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14 dicembre 1988 Palermo. assassinato Luigi Ranieri, imprenditore 60enne, “non voleva assoggettarsi al sistema degli appalti” controllato da Cosa Nostra
Luigi Ranieri, 60 anni, imprenditore edile di Palermo, fu ucciso in un agguato davanti alla sua villa il 14 dicembre 1988 perché, hanno ricostruito i magistrati “non voleva assoggettarsi al sistema degli appalti” controllato da Cosa Nostra. La resistenza di Ranieri alle pressioni mafiose è stata confermata da vari pentiti tra cui Salvatore Cancemi, Giovanni Battista Ferrante, Leonardo Messina e Balduccio Di Maggio. Luigi Ranieri fu assassinato perchè aveva rifiutato di rinunciare all’appalto pubblico per la realizzazione di una scuola a Caltanissetta, lavoro che Riina aveva promesso (in cambio di oltre 200 milioni) a un’altra impresa. . . Articolo di La Repubblica del 16 Dicembre 1988 SANGUE…
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10 dicembre 1988 Vigevano (PV). Ritrovato il cadavere di Gianfranco Trezzi, imprenditore, vittima di sequestro.
Gianfranco Trezzi gestiva una piccola azienda specializzata in tubi e materiali siderurgici nel milanese. La mattina del 19 settembre 1988, come ogni giorno, l’imprenditore era uscito alle 7 del mattino per andare nei suoi uffici di Vimodrone. Furono i suoi operai a dare l’allarme, perché a mezzogiorno non era ancora arrivato sul posto di lavoro. Subito fu ritrovata l’auto e ci si rese conto della drammaticità della situazione, soprattutto perché l’azienda versava in cattive acque finanziarie. Il 10 dicembre venne ritrovato il cadavere di Trezzi nel giardino della villa vicino Vigevano dove era stato tenuto prigioniero e ucciso subito dopo la richiesta di riscatto. Fu ritrovato in un sacco della…
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19 Gennaio 1986 Palermo, omicidio dell’imprenditore Paolo Bottone, 26 anni
Paolo Bottone era titolare insieme al padre dell’ISAVIA, una ditta di manutenzioni industriali. Probabilmente il delitto è dovuto al rifiuto di pagare il pizzo. Negli anni ’80 a Palermo e provincia sono stati uccisi molti imprenditori, in maggioranza per conflitti interni al mondo mafioso. Alcuni imprenditori sono stati assassinati perché si opponevano alle richieste dei mafiosi o si scontravano con i loro interessi. Fonte: C.tro di documentasione G. Impastato Articolo di Repubblica del 7 Febbraio 1987 DIVENTA DETECTIVE PER CATTURARE I KILLER DEL FIGLIO di Giuseppe Cerasa PALERMO A cinquantasette anni si è trasformato in detective per dare la caccia agli assassini di suo figlio. Ha raccolto indizi, ha…
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26 Giugno 1985 Casapesenna (CE). Ucciso dalla camorra Mario Diana, imprenditore di 49 anni. Volevano impadronirsi della sua azienda.
Mario Diana, imprenditore 49enne del settore trasporti, viene ucciso con due colpi di fucile la mattina del 26 giugno 1985 a Casapesenna. Mario si trova fuori dal bar “Oreste” quando due uomini gli si avvicinano e, dopo averlo chiamato per nome, gli sparano contro. L’uomo è raggiunto da un primo colpo di fucile al torace: poi uno dei due killer gli si avvicina e gli spara un colpo alla tempia. Mario muore sul colpo; lascia la moglie Antonietta e 4 figli. Solo vent’anni dopo si è riusciti a dare un nome ai colpevoli di questo efferato omicidio: si tratta di Giuseppe Quadrano, già in carcere per l’uccisione di Don Peppe…
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14 Giugno 1985 Avola (SR). Ucciso l’imprenditore Giuseppe Spada, 47 anni
Giuseppe Spada, 47 anni, imprenditore. Giuseppe Spada, titolare di una piccola azienda di agrumi, sposato, 3 figli, ucciso al volante della sua Regata con 3 colpi di pistola da un killer che apre il fuoco dal sellino di una moto guidata da un complice. fonte: iononvidimentico A Giuseppe Spada è dedicata l’associazione antiracket di Avola: Associazione Vittime della Mafia e della Criminalità Giuseppe Spada
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4 Maggio 1985 Taurianova (RC). Ucciso Antonino Vicari, giovane imprenditore di 30 anni. Vittima del racket
