• 20 Agosto 1991 Soverato (CZ). Ucciso Renato Lio, appuntato dei Carabinieri, in un posto di blocco.

    Il 20 Agosto 1991 a Soverato, località “Russomanno”, Renato Lio, appuntato dei Carabinieri, restava ucciso in un posto di blocco, durante un servizio di perlustrazione. Intorno alle ore 2,30 la pattuglia del Nucleo Radiomobile del Comando Compagnia Carabinieri, composta dagli Appuntati Renato Lio e Francesco Baita, procedeva al controllo di un’autovettura con a bordo tre persone che era giunta a velocità elevata. Mentre l’Appuntato Baita controllava via radio i documenti dei tre, l’Appuntato Lio perquisiva l’autovettura ma, nell’atto di chinarsi, per controllare la parte sottostante del sedile anteriore destro, veniva spinto dal guidatore, Massimiliano Sestito, che si impossessava di una pistola occultata sotto il medesimo sedile e a brucia pelo gli…

  • 11 dicembre 1988 Altavilla Milicia (PA). Ucciso Carmelo Giallombardo, 37 anni, appuntato dei Carabinieri.

    Carmelo Giallombardo di 37 anni, appuntato dei Carabinieri, è stato ucciso con colpi d’arma da fuoco ad Altavilla Milicia, un paese a pochi chilometri da Palermo. L’agguato è avvenuto mentre il militare stava chiudendo la saracinesca della rimessa nella quale aveva parcheggiato la sua automobile.  Colpito in varie parti del corpo, Carmelo Giallombardo è morto all’istante. Carmelo Giallombardo aveva partecipato ad inchieste sulla mafia locale e partecipato ad un sequestro di un carico di eroina. L’inchiesta sull’omicidio, dapprima in mano alla Procura di Termini Imerese e negli anni successivi trasferita alla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, è stata archiviata senza risultati. Nel frattempo il solito fango sulla famiglia, moglie e…

  • 29 Luglio 1983 Palermo. Strage di Via Pipitone Federico. Persero la vita il magistrato Rocco Chinnici, i Carabinieri della scorta Maresciallo Mario Trapassi e l’ Appuntato Salvatore Bartolotta, ed il portiere dello stabile, Stefano Li Sacchi.

    Rocco Chinnici, capo dell’ufficio istruzione del tribunale di Palermo, è stato ucciso il 29 luglio 1983 con una Fiat 127 imbottita di esplosivo davanti alla sua abitazione in via Pipitone Federico a Palermo, all’età di cinquantotto anni. Ad azionare il detonatore che provocò l’esplosione fu il killer mafioso Pino Greco. Accanto al suo corpo giacevano altre tre vittime raggiunte in pieno dall’esplosione: il maresciallo dei carabinieri Mario Trapassi, l’appuntato Salvatore Bartolotta, componenti della scorta del magistrato, e il portiere dello stabile di via Pipitone Federico, Stefano Li Sacchi. In Assise il giudice Antonino Saetta si contraddistinse per le dure pene inflitte ai killer; fu anche lui ucciso, insieme al figlio…

  • 13 Giugno 1983 Palermo. Agguato Via Scobar. Uccisi il capitano Mario D’aleo e i carabinieri Giuseppe Bommarito e Pietro Morici.

    13 giugno 1983, a Palermo, in via Scobar ci fu una strage. Bersagli furono tre giovani carabinieri: il capitano Mario D’aleo, 29 anni, comandante della compagnia carabinieri di Monreale, massacrato dai criminali di “Cosa Nostra” sotto la sua abitazione, l’appuntato Giuseppe Bommarito, 38 anni,  ed il carabiniere Pietro Morici, 26 anni, uccisi in macchina, a poca distanza dal portone. Il capitano D’aleo aveva preso il ruolo di comandante della compagnia dopo la morte del capitano Emanuele Basile, ucciso tre anni prima, il 4 maggio 1980, sotto gli occhi della moglie e della figlia, e ne aveva ereditato le indagini sui traffici illeciti gestiti dai clan di San Giuseppe Jato, Altofonte…

  • 27 Aprile 1983 Palermo. Ucciso Gioacchino Crisafulli, appuntato dei Carabinieri in pensione. “Aveva dedicato 40 anni della sua vita a combattere la mafia e la malavita organizzata”

