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28 Giugno 1946 Naro (AG). Ucciso Pino Camilleri, sindaco socialista di Naro (AG)
Giuseppe, Pino Camilleri (Naro, 20 giugno 1918 – Naro, 28 giugno 1946) è stato un politico italiano, sindaco socialista di Naro (AG) ucciso dalla mafia. Il 28 giugno 1946, a soli 27 anni, già riconosciuto come capo contadino in una vasta zona a cavallo tra le province di Caltanissetta e Agrigento, fu colpito dalla lupara mentre cavalcava da Riesi (CL) verso il feudo Deliella, aspramente conteso tra gabelloti e contadini. Fonte Wikipedia Tratto dal libro Senza Storia di Alfonso Bugea e Elio Di Bella Anche a Naro, nel periodo immediatamente successivo alla fine del secondo conflitto mondiale, furono frequenti le contese tra gabellotti e contadini. Spesso…
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16 Maggio 1946 Favara (AG). Uccisione del sindaco socialista Gaetano Guarino. Lottò contro i grandi proprietari terrieri che sfruttavano la locale manodopera e divenne la voce dell’umile gente che chiedeva l’attuazione delle leggi Gullo-Segni.
Gaetano Guarino lottò contro i grandi proprietari terrieri che sfruttavano la locale manodopera e divenne la voce dell’umile gente che chiedeva l’attuazione delle leggi Gullo-Segni che destinavano alle cooperative i terreni incolti appartenenti ai latifondi: costituì anche una cooperativa agricola, che probabilmente si ispirava alla “Madre Terra” di Accursio Miraglia, ed i “baroni” del latifondocominciarono a remargli contro. Il 10 marzo del 1946 si svolsero le elezioni comunali a Favara e Guarino, sostenuto oltre che dai socialisti anche dal Partito Comunista Italiano e dal Partito d’Azione, vinse le consultazioni con il 59% dei voti e fu eletto sindaco; ma la Mafia delle terre non gli perdonò le sue scelte popolari…
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27 Maggio 1944 Ragalbuto (EN) ucciso Santi Milisenna, segretario della federazione comunista
Regalbuto (Enna), nel corso di disordini in occasione di un raduno separatista, il 27 maggio 1944, viene ucciso Santi Milisenna, segretario della federazione comunista di Enna. Fonte: Centro Siciliano di Documentazione “Giuseppe Impastato” Nel 2022 Libera ha tolto Santi Milisenna dall’elenco delle vittime innocenti di mafia: Fonte: vivienna.it – Articolo del 21 marzo 2022 Santi Milisenna, dirigente comunista ennese nel 1943-1944, tolto dall’elenco delle vittime innocenti delle mafie, è vittima della violenta conflittualità politica nella Sicilia del dopoguerra, non di “cosa nostra”. Articolo del 5 Agosto 2007 da cittanuove-corleone.it Una scia di sangue firmata Cosa Nostra di Dino Paternostro 1944. Fu un anno nero per i comunisti: a Regalbuto…
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10 Giugno 1922 Erice (TP). Ucciso Sebastiano Bonfiglio Sindaco di Monte San Giuliano
Sebastiano Bonfiglio, sindacalista socialista, Sindaco di Erice dal 3 ottobre 1920, venne ucciso in un agguato dalla mafia il 10 giugno 1922. Nacque nella frazione San Marco di Monte San Giuliano (oggi di Valderice), il 23 settembre 1879 da Nicolò e Francesca Tosto. Suo padre, nel 1893, partecipò fasci dei lavoratori siciliani locali e portò con sé anche il figlio quattordicenne. Interruppe presto gli studi, per lavorare in una falegnameria. Fu qui che aderì al movimento socialista. In seguito li riprese come autodidatta, conseguendo il diploma di perito agrario. Organizzò il movimento contadino locale e nel 1902 assunse la guida della federazione provinciale del PSI di Trapani fino al 1904,…
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16 Febbraio 1922 Dattilo-Paceco (TP) Ucciso Antonino Scuderi, Consigliere comunale socialista e segretario della locale Società Agricola Cooperativa
“Antonino Scuderi, contadino trentacinquenne, consigliere comunale socialista, da pochi mesi segretario della cooperativa agricola di Paceco, fu ucciso in un agguato mentre tornava a Dattilo (TP) in bicicletta. Era il 16 febbraio del ’22. In quell’epoca, scrive Pietro Grammatico, «la morte di un socialista non valeva il fastidio di eseguire delle indagini per accertare le cause della soppressione violenta». Nessuno di noi ha conosciuto Antonino Scuderi; le scarne notizie biografiche su di lui sfumano nebbiose nel mito. Scuderi è un archetipo; è il calore delle lotte contadine; è l’epopea degli oppressi; la tensione etica verso un mondo migliore, di pace, di giustizia, di libertà, di benessere, verso l’utopia del “sol…
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5 Maggio 1921 Piana degli Albanesi (PA). Uccisi Giuseppe e Vito Cassarà, militanti socialisti
Giuseppe e Vito Cassarà Erano due fratelli che svolgevano l’attività di dirigenti socialisti nella Piana dei greci, ora Piana degli Albanesi. Il 5 maggio 1921 vennero uccisi dalla criminalità locale. Fonte liberanet.org Fonte: ricerca.repubblica.it Articolo del 30 aprile 2010 PORTELLA SANGUE E POLITICA QUELLA STRAGE PER PUNIRE I CONTADINI di Amelia Crisantino In Sicilia, il primo maggio è sempre Portella. Quel pianoro con undici morti e ventisette feriti è rimasto a significare la tragedia di un dopoguerra in cui si tornava a votare dopo la dittatura, e subito si voleva fermare coi morti l’avanzata delle sinistre. Portella è la strage-archetipo della nostra democrazia malata: dove sono…
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28 Aprile 1921 Piana degli Albanesi (PA). Ucciso Vito Stassi, dirigente socialista e presidente della Lega dei contadini del paese.
