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Corleone (PA): 28 Gennaio 1995 Giuseppe Giammona, 23 anni – 25 Febbraio 1995 Giovanna Giammona e suo marito Francesco Saporito
Corleone (PA): 28 Gennaio 1995 Giuseppe Giammona, 23 anni 25 Febbraio 1995 Giovanna Giammona e suo marito Francesco Saporito Corleone (PA). Una storia che ha dell’incredibile. Giuseppe Giammona fu assassinato il 28 gennaio 1995 nel proprio negozio di abbigliamento, la sorella Giovanna il 25 febbraio mentre era in auto assieme al marito, Francesco Saporito. La donna protesse col proprio corpo il figlio che teneva in braccio, sul sedile anteriore. Il bambino, che allora aveva un anno e mezzo, rimase miracolosamente illeso, così come il fratellino di quattro anni che dormiva sul sedile posteriore. Per i boss il sospetto era che i Giammona fossero coinvolti in un fantomatico progetto, ispirato dalle…
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18 Giugno 1991 Corleone (PA). Gaspare Palmeri, 61 anni, e Stefano Siragusa, 32 anni, operai della Forestale, furono assassinati insieme ad un collega, vero obiettivo dell’agguato.
Uccisi in un agguato la sera del 18 giugno 1991 a Corleone Gaspare Palmeri, 61 anni, di Castellammare del Golfo, ed il collega Stefano Siragusa, di 32 anni, di Alcamo. Erano operai della forestale. Erano in auto con il vero obiettivo dei killer, anche lui morto nell’agguato, Domenico Parisi, di 41 anni, di Alcamo, imparentato con una famiglia sospettata di opporsi alla mafia corleonese che voleva allargare il proprio controllo sulla cittadina trapanese di Alcamo. Fonte: archiviolastampa.it Articolo del 20 giugno 1991 Dopo la partita l’agguato dei killer di Antonio Ravidà I tre forestali uccisi nella faida di Alcamo PALERMO Tre morti…
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26 Gennaio 1978 Corleone (PA). Ucciso Ugo Triolo, Vicepretore onorario di Prizzi.
Ugo Triolo, vice pretore onorario di Prizzi fu ucciso a Corleone il 26 gennaio del 1978 mentre stava rincasando. Furono nove i colpi di P38 sparati contro di lui. Solo due andarono a vuoto, gli altri sette lo colpirono al petto e alla testa, uccidendolo. Furono fatte tante ipotesi sulle motivazioni di questo assassinio, ma nessuna è stata mai provata. Si disse, per esempio, che l’avvocato era proprietario di un vasto appezzamento di terra in contrada «San Calogero», che interessava i mafiosi, ma che lui non voleva assolutamente vendere. Un pentito rivelò di aver sentito qualcuno chiedere a Bernardo Provenzano di eliminare Triolo perché lo aveva ostacolato in alcune vicende…
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20 Agosto 1977 Corleone (PA). Uccisi Giuseppe Russo, Tenente colonnello dei Carabinieri e Filippo Costa, insegnante, mentre passeggiavano nella frazione di Ficuzza.
La sera del 20 agosto 1977, il tenente colonnello dei Carabinieri, Giuseppe Russo, 47 anni stava passeggiando per Ficuzza, piccola frazione di Corleone, insieme all’insegnante e suo intimo amico Filippo Costa, che di anni ne aveva 57, quando da una Fiat 128 scesero tre o quattro uomini che, a viso scoperto, spararono ed uccisero i due amici. Il tenente colonnello dei Carabinieri Giuseppe Russo, che al momento del fatto era in congedo da alcuni mesi, venne ucciso perché “scomodo”, in quanto essendo stato comandante del Nucleo investigativo dei Carabinieri di Palermo, conosceva approfonditamente la mafia ed i suoi capi e perché le sue inchieste avevano portato nelle patrie galere molti…
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11 marzo 1975 Corleone (PA). Ucciso Angelo Calabrò, 26 anni, appuntato dei Carabinieri
Angelo Calabrò . Angelo Calabrò, 26 anni, Appuntato dei Carabinieri, nato a Reggio Calabria il 18 novembre del 1949, in servizio presso la caserma di Corleone, morì l’11 marzo del 1975 durante un servizio di Polizia Giudiziaria cui erano connessi elementi di rischio. Angelo Calabrò è riconosciuto vittima del dovere, ancora a oggi non sono stati trovati i colpevoli. Fonte: vivi.libera.it
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2 agosto 1958 Corleone (PA). Giovanni Russo, giovane medico, venne ucciso con Michele Navarra, boss di Corleone. Gli aveva dato un passaggio in auto.