    27 Aprile 1983 Palermo. Ucciso Gioacchino Crisafulli, appuntato dei Carabinieri in pensione. “Aveva dedicato 40 anni della sua vita a combattere la mafia e la malavita organizzata”. Sembra che il suo fu un omicidio “preventivo”, era “colpevole” di essersi insospettito per le manovre di un camion guidato da un “picciotto” e che trasportava casseforti piene di soldi provenienti dal traffico di droga.       Articolo del Corriere della Sera del 4.07.1998   Il codice di morte dei corleonesi Uccidevano anche per punire un furto a casa del boss o la pedofilia di Giorgio Petta PALERMO – Luce su un quarto di secolo di storia della mafia palermitana. Scandita da cinquanta…

  • 1 Giugno 1982 Lucito (CB). Colpito a morte Giovanni Pepe, appuntato dei Carabinieri di 41 anni.

    Appuntato Carabinieri Giovanni Pepe nato a Pastorano (CE) il 4 Luglio 1940 deceduto in Lucito (CB) il 1 Giugno 1982 Durante un posto di blocco nella notte del 1 Giugno 1982, i carabinieri della locale stazione di Lucito (CB), intercettarono un’autovettura rubata con quattro passeggeri a bordo. All’atto del fermo, tre dei quattro occupanti si diedero alla fuga, mentre i carabinieri riuscirono ad acciuffare il quarto uomo e lo accompagnarono alla vicina caserma, dove prestava servizio Giovanni Pepe che incitò i suoi due colleghi a continuare la ricerca degli altri tre malviventi che si erano dati alla fuga. “Andate che forse riusciamo a bloccarli tutti!A questo ci penso io…” L’arrestato,…

  • 27 Gennaio 1976 Alcamo Marina (TP) uccisi i carabinieri Carmine Apuzzo e Salvatore Falcetta. Una strage che ha una terza vittima: Giuseppe Gullotta, che ha trascorso 21 anni in carcere, condannato all’ergastolo, da innocente.

    La notte del 27 gennaio 1976 un commando fece irruzione nella piccola caserma dei carabinieri di Alcamo Marina (stazione balneare di Alcamo ) ove trucidò l’appuntato Salvatore Falcetta e il carabiniere Carmine Apuzzo. Dopo 21 anni, l’unico che stava scontando la pena per questa strage, due fuggirono in Sudamerica e l’altro si è suicidato in circostanze misteriose, è stato assolto con formula piena per non aver commesso il fatto. Una storia piena di depistaggi, estorsioni carpite con la tortura ed innocenti condannati all’ergastolo. La verità, secondo un poliziotto che ha ritrovato la memoria di recente, è che i due militari trucidati nella casermetta pagarono per avere fermato il furgone sbagliato.…

  • 11 marzo 1975 Corleone (PA). Ucciso Angelo Calabrò, 26 anni, appuntato dei Carabinieri

    Angelo Calabrò . Angelo Calabrò, 26 anni, Appuntato dei Carabinieri, nato a Reggio Calabria il 18 novembre del 1949, in servizio presso la caserma di Corleone, morì l’11 marzo del 1975 durante un servizio di Polizia Giudiziaria cui erano connessi elementi di rischio. Angelo Calabrò è riconosciuto vittima del dovere, ancora a oggi non sono stati trovati i colpevoli. Fonte:  vivi.libera.it              

  • 29 Dicembre 1967 Torre del Greco (NA). Ucciso Giuseppe Piani, Appuntato arma Carabinieri

    Giuseppe Piani, 38 anni, carabiniere scelto di stanza a Torre del Greco (NA), sarebbe dovuto andare a festeggiare, insieme alla moglie e le due figlie, il capodanno dai suoi genitori a Santa Teresa di Riva, in provincia di Messina, ma il pomeriggio del 29 dicembre del 1967, gli spararono alle spalle. Era alla guida della sua Fiat 500, non essendoci auto di servizio disponibili, e stava trasportando, insieme al brigadiere Antonio PIZZA,  un pregiudicato che avrebbe dovuto scontare dieci giorni di carcere. Lo avevano tratto in arresto presso un negozio di barbiere e lo stavano conducendo in caserma; il pregiudicato si era arreso subito, non aveva opposto resistenza, e vista…