• Pentiti, testimoni, magistrati: “Noi, abbandonati dallo Stato” di Vincenzo Iurillo

    Pentiti, testimoni, magistrati. Protetti e non. Storie di persone che hanno contribuito alle indagini sulla criminalità organizzata e non si sentono tutelate abbastanza. Fonte: Il Fatto Quotidiano del 29 dicembre 2018 Si fa presto a dire denuncia, indaga, combatti per la verità e la giustizia, passa con lo Stato, se poi lo Stato si arrende e ti dimentica. Le cronache sono piene di queste storie. Cittadini, imprenditori, magistrati, che non hanno avuto paura di stare dalla parte giusta. Ma che al dunque si sono ritrovati soli. Senza protezione. Senza scorta. In qualche caso senza un futuro. Luigi Coppola è uno di loro. Rivenditore di auto a Boscoreale (Napoli), negli anni…

  • Mafia, casinò e spioni Perché è morto Caccia – di Davide Milosa

    Bruno Caccia. Nuova indagine della Procura di Milano. Coinvolto l’avvocato Saro Cattafi Articolo del 25 Agosto 2015 tratto da Il Fatto Quotidiano Fonte: antimafiaduemila.com La storia riparte trentadue anni dopo. E cambia radicalmente. Sul tavolo un caso di cronaca clamoroso: la morte del procuratore capo di Torino, Bruno Caccia, ucciso con 17 colpi di pistola la sera del 26 giugno 1983. Chi paga? Nel 1993 viene condannato all’ergastolo il calabrese Domenico Belfiore. Lui, secondo i giudici, il mandante di un’esecuzione ordinata per tutelare gli affari della ‘ndrangheta all’ombra della Mole. Ignoti i killer. Questa, ad oggi, la versione ufficiale che si basa sulle dichiarazioni del collaboratore Francesco Miano legato ai…

  • «Isolato e “seviziato”, ma non arretrò: per fermare Falcone ci volle il tritolo» di Nando Dalla Chiesa

    Isolato e “seviziato”, ma non arretrò: per fermare Falcone ci volle il tritolo di Nando Dalla Chiesa Foto e articolo del 22 Maggio 2012 da Il Fatto Quotidiano La strage di Capaci vent’anni dopo. Il magistrato “morto che cammina” aveva portato un vento nuovo dopo gli assassini di Terranova, Costa e Chinnici. Istruì il più grande processo alla mafia che si ricordi. Obbligò il mondo a decidere dove stare. Ma come in tutte le curve della storia del nostro Paese arrivarono le bombe, i morti e le stragi Ci volle il tritolo, un tritolo infinito, per fermarlo. Dicevano di lui da anni che fosse “un morto che cammina”, perché la…

  • “Sfidava don Tano e mirava alla politica: l’assassinio di Peppino 34 anni dopo” di Rino Giacalone

    Sfidava don Tano e mirava alla politica: l’assassinio di Peppino 34 anni dopo di Rino Giacalone Foto e Articolo da Il Fatto Quotidiano del 9 Maggio 2012 La storia di Impastato e la rabbia del fratello Giovanni: “Chi ha depistato oggi ha fatto carriera. Chi ha creduto e si è battuto per la pista mafiosa è stato ucciso”. Poi il parallelo con Mauro Rostagno, ucciso 10 anni dopo: per quel delitto oggi si celebra un’udienza del processo che cerca la verità Si scrive Peppino Impastato ma si legge Mauro Rostagno. Ma la cosa funziona anche al contrario. Peppino ucciso a Cinisi 34 anni addietro, 9 maggio 1978, Mauro ammazzato a…