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11 Luglio 2008 Marina di Varcaturo (NA). Ucciso Raffaele Granata, 70 anni. “Viveva per il suo lavoro”. Vittima del racket.
Una vendetta per non aver pagato il pizzo, e forse anche un segnale rivolto agli imprenditori economici della zona affinche’ non pensino di potersi ribellare ai diktat del clan dei Casalesi: sono le piste prevalenti nelle indagini sull’omicidio di Raffaele Granata, 70 anni, titolare dello stabilimento balneare ”La Fiorente” e padre di Giuseppe, sindaco di Calvizzano (Napoli). Proprio il figlio della vittima aveva confermato le minacce estorsive rivolte al padre nell’ultimo periodo della sua vita. Ma Granata aveva anche denunciato alle autorita’ intimidazioni e richieste di denaro nel 1992, sempre da parte dei Casalesi, organizzazione camorristica egemone sul litorale Domiziano, tra Castelvolturno e i territori del Napoletano confinanti. Sul delitto…
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6 Luglio 2008 Pescara. Ucciso Mario Pagliari, 64 anni, da un ex camorrista, detenuto in licenza lavorativa, per futili motivi.
È domenica pomeriggio, il 6 luglio del 2008 quando, a Pescara, nel parco di Villa de Riseis, tra via Puccini e il lungomare, Mario Pagliari, ex pescatore e titolare dello stabilimento Apollo (proprio dall’altra parte della riviera), viene ucciso con due colpi di pistola all’addome e alla tempia da Michelangelo D’Agostino, casertano di 55 anni, ex camorrista affiliato al clan Cutolo, che all’epoca lavorava nel parco con un contratto a tempo determinato con la cooperativa La Cometa. Erano le 16,30. Secondo la ricostruzione di allora, il balneatore di 64 anni arriva al parco in bicicletta e inizia a giocare a carte. Un quarto d’ora dopo arriva D’Agostino. Ha un battibecco…
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16 Maggio 2008 Castelvolturo (CE). Ucciso Domenico Noviello, titolare di un’autoscuola. Denunciò alla giustizia i “cassieri” del racket.
Domenico Noviello, con la sua denuncia aveva fatto arrestare una banda di estorsori facenti capo al clan dei Casalesi, per questo è stato freddato da due killer armati di pistola. La vittima, Domenico Noviello, di 65 anni, titolare di una autoscuola, in località “Baia Verde” è stato ucciso a Castelvolturno, nel Casertano. Gli investigatori hanno ricostruito la modalità dell’omicidio: due sicari hanno raggiunto e affiancato la “Panda” sulla quale viaggiava Domenico Noviello e hanno aperto il fuoco con pistole di grosso calibro. L’uomo è riuscito a fermare l’auto e ha tentato di fuggire a piedi, ma i killer lo hanno raggiunto scaricandogli contro almeno una ventina di proiettili. Le modalità…
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31 ottobre 2006 S. Antimo (NA). Ucciso Rodolfo Pacilio, imprenditore, vittima del racket.
Rodolfo Pacilio, 39 anni, noto come Giancarlo, viene ucciso a Sant’Antimo il 31 ottobre 2006. Imprenditore noto nel settore dei giocattoli, padre di tre bambini, viene colpito con una decina di colpi da due uomini in sella ad uno scooter. Gli inquirenti vedono nella morte di Rodolfo Pacilio la conseguenza di un rifiuto a pagare tangenti o una vendetta del clan denunciato tempo prima. Infatti suo padre aveva denunciato negli anni ’90 un esponente del clan della zona che gli aveva imposto una tangente di 40.000.000 di lire per la costruzione di un importante edificio. Per quella denuncia il boss fu condannato ad 11 anni di reclusione. Nel 2003 un…
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10 Ottobre 2006. Quarto (NA). Enrico Amelio, imprenditore di Gaeta (LT), morì per una pistolettata ad una femorale. Fu gambizzato per dare “un segnale” ad un parente che aveva osato intromettersi in un affare a cui era interessato un capoclan della zona.
Enrico Amelio, imprenditore di Mugnano con residenza a Gaeta (LT), stava andando a trovare un parente di Quarto (NA). Ad un tratto, mentre camminava lungo Corso Italia, due uomini in sella a una moto lo affiancarono. Il passeggero sparò un colpo di pistola e lo ferì a una gamba. Poco dopo, appena soccorso e caricato a bordo dell’ambulanza, Enrico morì: la pallottola aveva reciso la femorale. Doveva essere una lezione, una gambizzazione. Si trasformò invece in omicidio. Dalle indagini è emerso che Enrico Amelio fu ucciso perché un suo zio materno era intenzionato ad acquistare alcuni fondi in via Marmolito, nella zona quartese a tutti nota come la Macchia, sui…
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10 Marzo 2003 Lamezia Terme (CZ). Ucciso Antonio Perri, 71 anni, vittima del racket delle estorsioni.
