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19 Aprile 1993 Capua (CE). Ucciso Luigi Iannotta, assessore comunale.
Luigi Iannotta era assessore al personale del comune di Capua. Venne ucciso il 19 aprile 1993 a Santa Maria Capua Vetere mentre si stava recando in un bar del centro. A ucciderlo sarebbe stato un solo killer, che lo avrebbe atteso in strada esplodendo cinque pallottole. Iannotta, uno dei politici e dei professionisti più impegnati nella provincia di Caserta, giovanissimo aveva ereditato dal padre un’azienda di estrazioni di materiale calcareo che da anni dava lavoro a circa 15 famiglie del proprio paese. Fu ritenuto, perciò, l’uomo giusto per salvare dalla disoccupazione circa settanta dipendenti del consorzio CO.V.IN dell’attività estrattiva in scioglimento, di cui era da poco liquidatore. Da subito gli…
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11 Luglio 1990 Mondragone (CE). Scompare Antonio Nugnes, imprenditore agricolo e assessore al comune.
Il giorno 11 luglio 1990 è brutalmente assassinato il vicesindaco Dc di Mondragone Antonio Nugnes. Il clan dei “Chiuovi”, cosca che aderisce al cartello dei “casalesi”, ha intenzione di gestire i suoi appalti ed in particolare intende divenire socio in una sua clinica, allora in costruzione all'”Incaldana” nei pressi di Mondragone. Ma Nugnes non è disposto a cedere. Per questo motivo rappresenta, per la camorra, un ostacolo, un pericolo da eliminare. Solo nel 2003 le rivelazioni dei pentiti, a partire dal capoclan La Torre, fatte emergere dalle indagini del pm Raffaele Cantone, permettono di ricostruire i fatti. Giacomo Diana, prestanome e consigliere, scelto da La Torre per entrare nella clinica…
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3 ottobre 1985 Sant’Agata dei Goti (BN). Angelo Mario Biscardi, 35 anni, vicesindaco ed assessore all’Urbanistica, fu assassinato dalla camorra perché si era opposto alle mire della malavita.
Angelo Mario Biscardi, 35 anni, di Sant’Agata dei Goti (BN), fu ucciso per la sua attività politica che aveva portato ad operare in un settore cardine in rapporto anche ai consistenti stanziamenti previsti per la riattivazione di edifici danneggiati dal sisma. L’omicidio non fu un episodio isolato di violenza, quanto piuttosto il culmine inaudito di una lunga serie di atti di sopraffazione e criminalità che interessarono la collettività fino allora tranquilla di S. Agata dei Goti. Biscardi era un osso duro, uno scoglio difficile da superare per chi voleva aggirare norme e regolamenti e gestire per il proprio interesse i fondi per la ricostruzione post-terremoto: egli cercò di impedire lo…
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31 Marzo 1984 Nardò (LE). Uccisa Renata Fonte, 33 anni, assessore, la cui unica colpa era di aver creduto nei propri ideali.
Il 31 marzo 1984, Renata Fonte, assessore del comune di Nardò (LE), cadeva assassinata per mano mafiosa. Si era battuta contro la lottizzazione e la speculazione edilizia del Parco naturale di Porto Selvaggio. Attraverso i microfoni della piccola emittente locale, Radio Nardò1, veicolava la sua lotta per la legalità, la democrazia, la giustizia. Quando è caduta sotto i colpi di pistola dei sicari, aveva 33 anni e due figlie piccole, che l’aspettavano a casa. Tra le prime donne in politica nella provincia di Lecce, Renata è stata un personaggio scomodo fin dai primi incarichi istituzionali, assessore alle Finanze nel 1982 e nel 1983 assessore alla Cultura e alla Pubblica Amministrazione.…
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1 Luglio 1982 Giugliano (NA) Ucciso Giuliano Pennacchio, assessore al personale del Comune.
Giuliano Pennacchio, 45enne, segretario di una scuola media e assessore al Personale del comune di Giugliano (Campania) è stato ucciso nel luglio del 1982 mentre tornava a casa a piedi, in via Meristi. Ha da poco parcheggiato la macchina quando, a bordo di un’auto, due killer gli hanno sparato. Giuliano Pennacchio svolge un’importante attività politica cercando tra l’altro di rendere più efficaci ed efficienti i servizi comunali. Secondo le indagini il Pennacchio si è probabilmente intromesso in faccende illecite che gli hanno costato la vita. In quel periodo era sindaco del comune Giuliano Granata, ex segretario particolare di Ciro Cirillo, sequestrato dalle Brigate Rosse nel 1981 per 89 giorni. Il…
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21 Giugno 1980 Cetraro (CS). Ucciso Giovanni (Giannino) Losardo, Ex Sindaco di Cetraro- Militante comunista- Segr. Capo Procura Rep. Tribunale di Paola.
Giannino Losardo era un comunista, segretario giudiziario della procura di Paola e assessore comunale a Cetraro, paese della costa tirrenica cosentina. È stato ucciso il 21 giugno del 1980 mentre a bordo della sua auto stava rientrando a casa dopo una seduta del consiglio comunale. Come mandante viene arrestato Franco Muto, di Cetraro, il “Re del pesce”. Il presunto boss viene assolto con sentenza passata in giudicato. L’omicidio di Giannino non ha colpevoli. Fonte: archivio.unita.news Articolo del 23 giugno 1980 Vittima della feroce esecuzione, Giovanni Losardo assessore a Cetraro e segretario capo della Procura di Paola Un altro compagno assassinato dalla mafia calabra di Gianfranco Manfredi L’agguato…
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24 Marzo 1966 Tusa (ME) uccisione di Carmelo Battaglia, sindacalista, assessore comunale socialista
“Carmelo Battaglia era stato uno dei soci fondatori della cooperativa di Tusa (ME), nata nel 1945 per la concessione delle terre incolte. Nel 1965, i contadini e coltivatori soci di questa cooperativa, insieme a quelli soci della cooperativa di Castel di Lucio, erano riusciti ad acquistare, dalla baronessa Lipari, il feudo Foieri, di 270 ettari. Subito dopo l’immissione nel possesso del fondo, sorsero forti contrasti con il gabellotto comm. Giuseppe Russo – ex vice-sindaco DC di Sant’Agata di Militello – e con il sovrastante Biagio Amata, che avevano avuto in gestione il feudo fino ad allora. Costoro pretesero dai nuovi proprietari la cessione di una parte dell’ex-feudo, per farvi svernare…
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29 Gennaio 1919 a Corleone (PA) ucciso Giovanni Zangara, dirigente del movimento contadino e assessore comunale
L’assessore comunale Giovanni Zangara, incaricato della distribuzione del petrolio, fu ucciso il 29 gennaio del 1919 perché si rifiutò di fornire a Michelangelo Gennaro, nuovo capomafia di Corleone (PA), un certo quantitativo di combustibile delle affittanze collettive e per «liberare» il municipio dall’amministrazione ’rossa’. “Il clima per la resa dei conti era propizio. Infatti, sia la cooperativa socialista ’Unione agricola’, sia l’amministrazione comunale annaspavano nella drammatica crisi post-bellica. La guerra aveva privato la campagna di gran parte della manodopera, mentre il poco grano prodotto era in gran parte requisito dalle autorità per sfamare le città. Inutilmente il sindaco Carmelo Lo Cascio chiese alla prefettura di Palermo l’aumento della quantità di…