Nella Corleone colpita dai una faida senza fine, il dottore Michele Navarra è l’insospettabile che fa una gran bella carriera. Da semplice medico condotto diventa caporeparto dell’ospedale di Corleone. Navarra è l’archetipo della mafia che media, che tesse con pazienza le relazioni con il potere politico e quello economico. Ma nell’estate del 1958 è ormai diventato un ostacolo per il nuovo potere mafioso di Corleone. Il 2 agosto un giovane collega medico, Giovanni Russo, gli offre un passaggio con la sua Fiat 1100. Il giovane medico Russo è un brillante professionista, la moglie è incinta, non ha niente a che fare con Navarra e non sa minimamente che Michele Navarra…
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14 Marzo 1948 Corleone (PA). Giuseppe Letizia, 13 anni, fu testimone dell’omicidio di Placido Rizzotto, morì tre giorni dopo il ricovero nell’ospedale diretto da Michele Navarra, mandante dell’omicidio di Rizzotto.
Giuseppe Letizia (Corleone, 1935 – Corleone, 14 marzo 1948) è stato un giovane pastore, vittima della mafia. All’età di 13 anni assistette all’omicidio del sindacalista Placido Rizzotto, ucciso il 10 marzo 1948 da Luciano Liggio, luogotenente di Michele Navarra, capomafia di Corleone. La notte in cui avvenne il delitto, Giuseppe Letizia era nelle campagne corleonesi ad accudire il proprio gregge. Il giorno seguente fu trovato delirante dal padre, che lo condusse all’ospedale Dei Bianchi diretto da Navarra. Lì, il ragazzo, in preda di una febbre alta, raccontò di un contadino che era stato assassinato nella notte. Curato con un’iniezione, morì ufficialmente per tossicosi, sebbene si ritenga che al ragazzo possa…
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10 Marzo 1948 Corleone (PA). Scompare Placido Rizzotto, Partigiano, socialista, segretario della Camera del Lavoro e dirigente delle lotte contadine. Primo caso di “lupara bianca”. I suoi resti recuperati dopo 64 anni nella foiba di Rocca Busambra.
Placido Rizzotto (Corleone, 2 gennaio 1914 — Corleone, 10 marzo 1948) è stato un sindacalista italiano, rapito e ucciso dalla mafia. Iniziò la sua attività politica e sindacale a Corleone al termine della guerra. Ricoprì l’incarico di Presidente dei reduci e combattenti dell’ANPI di Palermo e quello di segretario della Camera del lavoro di Corleone. Fu esponente di spicco del Partito Socialista Italiano e della CGIL. Venne rapito nella serata del 10 marzo 1948, mentre andava da alcuni compagni di partito, e ucciso dalla mafia per il suo impegno a favore del movimento contadino per l’occupazione delle terre. Le indagini sull’omicidio furono condotte dall’allora capitano dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla…
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13 settembre 1945 Corleone (PA). Ucciso Liborio Ansalone, comandante dei vigili urbani, padre di 6 figli. Il 20 dicembre 1926 Ansalone aveva guidato i militari del prefetto Cesare Mori per le vie del paese, indicando una per una le abitazioni dei mafiosi
Liborio Ansalone, 51 anni, padre di 6 figli, comandante dei vigili urbani di Corleone, fu ucciso la sera del 13 settembre 1945, mentre era diretto verso casa, colpito all’addome da tre proiettili. Era una persona perbene, uno che si era sempre sforzato di fare il proprio dovere, e in molti, comprese le istituzioni, si chiesero chi l’avesse ucciso, ad appena 5 mesi e mezzo dall’assassinio di Calogero Comaianni. Liborio Ansalone non aveva avuto contrasti con alcuno, il delitto fu archiviato come “a carico di ignoti”. “Dalle «voci» che circolarono in paese, Ansalone aveva pagato un conto molto lontano nel tempo. Un conto antico, datato 20 dicembre 1926, il giorno della…
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28 Marzo 1945 Corleone (PA) Ucciso Calogero Comaianni, guardia campestre. Sei mesi prima aveva arrestato il giovane Luciano Liggio.
Calogero Comaianni faceva la guardia campestre a Corleone (PA). Il 2 agosto 1944 stava facendo il suo solito giro di perlustrazione con altre due guardie campestri quando si accorse di un furto. I due malviventi, Luciano Liggio (boss di Corleone) e Vito Di Frisco, furono arrestati. Liggio scontò tre mesi di carcere e quando uscì decise di vendicarsi. Un primo tentativo fu messo in atto la sera del 27 marzo 1945, ma non andò a segno. La mattina del giorno successivo, il 28 marzo, Calogero Comaianni venne seguito da due killer a volto scoperto, tentò la fuga ma non riuscì a scampare all’agguato: uno dei due inseguitori gli sparò due…