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22 Febbraio 1992 Bagheria (PA). Ucciso Salvatore Mineo, commerciante. Si era ribellato al racket.
Salvatore Mineo, commerciante di Bagheria (PA), fu ucciso il 22 febbraio del 1992 perché ribellatosi al racket. Fonte C.D.S. Centro Siciliano di Documentazione “Giuseppe Impastato” 5.05.1997 Arrestate 12 persone accusate di far parte di una cosca mafiosa di Bagheria (Pa). Tra i reati contestati l’omicidio di Salvatore Mineo, un commerciante ucciso nel febbraio del ’92 perché si sarebbe ribellato al racket. I capi della cosca sarebbero Pietro e Tony Bartolo Lo Coco e Pietro Granà, anch’essi arrestati.
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23 Novembre 1989 Bagheria (PA). Uccise Leonarda Cosentino, Vincenza Marino Mannoia e Lucia Cosentino, rispettivamente madre, sorella e zia del pentito Francesco Marino Mannoia
Strage di mafia il 23 novembre 1989 a Bagheria (PA): Leonarda Cosentino, Vincenza Marino Mannoia e Lucia Cosentino, rispettivamente madre, sorella e zia del pentito Francesco Marino Mannoia, sono state massacrate da almeno due killer armati di un fucile calibro 12 e di una pistola calibro 38. L’agguato, senza precedenti nella storia di Cosa Nostra, è scattato poco dopo le 21 in via De Spuches, nella parte nuova di Bagheria, a circa un chilometro dallo svincolo autostradale per Palermo. Articolo da L’Unità del 24 Novembre 1989 Trappola mortale a Bagheria di Francesco Vitale La mafia ha superato se stessa. Ieri sera, sulla strada che collega Bagheria a…
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7 Dicembre 1984 Bagheria (PA). Assassinato Pietro Busetta, vittima innocente, cognato di Tommaso Buscetta “l’ex boss dei due mondi che con le sue rivelazioni ha messo in ginocchio le cosche della mafia vincente”.
Pietro Busetta aveva 62 anni, era un imprenditore di Palermo. Fu ucciso il 17 dicembre 1984. La sua “colpa” era di essere sposato con la sorella di Tommaso Buscetta, “l’ex boss dei due mondi che con le sue rivelazioni ha messo in ginocchio le cosche della mafia vincente”. Fu ucciso solo per una vendetta trasversale Articolo di La Repubblica dell’8 Dicembre 1984 ASSASSINATO IL COGNATO DI BUSCETTA di Giuseppe Cerasa PALERMO – La vendetta della mafia torna a colpire Tommaso Buscetta, l’ex-boss dei due mondi che con le sue confessioni ha aperto un varco sugli affari e i misteri delle “famiglie” palermitane. Ieri sera poco prima delle venti…
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25 Dicembre 1981 Bagheria (PA). Resta ucciso Onofrio Valvola, un pensionato, durante un raid tra clan mafiosi contrapposti.
Onofrio Valvola, un pensionato di 62 anni fu ucciso sulla porta di casa il 25 dicembre del 1981 a Bagheria (PA), in quella che viene ricordata come Strage di Natale. Un commando di killer composto dai quattro uomini armati di mitra e pistole calibro 38, trucidò due appartenenti alla cosca rivale: Biagio Pitarresi e Giovanni Di Peri. Onofrio Valvola, involontario testimone, fu una delle vittime innocenti della seconda guerra di mafia, iniziata agli inizi degli anni ’80 e conclusasi nel 1983 in cui furono commessi oltre 1000 omicidi. Fonte: archivio.unita.news Articolo del 27 dicembre 1981 Natale di sangue a Bagheria e Amantea Con lupara e pistola dalle…
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24 dicembre 1976 Bagheria (PA). Assassinato Agostino Aiello, Segretario della Camera del lavoro.
