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“8 marzo anti ‘ndrangheta: sfidiamo le cosche che odiano le donne” di Alessio Magro
8 marzo anti ‘ndrangheta: sfidiamo le cosche che odiano le donne di Alessio Magro Articolo del 14 Febbraio 2012 Fonte stopndrangheta.it Stopndrangheta.it aderisce all’appello del direttore del Quotidiano della Calabria, Matteo Cosenza, perché il prossimo 8 marzo sia la festa delle donne che hanno sfidato la ‘ndrangheta, la festa di chi vuole sfidare le cosche che odiano le donne. Cetta Cacciola, insieme a Giuseppina Pesce e Lea Garofalo, insieme a Tita Buttafusca e alle altre donne che hanno detto basta alle cosche – ai loro padri, fratelli, mariti, figli, zii, cugini e nipoti – tutte loro sono un pugno nello stomaco della Calabria indifferente. Non eroine, si badi bene, ma…
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DIMENTICATI – Cittadini innocenti uccisi dalla ‘ndrangheta e sepolti dall’indifferenza dello Stato – di Danilo Chirico e Alessio Magro
DIMENTICATI Nuova Edizione CITTADINI INNOCENTI UCCISI DALLA ’NDRANGHETA E SEPOLTI DALL’INDIFFERENZA DELLO STATO Castelvecchi editore Scarica le prime 30 pagine Oggi la ‘ndrangheta è l’organizzazione criminale più potente e misteriosa d’Italia. Questo libro la racconta con un punto di vista inedito: attraverso le storie delle donne e degli uomini assassinati dall’associazione malavitosa e dimenticati dallo Stato, attraverso la ricostruzione delle vicende più oscure del Paese e delle lotte per i diritti nella Calabria degli ultimi cinquant’anni. Nel mosaico delle vittime innocenti ci sono quasi 300 persone: magistrati e uomini in divisa, attivisti politici e sindacalisti, imprenditori e commercianti, donne «suicidate» e bambini trucidati, vittime di sequestri e testimoni scomodi. Semplici…
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Il caso Valarioti (Rosarno 1980: così la ‘ndrangheta uccise un politico (onesto) e diventò padrona della Calabria) di Danilo Chirico e Alessio Magro
Il caso Valarioti (Rosarno 1980: così la ‘ndrangheta uccise un politico (onesto) e diventò padrona della Calabria) di Danilo Chirico e Alessio Magro roundrobineditrice.it Giuseppe Valarioti viveva a Rosarno, in Calabria. Era un insegnante precario. Pensava che la politica e la cultura fossero strumenti per sconfiggere la ‘ndrangheta e offrire un’opportunità ai giovani del suo paese. E’ stato ucciso a trent’anni, la notte tra il 10 e l’11 giugno 1980, mentre usciva dalla cena con cui il Pci festeggiava la vittoria alle elezioni. E’ il primo omicidio politico in Calabria, quello che affossa il movimento anti ‘ndrangheta. È il battesimo di sangue della Santa, la nuova ‘ndrangheta, che cambia il…