“Quando parliamo di mafia” di Giuseppe Fava (20 dicembre 1983)
“Noi stiamo contro la mafia, parliamo contro la mafia, facciamo i dibattiti, concludiamo con un applauso e ce ne andiamo a casa contenti…”
“Quando parliamo di mafia, dobbiamo pensare che oggi influisce nella distribuzione della ricchezza, nella salute delle persone, nella condizione di vita, nell’evoluzione della scuola, nella gestione delle banche, nello scoppio della guerra, o nel ripristino della pace, nel mediterraneo e nel mondo.
La mafia è una bestia con la quale dovrete combattere per il resto della vostra vita, una bestia che potrà condizionare il destino vostro e quello dei vostri figli; tutto quello che vi accadrà nella vita, dipenderà da come voi sarete capaci di stare con la mafia o di lottare contro la mafia.
Amici, questa è un’illusione che vi debbo togliere; noi stiamo contro la mafia, parliamo contro la mafia, facciamo i dibattiti, concludiamo con un applauso e ce ne andiamo a casa contenti. Ma poi domani, voi, per avere un posto di lavoro, una raccomandazione, per avere qualsiasi cosa, voi voterete per un politico mafioso e diventerete non solo schiavi, ma complici della mafia.
Viviamo in un sistema mafioso, nel quale tutti siamo complici. E la scuola questo dovrebbe fare, dovrebbe spiegare alla gente che cosa sta accadendo, dovrebbe spiegare come la mafia gestisce queste cifre enormi di capitali. Queste masse enormi di capitali devono essere riciclati, e allora c’è questo proliferare di banche in Sicilia, in Italia, in Svizzera.
Vi siete mai chiesti perché in Sicilia dobbiamo avere più banche che in Lombardia, quando la nostra economia è infinitamente più povera di quella lombarda? Perché in Sicilia c’è il denaro mafioso che bisogna riciclare. Le porte delle banche andrebbero sfondate!
La mafia è il padrone. In questa società ci sono i padroni che sono quasi sempre mafiosi, non tutti mafiosi, ma spesso partecipano col potere mafioso e ne usufruiscono, e poi c’è l’infinità degli esseri umani, dei cittadini, i quali sono il popolo. La mafia comanda e voi servite; un rapporto tra servi e padroni”.
Da un’assemblea a Palazzolo Acreide, 20 dicembre 1983
Fonte: isiciliani.it