti tutt’ intorno ai fori d’entrata. Praticamente…

  • 14 settembre 1986 Marineo (PA). Assassinato Giovanni Villafrati, imprenditore di 54 anni, vittima del racket delle estorsioni

    Giovanni Villafrati, imprenditore edile di 54 anni, si era rifiutato di pagare tangenti in cambio di «protezione». Il costruttore è stato assassinato con un colpo di pistola in piena fronte da due killer che l’avevano seguito mentre, con la propria auto, era di ritorno da un incontro d’affari. Giovanni Villafrati era molto stimato. Aveva vinto alcuni appalti per la costruzione di opere pubbliche ed eseguiva lavori per conto dell’Azienda municipale del gas di Palermo. Già quattro anni prima era sfuggito ad un attentato: due candelotti di dinamite furono collegati al congegno di accensione dell’auto del costruttore; fortunatamente la vettura non si mise in moto perché si era staccato un filo…

  • 4 aprile 1986 Palermo. Assassinato Rosolino Abisso, commerciante di 34 anni. Vittima del racket delle estorsioni.

    ROSOLINO ABISSO (4 aprile 1986) Commerciante di mobili, trentaquattrenne, è ucciso a Palermo il 4 aprile 1986 in un agguato dalle modalità mafiose, mentre sta rincasando.  Nove anni prima era stato assassinato suo padre, mediatore nel ramo delle aree edificabili, ma sono due delitti più recenti a suggerire agli inquirenti la pista delle tangenti e del totoscommesse: gli omicidi nel gennaio precedente, di Paolo Bottone e di Francesco Paolo Alfano. Giocavano a calcetto nella stessa squadra. Fonte:  O.S.L. Osservatorio per la legalità e la sicurezza       Fonte: archivio.unita.news Articolo del 16 settembre 1986 Palermo, la mafia uccide un piccolo appaltatore di Gino Brancato PALERMO — Ce un’altra vittima…

  • 10 novembre 1984 Lagonegro (PZ). Scompare Maria Antonietta Flora, maestra di 27 anni, madre di due bambini. Di lei non si avranno più notizie.

    Maria Antonietta Flora scompare la sera del 10 novembre del 1984. All’epoca aveva 27 anni e insegnava in una scuola materna di Lagonegro. Sposata con un dipendente dell’Enel e madre di due bambini piccoli, la donna esce di casa poco prima delle 19 con la sua automobile: un’Autobianchi A 112 di colore blu. Da quel momento in poi se ne perdono le tracce. La donna avrebbe detto che usciva per andare a fare un’iniezione. Il giorno dopo l’automobile viene ritrovata in una piazzola di sosta dell’autostrada Salerno – Reggio Calabria. Nell’auto ci sono macchie di sangue. Il cadavere non è mai stato ritrovato. Fonte: lagazzettadelmezzogiorno.it         Telefono…

  • 18 novembre 1981 Cosenza. Assassinato Santo Nigro, commerciante, vittima del racket delle estorsioni.

    L’imprenditore Santo Nigro, 47 anni, fu assassinato in un suo negozio di Cosenza, come monito agli altri commercianti, perché si rifiutava di pagare il pizzo. Così i clan nel pomeriggio del 18 novembre dell’81 lo hanno punito: una scarica di colpi di pistola di fronte agli occhi del figlio Silvio, ferito ad una gamba e lasciato a vedere il padre agonizzare. Silvio Nigro è un’altra vittima; a causa del trauma, dovette essere ricoverato presso una casa di cura per igiene mentale dove morì sei anni dopo l’omicidio del padre. Dopo 40 anni arrestati due uomini, del clan Perna-Prano, figure storiche di rilevo della criminalità organizzata cosentina.        …

  • 31 gennaio 1977 San Casciano Bagni (SI). Rapito Marzio Ostini, 38 anni, imprenditore milanese. Di lui non si avranno più notizie. In carcere anche degli innocenti.

    Sono le 22.30 del 31 gennaio 1977 quando Marzio Ostini, imprenditore milanese di 38 anni rientra a casa. Ad accompagnarlo c’è il suo amministratore. Nella villa di San Casciano Bagni dove vive con la famiglia, in provincia di Siena, ad attenderlo ci sono tre uomini incappucciati e armati. Dicono solo che se la famiglia rivuole indietro l’ostaggio deve pagare cinque miliardi di lire. Ostini, prelevato dai tre uomini dall’inconfondibile accento sardo, sparisce. Di lui non si saprà più nulla. Il 4 febbraio i rapitori si fanno vivi con una nuova richiesta di riscatto: vogliono “solo” due miliardi e dopo una serie di trattative la somma scende ancora, a un miliardo…