Agostino Aiello, 24/12/1976. Segretario negli anni cinquanta della Camera del lavoro di Bagheria (Pa). Fonte: rassegna.it La sera del 24 dicembre 1976 – racconta un comunicato della CGIL – Agostino Aiello, segretario della Camera del Lavoro di Bagheria negli anni ’50, venne barbaramente assassinato. Fu ucciso mentre, intorno alle 21,00 stava rientrando nella propria casa in via Amerigo Vespucci alle spalle della scuola ‘G.Cirincione’. Aveva in mano una semplice busta di plastica con l’occorrente per la barba, lamette e crema: probabilmente gli assassini pensavano che portasse in quel sacchetto l’incasso della giornata. Fonte: timesicilia.it Fonte: bagherianews.com Articolo del 8 gennaio 2016 Agostino Aiello, nel 95° anniversario…
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2 Luglio 1962 Bagheria (PA) Ucciso il bracciante agricolo Giacinto Puleo.
2 luglio 1962 a Bagheria (PA): “Giacinto Puleo era bracciante. Come tanti era emigrato in Germania. Con una idea fissa in testa. Risparmiare abbastanza per tornare al paese, comprare un pezzo di terra e mettersi per conto suo. C’era quasi riuscito. Con un amico aveva preso un pezzo di limoneto a mezzadria. Era mancato anni. Non sapeva che in quel limoneto non raccoglieva più il padrone, ma un mafioso. Non glielo dissero subito, ma solo alla vigilia del raccolto. Vattene! Gli consigliarono. Giacinto non ci volle sentire: troppi sacrifici gli era costato quel pezzetto di giardino. Lo aspettarono di primo mattino, mentre andava a lavorarci e gli spararono due colpi…
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28 Novembre 1949 Bagheria (PA). Uccisi i Carabinieri Francesco Butifar e Salvatore Messina.
Il 28 novembre 1949, il Maresciallo Capo Salvatore Messina, Comandante della Stazione Carabinieri di Bagheria Alta (PA), unitamente all’Appuntato Francesco Butifar, si recavano in una stalla per le ricerche di un carro agricolo oggetto di furto. Giunti sul posto i militari sorprendevano 6. Il Maresciallo procedeva alla loro identificazione, lasciando l’Appuntato Butifar a guardia, sull’ingresso. Nel corso delle operazioni il Maresciallo si accorgeva della presenza di una pistola lasciata su una cassa vuota, riuscendo ad impossessarsene. A questo punto uno dei malviventi estraeva una pistola dalla cintola e colpiva il Maresciallo Messina al quale, nel cadere, sfuggiva di mano l’arma. In un tentativo estremo il Sottufficiale cercava di estrarre la…
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15 Giugno 1876 Bagheria (PA). Ucciso Giuseppe Aguglia, caporale guardie campestri, che si opponeva apertamente alla mafia della zona.
15 giugno 1876. A Bagheria (Palermo) viene ucciso il caporale delle guardie campestri Giuseppe Aguglia che si opponeva apertamente alla mafia della zona. Fonte Centro Impastato.it Tratto dal libro: La mafia nell’opinione pubblica di F. Brancato. Cit. Pag. 126 Nota a Pag. 105 del libro “Il nome e la cosa: quando la mafia non si chiamava mafia” di Giovanni Tessitore Purtroppo, in quegli anni, anche se non mancò qualche coraggioso che si assumesse fino in fondo le sue responsabilità, il potere giurisdizionale non fu spesso all’altezza della situazione, o perché troppo sensibile alle pressioni esterne o perché troppo condizionato dai ceti dominanti e dalla stessa mafia. Ad esempio:…
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8 novembre 1874 Bagheria (PA). Resta ucciso Emanuele Attardi, 11 anni, in un agguato verso il padre, Gaspare, Cancelliere della Pretura.
Vengono esplosi colpi di arma da fuoco contro il Cancelliere della locale Pretura, Gaspare Attardi, deciso oppositore della mafia del paese: nell’episodio rimase ucciso il figlio Emanuele di 11 anni (Nota a pag. 105 del libro: Il nome e la cosa: “Quando la mafia non si chiamava mafia” di Giovanni Tessitore” Fonte: storiadelmovimentooperaio Novembre: Bagheria (Pa), esplosi colpi di arma da fuoco contro il cancelliere della locale pretura, Gaspare Attardi, deciso oppositore della mafia del paese: nell’attentato, è ucciso il figlio Emanuele di 11 anni. Fonte: bagherianews.com […]Per quanto riguarda la violenza a Bagheria durante quegli anni , non possiamo non rivolgerci al racconto estremamente realistico…