• 15 Gennaio 1998 Messina. Ucciso Matteo Bottari, Professore di Diagnostica e Chirurgia Endoscopica all’Universita di Messina, con due colpi in pieno volto.

    Poco dopo le 21 del 15 gennaio 1998, il professor Matteo Bottari era alla guida della propria auto quando giunto ad un incrocio venne raggiunto e affiancato da una moto. Scattò l’agguato. Uno dei killer imbracciava una lupara con pallettoni calibro 45, quelli usati per la caccia al cinghiale. Erano rivestiti di rame. Rinforzati, indeformabili, per non dare scampo alla vittima. Poggiata l’arma sul finestrino della fiancata destra, fu fatto esplodere il caricatore. I proiettili devastarono la testa del professionista, che si accasciò agonizzante sul volante. L’auto finì contro un marciapiede del lungo stradone della Panoramica. Da allora non si ha ancora un colpevole, un movente, ma soprattutto sono rimasti…

  • 11 Aprile 1990 Opera (MI). Ucciso Umberto Mormile, assistente carcerario. Ucciso perché non rivelasse ciò che accadeva nelle carceri.

    Umberto Mormile, educatore carcerario, fu ucciso a Lodi l’11 aprile del 1990. Fu ucciso con sei colpi di pistola da un killer su una Honda 600 che lo affiancò mentre era in colonna, all’altezza di Carpiano, a bordo della sua auto e si stava recando verso il carcere di Opera. La sentenza definitiva del processo per il suo omicidio determinò la condanna del boss Domenico Papalia in qualità di mandante e di Antonio Schettini in qualità di esecutore materiale, ma durante le indagini emersero evidenti tentativi di depistare l’inchiesta. Dalle dichiarazioni di chi conduceva la moto, pentitosi, emerge il vero movente dell’omicidio: “…Mormile aveva raccontato che Domenico Papalia, allorché era…

  • 8 Novembre 1989 Milazzo. Uccisa Anna Cambria, 16 anni. Vittima innocente di un regolamento di conti.

    Anna Cambria, giovane studentessa sedicenne di Milazzo, muore l’8 novembre del 1989. Si era recata presso un bar del centro cittadino per acquistare delle caramelle. Ma all’uscita incontra inconsapevolmente un proiettile di pistola partito dall’arma impugnata da un mafioso e diretto verso un altro mafioso vittima anch’esso di un regolamento di conti.       Articolo da  LA STAMPA del 10 Novembre 1989 Assassinata per errore MILAZZO. E’ stata uccisa all’uscita del bar, mentre portava un cioccolatino al suo ragazzo. Anna Cambria, 16 anni, è la vittima innocente dei killer di un pregiudicato di 29 anni, Francesco Alioto. Non hanno rinunciato alla loro missione omicida neppure quando la giovane è…

  • Le Vittime che commemoriamo, mese: SETTEMBRE

    1 settembre 1951 Delianuova e Piani di Carmelia (RC). Uccisi Antonio Sanginiti, maresciallo dei carabinieri, e Francesco Papalia, un pastore, per vendetta. All’alba del 3 Luglio 1951 in un conflitto a fuoco con i carabinieri vennero uccisi due giovani di Delianuova (RC), Gianni Macrì, latitante, e un suo amico, Leo Palumbo. Poco meno di due mesi dopo, il 30 Agosto, Angelo Macrì, un boscaiolo incensurato di 20 anni, fratello di una delle vittime, sfogava la sua vendetta contro il maresciallo Antonio Sanginiti, comandante della locale stazione. Poi andava ad ammazzare sui piani di Carmelia il pastore Francesco Papalia, l’uomo che avrebbe indicato ai carabinieri il nascondiglio del fratello. Angelo Macrì…

