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10 settembre 1986 Palermo. Luigi Aiavolasit, 22 anni, condannato a morte perché sospettato di non rispettare le regole mafiose.
Luigi Aiavolasit era stato ucciso in un bar, mentre era con la sua ragazza, da Di Maggio, Di Matteo e La Barbera il 10 settembre 1986. Punito dai Corleonesi perché era un tossicodipendente che commetteva qualche piccolo furto per pagarsi la droga e rovinava con la sua presenza la piazza di San Giuseppe Jato. Molti collaboratori hanno confermato questa tesi durante il processo. In quegli anni, infatti, i mafiosi capeggiati da Riina hanno ucciso tanti giovani solo perché erano drogati, uccisi senza “senso”. È attraverso la storia di Luigi che ricostruiamo quel periodo, che leggiamo quel territorio e quel disagio che ha portato le mafie ad arricchirsi attraverso il traffico…