• 16 Ottobre 1945 Strage a contrada Apa Niscemi (CL). I Carabinieri Michele Di Miceli, Rosario Pagano e Mario Paoletti perirono in un agguato di vili assassini.

    A Niscemi, il 16 ottobre 1945, nella cosiddetta Strage di Contrada Apa, perirono in un agguato i Carabinieri Michele Di Miceli, Rosario Pagano e Mario Paoletti e altri quattro rimasero gravemente feriti. A Niscemi operava dal 1943 una pericolosa banda criminale che, per diversi mesi, divenne compagna di strada del movimento separatista siciliano, prima di essere ripudiata dagli stessi separatisti per la ferocia dei suoi delitti. A capo di questa banda c’era, nel primo periodo, Rosario Avila detto “Canaluni” che, da giovane, aveva giurato «eterna lotta ai Carabinieri». Uno degli agguati più sanguinosi per opera sua si verificò il 16 ottobre 1945. Sette carabinieri del Nucleo di Niscemi erano usciti…

  • 14 Settembre 1945 Favara (Ag). Uccisi Calogero Cicero e Fedele De Francisca, Carabinieri, da dei banditi che volevano rapinare una fattoria.

    Calogero Cicero e Fedele De Francisca, Carabinieri, furono uccisi a Favara (AG) il 14 settembre del 1945, in uno scontro a fuoco con dei banditi che volevano rapinare una fattoria. “Bande di ladri e assassini, armati di lupare e pistole, seminavano il terrore nelle campagne e nei paesi dell’Agrigentino. La notte del 14 settembre 1945 un gruppo di banditi di Palma di Montechiaro prese di mira la fattoria dei fratelli Buggera di Favara, per rubargli i proventi della vendita dell’uva. I banditi si appartarono in una zona soprastante la fattoria, senza sapere che da qualche tempo era sorvegliata da un nucleo di carabinieri. Un bandito fu messo di guardia sulla…

  • 20 Giugno 1945 San Cipirello (PA). Ucciso Filippo Scimone, maresciallo dei carabinieri.

    Il maresciallo capo Filippo Scimone nacque a Riesi da una famiglia di agricoltori il 26 gennaio 1899 e, seguendo la sia naturale inclinazione, giovanissimo si arruolò partecipando attivamente al primo conflitto mondiale con la famosa classe dei “ragazzi del 1899”. Alla fine della Grande Guerra, vincitore di concorso, divenne Vicebrigadiere nelle fila dell’Arma dei Carabinieri, sino a raggiungere, nel corso degli anni, il grado di Maresciallo Capo. L’agguato, in cui il sottufficiale rimase ferito mortalmente, si ritiene maturò nell’ambito ritorsivo all’uccisione del comandante dell’E.V.I.S. (Esercito Volontario Indipendentista Siciliano componente militare del Movimento Indipendentista Siciliano di cui faceva parte il noto Salvatore Giuliano), avvenuto a seguito di un conflitto a fuoco…

  • 2 Settembre 1943 Quarto Mulino di S. Giuseppe Jato (PA). Antonio Mancino, carabiniere di 24 anni, la prima vittima di Salvatore Giuliano.

    Il carabiniere Antonio Mancino fu la prima vittima del bandito Salvatore Giuliano. ” … PER DUE SACCHI DI GRANO. Il 2 settembre 1943 un giovanotto proveniente da San Giuseppe Jato e diretto a sud della natia Montelepre stava trasportando un paio di sacchi di grano. Non era un semplice contadino, ma uno dei tanti corrieri del mercato nero del grano che prosperava sotto l’occhio vigile della mafia e grazie alla compiacenza di troppe autorità. Giunto alla località Quattro Molini fu bloccato da due carabinieri e due guardie campestri. Gli andò male: venne fermato e il carico gli fu confiscato. Ma a quel punto sopraggiunse un altro contrabbandiere e tre dei…

  • 14 novembre 1923 Canicattì (CL). Biagio Pistone, maresciallo dei Carabinieri, fu ferito mortalmente durante l’arresto di un latitante

    Il Maresciallo dei Carabinieri, Biagio Pistone fu ucciso mentre era in servizio nel tentativo di arrestare un latitante. Nonostante fosse stato colpito da un colpo di rivoltella, bloccò comunque al suolo il mafioso latitante Peppino Giacona fino all’arrivo dei rinforzi. Fonte:  vivi.libera.it           Fonte: salvofuca.blogspot.com Tratto da “I Carabinieri ad Agrigento” Eroico il gesto del maresciallo Biagio Pistone di 34 anni, caduto nell’adempimento del dovere. Il sottufficiale prestava servizio a Canicattì ed in quel centro il 13 novembre 1923 si pose all’inseguimento di un malfattore che da tempo era ricercato dalle forze dell’ordine. Finalmente lo raggiunse, ma il malvivente estrasse di tasca una rivoltella e sparò…