  • Le Vittime che commemoriamo, mese: MAGGIO

    1 Maggio 1947 La Strage di Portella della Ginestra (Palermo). 11 morti e una trentina di feriti a cui aggiungiamo 4 morti avvenute successivamente a causa delle ferite. Era una bella giornata il 1° di maggio del 1947 a Portella della Ginestra, nell’entroterra palermitano, tra Piana degli Albanesi e San Giuseppe Jato. Ma soprattutto un giorno di festa. Circa duemila lavoratori della zona di Piana degli Albanesi, in prevalenza contadini, si riunirono nella vallata per manifestare contro il latifondismo, a favore dell’occupazione delle terre incolte e per festeggiare la vittoria del Blocco del Popolo nelle recenti elezioni per l’Assemblea Regionale Siciliana. Si tornava a festeggiare la festa dei lavoratori, dopo…

  • Le Vittime che commemoriamo, mese: GENNAIO

    2 gennaio 1974 Guardavalle (CZ). Ucciso Rocco Gallace, 13 anni, vittima di una faida Una storia iniziata come tante altre, in Calabria, con la faida tra due ‘ndrine in lotta per il controllo del territorio, tra le famiglie Randazzo e Tedesco: quest’ultima, alleata della famiglia Gallace, organizza un’imboscata ai danni dei rivali il giorno di Capodanno. I due fratelli Francesco e Domenico Randazzo perderanno la vita e altri loro familiari rimarranno feriti gravemente. Per Nunziato Randazzo vendicare la morte dei fratelli diventa una questione fondamentale. E non si sarebbe fermato di fronte a nulla. Il giorno dopo, quando viene visto avvicinarsi alla tenuta della famiglia Gallace armato di lupara, l’intera…

  • I Testimoni di Giustizia. Storia di chi ha testimoniato contro le mafie

    I Testimoni di Giustizia. Storia di chi ha testimoniato contro le mafie Questa scheda è stata creata prendendo spunto dal libro di Angelo Greco TRA L’INCUDINE E IL MARTELLO “la denuncia di chi ha denunciato”, da cui sono tratti molti dei nomi e l’introduzione che segue:   Introduzione al libro TRA L’INCUDINE E IL MARTELLO “la denuncia di chi ha denunciato” di Angelo Greco C’è una storia che comincia dove le altre spengono i riflettori; dove i giornali girano le spalle per qualcosa di nuovo da titolare; dove, in definitiva, la gente non sa più. Questa storia inizia sulle ceneri di Troia, quando Ulisse prende la strada di casa. I…

  • 2 Luglio 1990 Milazzo. Ucciso Giuseppe Sottile, 13 anni. Vittima innocente di un regolamento di conti.

    Giuseppe Sottile, un ragazzino di 13 anni, aveva appena trascorso, in paese, una serata serena con la propria famiglia, il papà, la mamma e le due sorelline, quando un commando, appostato davanti alla loro abitazione, al loro rientro, ha aperto il fuoco senza pietà. Il padre ha tentato di proteggerlo con il proprio corpo ma una pallottola lo ha colpito al petto e quando è arrivato in ospedale ormai non c’era più nulla da fare. Il padre, anche se gravemente ferito, si è salvato.       Fonte:  archiviolastampa.it Articolo del 3 luglio 1990 Ucciso a tredici anni dalla mafia Ma l’obiettivo dell’agguato era il padre, solo ferito di Nino…

  • 10 gennaio 1984 Mantova. Rapito Bruno Adami, 31 anni, figlio di un industriale. Buttato nel Po, dopo il pagamento del riscatto, con mani e piedi legati, da quella che fu definita “la Banda dei Giostrai”

    Negli anni Ottanta la Mala del Brenta ebbe un ruolo anche nel tragico sequestro del geometra di Volta Mantovana Bruno Adami, 31 anni, rapito davanti alla sua abitazione, sotto gli occhi terrorizzati della moglie, la sera del 10 gennaio 1984. La Mala, attraverso un suo componente, gestì la carcerazione, che si concluse con la morte dell’ostaggio. Non sarebbe stato il solo rapito ad essere tenuto incarcerato dall’Organizzazione. A mettere a segno il rapimento fu la Banda dei Giostrai, che aveva il suo quartiere generale nel Veneto, e più precisamente nel Padovano. Banda che, secondo gli investigatori, agiva in talune circostanze in stretto contatto con la Mala del Brenta. Due Organizzazioni…