Napoli. Storie sbagliate di Tonino Scala

Napoli. Storie sbagliate
di Tonino Scala
in collaborazione con i ragazzi dell’I.C. 2° Dati Boscoreale

Il Quaderno Edizioni, 2016

Storie vissute, storie narrate, storie di camorra, storie di vite spezzate che noi adulti abbiamo ancora impresse nella memoria e che mai dimenticheremo; storie profondamente legate alla nostra terra che offrono spunti di riflessione, di conversazione su tematiche di attualità e di studio quali l’eterna lotta tra il bene e il male, il buono e il cattivo. Leggere le storie narrate in “Napoli, storie sbagliate” significa indirizzare e consolidare la formazione dei giovani verso la tutela dei diritti della persona primo fra tutti il diritto alla vita. Educare al bene è possibile anche oggi.

 

 

 

Fonte: lostrillone.tv
Articolo del 21 marzo 2016
“Napoli storie sbagliate”, Tonino Scala e studenti del 2° Dati insieme contro la camorra
di Antonio Tortora
Il dirigente scolastico Del Sorbo: “I ragazzi hanno capito che alla violenza non si può rispondere con la violenza”

La camorra è un fenomeno che interessa tutti i cittadini ed ognuno, con le armi di cui dispone, è chiamato a combatterla. “Napoli storie sbagliate” è la concretizzazione di questo concetto. La collaborazione tra l’autore Tonino Scala e i ragazzi del 2° Dati ne è testimonianza. “Questo libro – ha spiegato lo scrittore stabiese al teatro Minerva – nasce dall’esigenza di parlare ai ragazzi di cosa è la camorra. Rivivere le storie delle vittime innocenti è il modo migliore per farlo”. Una cooperazione che ha trovato piena corrispondenza e interesse da parte dei ragazzi. “La cosa più bella di quest’esperienza – ha aggiunto il dirigente del 2° Dati, Pasqualina Del Sorbo – è stata la conclusione dei ragazzi che alla violenza non si può rispondere con la violenza”. Le storie sbagliate dell’opera sono quelle di chi accidentalmente è stato vittima di faide camorristiche o di chi eroicamente ne raccontava le dinamiche. L’accensione dei lumi della memoria, al quale ha contribuito il professore Nicola Marano, e il reading di tali storie hanno accresciuto nei ragazzi la coscienza della “rivoluzione culturale” alla quale erano stati avviati, in sede di riflessione e redazione delle schede didattiche del libro, dalle professoresse Rosa Romano, Mariella Nunziata e Rachele Tortora. Un’atmosfera densa di emozioni al teatro Minerva: sotto la guida della professoressa Generosa D’Auria, i ragazzi, in coro, hanno cantato “Napul’è”; esemplare l’esibizione con l’oboe di “Nuovo cinema Paradiso” da parte del professore Giuseppe Tarantino. Conclusione dedicata ad un’esibizione ginnica delle ragazze preparate dalla professoressa Silvana Barbero.

LE TESTIMONIANZE. Non poteva mancare, nel volume di Scala, la storia del giornalista Giancarlo Siani. Il giudice Antonio Cirillo, commosso nel suo ricordo, ne ha tracciato un profilo esemplare. “Quando Giancarlo scriveva un articolo, faceva più danni di una mia condanna – ha sentenziato – La camorra la combattono tutti quanti ogni giorno. Anche voi, ragazzi, la potete combattere, studiando e preparandovi alla vita”. Commovente la testimonianza dei genitori di Nicola Nappo, ragazzo diciottenne di Poggiomarino, sottratto alla vita per errore dalla camorra. Così come emblematico è stato l’intervento di Pino Perna, presidente dell’associazione Durante, creata in memoria di Annalisa, altra vittima innocente, secondo il quale, nonostante mille difficoltà, “ancora oggi Annalisa sta dando i suoi frutti”. Della giornalista Giovanna Salvati e del grafico Giampaolo Lambiase gli ulteriori spunti di riflessione. Chiusura affidata al sindaco Giuseppe Balzano.

 

 

Fonte:  ilmattino.it
Articolo del 23 marzo 2016
Ucciso nel 2009, la mamma di Nicola Nappo: «Era innocente, lo hanno ammazzato per errore»

”Mio figlio era un ragazzo semplice, allegro, un lavoratore, una persona piena di vita. Non aveva fatto niente di niente. Non si trovava al posto sbagliato nel momento sbagliato, come ha scritto il giudice. Era innocente ed è stato ammazzato”. In lacrime la mamma ricorda l’omicidio di Nicola Nappo, il giovane assassinato per errore la sera del 9 luglio 2009 a Poggiomarino. La sua somiglianza con un esponente di un clan camorristico fu la sua condanna a morte.

Il suo sacrificio – con il papà che ha sottolineato la scarsa presenza dello Stato – è stato evidenziato nel corso della presentazione del libro ‘Storie sbagliate’ al cineteatro Minerva di Boscoreale (Napoli), scritto da Tonino Scala insieme con i ragazzi dell’Istituto comprensivo Dati. Le testimonianze sulle vittime innocenti si sono alternate ai momenti che hanno visto protagonisti i ragazzi. L’accensione dei lumi della memoria, curata da Nicola Marano, il coro guidato da Generosa D’Auria, l’esibizione con l’oboe di Giuseppe Tarantino, l’esibizione di ginnastica curata da Silvana Barbero hanno fatto da coreografia al dibattito sul volume realizzato con la collaborazione delle docenti Mariella Nunziata, Linda Romano e Rachele Tortora che hanno coinvolto nello studio e nell’analisi del testo i ragazzi della scuola.