Vito Stassi, contadino, dirigente socialista nella Sicilia dei primi anni del Novecento e presidente della Lega dei contadini. Considerato l’ala intransigente del partito che si rifiutava di fare affari e scendere a compromessi con la mafia. La sera del 28 aprile 1921 tre uomini armati di fucile lo aspettano mentre rientra a casa a Piana dei Greci, ora Piana degli Albanesi. Vito aveva finito da poco una riunione al vicino circolo socialista. I tre killer lo colpiscono con numerosi colpi. Muore all’istante. Per tutta la notte il corpo di Vito fu lasciato riverso sul selciato, dove venne vegliato dalla famiglia e da un nutrito gruppo di contadini in attesa della…
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30 Settembre 1920 Petralia Soprana (PA). Uccisi Croce Di Gangi e Paolo Li Puma. contadini e consiglieri comunali.
Croce Di Gangi e Paolo Li Puma, contadini nonché consiglieri comunali socialisti di Petralia Soprana, vengono uccisi a Petralia Soprana (PA), nella frazione Raffo, mentre ritornavano da una riunione della Lega Contadina. Wikipedia+ Storia del movimento antimafia di Umberto Santino Per approfondimenti: Storia del movimento antimafia: dalla lotta di classe all’impegno civile di Umberto Santino Editori riuniti, 2000 A settembre del 1920, nella frazione Raffo di Petralia Soprana, in provincia di Palermo, sono uccisi due consiglieri comunali socialisti, Paolo Li Puma e Croce Di Gangi, di ritorno da una riunione della Lega contadina. contadini nonché consiglieri comunali socialisti di Petralia Soprana, vengono uccisi a Petralia Soprana (PA).…
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29 maggio 1920 San Giuseppe Jato (PA). Assassinato Salvatore Mineo, 51 anni; era alla guida della Camera del Lavoro e del fronte democratico-riformista.
Salvatore Mineo era nato il 19 dicembre 1868 da un borgese, Giovanni Mineo, e da Maria Cavallaro. Cresciuto in una famiglia per l’epoca “benestante” divenne nel 1913 esattore comunale. In quello stesso anno, segnato dall’irruzione delle masse nella vita politica locale e nazionale con l’estensione del suffragio, iniziava il suo percorso di impegno diretto per la causa comune. Guidando il fronte democratico-riformista e la Camera del Lavoro, si affermò ben presto come il capo dell’opposizione all’amministrazione in carica: dal 1914 infatti era iniziata la lunga gestione mafiosa della casa comunale, con la sindacatura di Antonino Puleio che egli sprezzantemente chiamava “Ninu u latru”. Sfruttando l’emergenza dello stato di guerra gli…
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29 Gennaio 1919 a Corleone (PA) ucciso Giovanni Zangara, dirigente del movimento contadino e assessore comunale
L’assessore comunale Giovanni Zangara, incaricato della distribuzione del petrolio, fu ucciso il 29 gennaio del 1919 perché si rifiutò di fornire a Michelangelo Gennaro, nuovo capomafia di Corleone (PA), un certo quantitativo di combustibile delle affittanze collettive e per «liberare» il municipio dall’amministrazione ’rossa’. “Il clima per la resa dei conti era propizio. Infatti, sia la cooperativa socialista ’Unione agricola’, sia l’amministrazione comunale annaspavano nella drammatica crisi post-bellica. La guerra aveva privato la campagna di gran parte della manodopera, mentre il poco grano prodotto era in gran parte requisito dalle autorità per sfamare le città. Inutilmente il sindaco Carmelo Lo Cascio chiese alla prefettura di Palermo l’aumento della quantità di…