Antonio Perri, di 71 anni, proprietario di diversi supermercati e due centri commerciali a Lamezia Terme (CZ) fu ucciso il 10 marzo del 2003 all’ingresso di un deposito del centro commerciale “Atlantico” di sua proprietà. Stava per aprire un nuovo centro commerciale a Maida, pochi chilometri dal paese, “I due mari”; decine di commercianti avrebbero trasferito in quella zona le loro attività e questo per la cosca egemone veniva considerato un grave danno poiché il territorio in cui ricadeva il centro commerciale non era di loro competenza e questo sottraeva al clan la possibilità di controllare le estorsioni. Fu punito per dare un esempio. Articolo da lameziaclick.com Antonio…
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4 Gennaio 2003 Grumo Nevano (NA). Ucciso l’imprenditore Domenico Pacilio. Nei primi anni ’90 aveva denunciato una banda di estorsori provocando l’arresto e la condanna di uno di loro.
Nei primi anni ’90, Domenico Pacilio aveva denunciato una banda di estorsori, provocando l’arresto e la condanna di uno di loro. Venne ucciso a Grumo Nevano, in provincia di Napoli, il 4 gennaio del 2003. Erano le cinque del mattino quando i tre killer erano in attesa sotto la sua villa. Appena lui ha azionato il telecomando del cancello, è scattato il fuoco. Venti colpi, una raffica, una pioggia di proiettili. Muore sul colpo a pochi metri dall’ingresso di casa, dalle camere dove dormivano la moglie, i figli. (Fonte: vivi.libera.it) Articolo da La Repubblica del 5 Gennaio 2003 Agguato al re del bowling venti colpi davanti alla villa di…
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31 gennaio 2002 Lauro (AV). Assassinato Francesco Santaniello, 50 anni, titolare di una impresa di materiali edili. Si era opposto alle richieste del racket
Francesco Antonio Santaniello nacque nel 1952 a Quindici dove, per tutti, era Totonno. La sua era una famiglia di contadini. Nel 1967 raggiunse suo padre in Germania per lavorare come manovale. Nel 1982 decise di tornare in Italia e investire i suoi risparmi, fondando la Edil Santaniello, che ingranò immediatamente. Santaniello venne ucciso il 31 gennaio del 2002 a Lauro, in provincia di Avellino, nel corso di un agguato nel suo deposito di laterizi. Potrebbe essere stata la pioggia di miliardi in arrivo per il ripristino dell’assetto idrogeologico del Vallo di Lauro, scosso dalla marea di fango che travolse Sarno nel maggio del 1998, la scintilla che ha riacceso una…
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28 Luglio 2000 Torre del Greco (NA). Ucciso Giuseppe Falanga, 47 anni, imprenditore edile. Vittima del racket.
C’è il racket dietro l’omicidio di Giuseppe Falanga, un imprenditore edile di 47 anni ammazzato a Torre del Greco, in provincia di Napoli. Falanga stava dirigendo i lavori di ristrutturazione di una palazzina all’interno di un parco nei pressi della litoranea, quando due killer gli hanno sparato. C’erano gli altri operai presenti al momento della sparatoria, c’erano quelli che abitano lì, ma i criminali hanno agito ugualmente. A bordo di un ciclomotore e con i caschi in testa, hanno varcato il cancello del parco “Merola” e percorso una breve discesa fino a un muretto dal quale si vede il mare. Lì c’era una palazzina circondata dalle impalcature di ferro, che…
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13 Aprile 2000 Marina di Gioiosa Jonica (RC). Ucciso da un’autobomba l’imprenditore Domenico Gullaci.
Domenico Gullaci, detto Mimmo, era un imprenditore, contitolare con il fratello di una ditta di materiali per l’edilizia, sposato e padre di quattro figli; fu ucciso a Marina di Gioiosa Ionica il 13 aprile del 2000. Secondo le ricostruzioni, Domenico Gullaci uscì di casa, in via Primo maggio, attraversò la strada, fece scattare l’antifurto della sua Mercedes, parcheggiata davanti alla caserma dei carabinieri. Immediatamente un boato scosse la città: l’esplosione venne sentita anche a Siderno e Roccella Jonica, a chilometri di distanza. Domenico Gullaci morì all’istante dilaniato da una carica di tritolo piazzata sotto il sedile della sua auto. Gli uomini del Ccis (Centro carabinieri investigazioni scientifiche) di Messina dichiararono…