Antonino Vicari, 30 anni, sposato con due figli, onesto cittadino di Taurianova, grosso centro della Piana di Gioia Tauro, aveva da poco costituito con i fratelli una ditta per la vendita di materiale edilizio. Era il risultato di tantissimi sacrifici, di un lavoro duro di molti anni. Dapprima i fratelli Vicari avevano infatti aperto un negozio, poi, fuori paese, costruito un capannone-deposito di articoli sanitari. Ma la tranquillità era finita presto. Erano iniziate le richieste estorsive e, subito dopo i dinieghi, gli atti intimidatori. Gli avevano rubato un autocarro carico di materiale edile, avevano esploso colpi di pistola contro il suo negozio. Ma lui ed i suoi fratelli non si…
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27 Febbraio 1985 Palermo. Ucciso l’imprenditore Pietro Patti, titolare di uno stabilimento di frutta secca nella zona Brancaccio
Pietro Patti, 47 anni, titolare insieme con i fratelli di uno stabilimento per la lavorazione della frutta secca a Brancaccio, una delle zone periferiche di Palermo nella quale più pesante è la presenza della mafia, è stato assassinato il 27 febbraio del 1985 mentre accompagnava le quattro figlie a scuola. Nell’agguato rimase gravemente ferita anche la figlia Gaia, di soli nove anni. Venne ucciso per non aver ceduto alla mafia del racket che gli chiedeva, a conclusione di un periodo in cui aveva subito diversi attentati, una estorsione di mezzo miliardo di lire. Articolo da La Stampa del 27 Febbraio 1985 La mafia colpisce ancora. Imprenditore ucciso…
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23 Febbraio 1985 Palermo. Ucciso l’imprenditore Roberto Parisi e Giuseppe Mangano, suo autista.
A Palermo, il 23 febbraio del 1985, furono uccisi, in un agguato mafioso, Roberto Parisi, 54 anni, amministratore dell’Icem, appaltatrice dell’illuminazione stradale del comune, e presidente della Palermo Calcio, ed il suo autista Giuseppe Mangano, 39 anni, dipendente dell’Icem, sposato con tre figli. Dieci anni dopo, nel 1995, Emanuele Di Filippo si autoaccusò dell’omicidio, reo confesso, ed in seguito al contributo offerto come collaboratore di giustizia, verrà condannato a soli 15 anni di carcere. La Corte d’Assise di Palermo ha confermato altri ergastoli a Francesco Tagliavia, Lorenzo Tinnirello e Giuseppe Lucchese. (it.wikipedia.org ) Biografia da it.wikipedia.org Roberto Parisi era un ingegnere divenuto un noto imprenditore come titolare dell’Icem,…
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7 Dicembre 1984 Bagheria (PA). Assassinato Pietro Busetta, vittima innocente, cognato di Tommaso Buscetta “l’ex boss dei due mondi che con le sue rivelazioni ha messo in ginocchio le cosche della mafia vincente”.
Pietro Busetta aveva 62 anni, era un imprenditore di Palermo. Fu ucciso il 17 dicembre 1984. La sua “colpa” era di essere sposato con la sorella di Tommaso Buscetta, “l’ex boss dei due mondi che con le sue rivelazioni ha messo in ginocchio le cosche della mafia vincente”. Fu ucciso solo per una vendetta trasversale Articolo di La Repubblica dell’8 Dicembre 1984 ASSASSINATO IL COGNATO DI BUSCETTA di Giuseppe Cerasa PALERMO – La vendetta della mafia torna a colpire Tommaso Buscetta, l’ex-boss dei due mondi che con le sue confessioni ha aperto un varco sugli affari e i misteri delle “famiglie” palermitane. Ieri sera poco prima delle venti…
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10 gennaio 1984 Mantova. Rapito Bruno Adami, 31 anni, figlio di un industriale. Buttato nel Po, dopo il pagamento del riscatto, con mani e piedi legati, da quella che fu definita “la Banda dei Giostrai”
Negli anni Ottanta la Mala del Brenta ebbe un ruolo anche nel tragico sequestro del geometra di Volta Mantovana Bruno Adami, 31 anni, rapito davanti alla sua abitazione, sotto gli occhi terrorizzati della moglie, la sera del 10 gennaio 1984. La Mala, attraverso un suo componente, gestì la carcerazione, che si concluse con la morte dell’ostaggio. Non sarebbe stato il solo rapito ad essere tenuto incarcerato dall’Organizzazione. A mettere a segno il rapimento fu la Banda dei Giostrai, che aveva il suo quartiere generale nel Veneto, e più precisamente nel Padovano. Banda che, secondo gli investigatori, agiva in talune circostanze in stretto contatto con la Mala del Brenta. Due Organizzazioni…