I nomi di Giancarlo Siani, Silvia Ruotolo, don Peppe Diana sono solo alcuni di quelli menzionati. ”Il primo problema del nostro territorio è la mancanza di lavoro? No, è la camorra perchè – ha detto Tonino Scala – dalle nostre parti è un cancro che soffoca le nostre vite. Il problema ci riguarda da vicino, tarpa le ali ai giovani. Purtroppo ci indigniamo ma spesso poi dimentichiamo”.

”Il libro – dice Pasqualina Del Sorbo, preside dell’Istituto comprensivo 2° Dati – rappresenta l’idea di una scuola che si lega al territorio, che trasmette il valore della legalità”. Per la giornalista Giovanna Salvati ”la nostra realtà non è fatta solo di degrado e droga. I nostri ragazzi possono cambiare il mondo. Dobbiamo provare a farlo tutti insieme, nonostante le tante difficoltà”. Per Giampaolo Lambiase, che ha collaborato nella redazione grafica di ‘Storie Sbagliate’ ”la camorra è anche quella che non si vede. Si sta infiltrando in tutte le attività economiche dei nostri territori”. Il magistrato in pensione Antonio Cirillo, ha ricordato che nel corso della sua attività ha avuto modo di incrociare alcuni boss della camorra, a cominciare da Raffaele Cutolo. ”La camorra – ha detto Cirillo – la dobbiamo combattere tutti, anche i ragazzi. L’importante è dire no ad ogni forma di illegalità, anche la più piccola”. In sala presente Giovanni Durante, padre di Annalisa, uccisa per errore dalla camorra a Forcella e il presidente dell’associazione che porta il suo nome, Pino Perna. Nelle sue parole le difficoltà nel portare avanti iniziative sul territorio ma anche i buoni risultati dell’attività di bookcrossing che Durante ha promosso coinvolgendo cittadini ed associazioni. Nelle parole di Stefania Spisto, di ‘Quaderno edizioni’, il ruolo fondamentale della scuola per la formazione di giovani capaci di impegnarsi per l’affermazione della legalità.

”Il nostro Comune ha scelto senza se e senza ma la strada della legalità. Non permetteremo mai infiltrazioni di alcun tipo nè che si possa approfittare della funzione pubblica per interessi di altro tipo”. Lo ha detto il sindaco di Boscoreale, Giuseppe Balzano, a chiusura della presentazione di ‘Storie Sbagliate’, il libro di Tonino Scala e degli studenti dell’Istituto comprensivo Dati. ”Le nostre gare d’appalto – ha aggiunto – proprio a garanzia della legalità vengono gestite dalla Stazione appaltante della Prefettura”.

 

 

Fonte: toninoscala.it
Articolo del 3 aprile 2017
Napoli Storie Sbagliate
di Emilio Vitozzi

Fabrizio de Andrè, l’indimenticabile poeta genovese, di questo libro avrebbe detto “E’ una storia da dimenticare / è una storia da non raccontare / è una storia un po’ complicata / è una storia sbagliata”…

Invece Tonino Scala, in questa sua ennesima fatica letteraria, ha raccontato, in collaborazione con i ragazzi dell’I.C. 2° Dati di Boscoreale, ben quindici storie di una realtà che non tutti conoscono ma che in tanti “subiscono”.

Sono storie vissute, narrate con la “pancia” da un Autore che vorrebbe non scriverne più, in quanto storie di camorra, storie di vite spezzate, storie profondamente legate alla nostra amata e sofferente terra.

Storie di cui i mass media hanno anche parlato, più o meno diffusamente, ma che poi sono finite nel… dimenticatoio.

Quindici persone che avevano ancora voglia di vivere, con i propri sogni, con il proprio entusiasmo, con i propri cari ed invece…

Tonino Scala racconta di Giancarlo Siani, Silvia Ruotolo, Alfonso Pezzella, Miriam Makeba, Alberto Ogaristi, Raffaele Pastore, Tonino Cangiano, Anna De Gregorio ed Eugenio Covito, Gelsomina Verde, Annalisa Durante, Federico Del Prete, don Peppe Diana, Vittorio Maglione, Nicola Nappo, con parole che trasudano rabbia contro i malavitosi (comunque si chiamino) e rispetto per le vittime innocenti.

Un libro che offre tanti spunti di riflessione, di conversazioni su tematiche di cruda attualità al posto delle finte lacrime “dursiane”, dei gossip dei giornaletti, dei stupidi reality…

È questo un libro che, in un certo senso, è il seguito di “Quaquaraquà” uscito a marzo 2010; pagine che si fanno leggere con passione, che raccontano di uomini e donne che non avevano scelto di essere eroi o eroine ma che per caso o per seguire i propri principi, i propri valori, sono stati costretti ad esserlo.

È il ricordo di tutte queste vittime che determina un solo desiderio: vivere per un mondo giusto.

In fin dei conti, l’opera di Tonino Scala, come tanti altri suoi lavori, non servirà solo a tenere sempre desta la memoria di costoro, ma anche a lasciare una concreta traccia contro la malavita organizzata.