• Cosimo Cristina Il “cronista ragazzino” ucciso dalla mafia – Graphic novel di Luciano Mirone e Antonio Buonanno

    Cosimo Cristina Il “cronista ragazzino” ucciso dalla mafia Graphic novel di Luciano Mirone e Antonio Buonanno Round Robin editrice, 2015 Cosimo Cristina è un giornalista d’inchiesta integro e onesto, che si schiera in difesa della legalità e della giustizia e che per questo viene ammazzato dalla mafia. Sarà il primo di una lunga serie. Il suo lavoro e gli eventi che porteranno al suo inscenato suicidio, il 5 maggio 1960, vengono finalmente restituiti alla nostra memoria. Quella del primo giornalista ucciso dalla mafia è la storia di un ragazzo di 25 anni che alla fine degli anni ‘50, armato di penna, taccuino e macchina da scrivere, dichiara guerra a Cosa…

  • I RETROSCENA DELLA TRATTATIVA STATO-MAFIA – Inchiesta di Luciano Mirone

    I RETROSCENA DELLA TRATTATIVA STATO-MAFIA Intervista al Commissario Mario Ravidà Inchiesta di Luciano Mirone Fonte: linformazione.eu Articolo del 2 ottobre 2018 “VI SVELO I RETROSCENA DELLA TRATTATIVA STATO-MAFIA” Di Luciano Mirone Conosce tanti retroscena della Trattativa Stato-mafia. Li ha vissuti direttamente come investigatore. Col ruolo di ispettore e di commissario della Polizia di Stato. Prima nella Criminalpol della Squadra mobile di Catania (Antiterrorismo), poi nella Direzione investigativa antimafia (Dia), nel cuore delle indagini su Cosa nostra e sulla Trattativa seguita alle stragi di Capaci e di via D’Amelio. Si chiama Mario Ravidà e dice: “Dopo trentacinque anni ho preferito andarmene per quello che ho visto e per quello che ho…

  • A Palermo per morire. I cento giorni che condannarono il Generale dalla Chiesa – di Luciano Mirone

    A Palermo per morire. I cento giorni che condannarono il Generale dalla Chiesa di Luciano Mirone Fonte:  castelvecchieditore.com Un libro che fa luce su uno dei più clamorosi e misteriosi “buchi neri” della storia d’Italia: l’assassinio a Palermo del generale dei carabinieri Carlo Alberto dalla Chiesa, nominato dal governo prefetto del capoluogo siciliano per combattere la mafia. Vengono raccontati i suoi ultimi cento giorni in Sicilia, il contesto politico in cui maturò il delitto e le troppe ombre che ruotano intorno alla strage di via Isidoro Carini del 3 settembre 1982. Il processo sull’assassinio del generale, infatti, pur facendo riferimento a possibili «zone grigie», ha condannato soltanto il primo livello…

  • Manca, silenzio di Stato – di Luciano Mirone

    Attilio Manca, silenzio di Stato – di Luciano Mirone Articolo di Agosto 2015 da linformazione.eu La denigrazione non basta. Per insabbiarlo è necessario il silenzio. Un silenzio che avvolge il caso di Attilio Manca e scorre lungo l’asse Viterbo-Marsiglia-Barcellona Pozzo di Gotto, con un tassello mancante che potrebbe avere un nome: Bernardo Provenzano. Potrebbe… ma non ci sono prove. Non perché non esistano gli elementi su cui indagare, ma perché ogni volta che affiora un collegamento sulla trattativa Stato-mafia o sulla protezione occulta e istituzionale di cui “Binnu” avrebbe beneficiato anche a Barcellona Pozzo di Gotto (città di Attilio Manca), il mare del silenzio inghiotte ogni cosa. Del resto, lo…

  • “Caso Manca, San Macuto convoca il procuratore e il pm di Viterbo” di Luciano Mirone

    Caso Manca, San Macuto convoca il procuratore e il pm di Viterbo di Luciano Mirone Articolo del 13 Gennaio 2015 da stampalibera.it Questo pomeriggio davanti alla Commissione Antimafia l’audizione del capo dei pm Alberto Pazienti, e del sostituto Renzo Petroselli per avere chiarimenti su tutti i punti oscuri di un’inchiesta che l’avvocato di parte civile Antonio Ingroia ha accusato di “inerzie al limite del depistaggio”. Sulla morte dell’urologo di Barcellona, liquidata come un’overdose, Rosy Bindi ha detto: “Tutto sembra tranne che un suicidio” Sul mistero della morte di Attilio Manca, ora indaga la Commissione parlamentare antimafia che questo pomeriggio ascolterà il procuratore della Repubblica di Viterbo, Alberto Pazienti, e il…

  • Un «Suicidio» di mafia La strana morte di Attilio Manca di Luciano Mirone

    Un «Suicidio» di mafia La strana morte di Attilio Manca di Luciano Mirone Castelvecchi Editore Fonte: castelvecchieditore.com Viterbo, ore 11:00 del 12 febbraio 2004. Un uomo riverso sul letto. Per terra una pozza di sangue. Nel braccio sinistro due buchi. A pochi metri due siringhe da insulina. Il cadavere è quello di Attilio Manca, 34 anni, originario di Barcellona Pozzo di Gotto, in Sicilia, primo urologo italiano a operare il cancro alla prostata col sistema laparoscopico. I magistrati di Viterbo sono sicuri che si tratti di un decesso per overdose, causato dall’assunzione di eroina, alcol e tranquillanti. Peccato che il giovane medico sia un mancino puro. Quei buchi dunque si…

  • ATTILIO MANCA. APPELLO AL GIP di Luciano Mirone

    Fonte  linformazione.eu 11 ottobre 2012 Egregio Giudice per le indagini preliminari di Viterbo, Lei tra pochi giorni dovrà decidere se archiviare buona parte dell’indagine sulla misteriosa morte di Attilio Manca, l’urologo di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) trovato cadavere a Viterbo il 12 febbraio 2004. E siamo certi che deciderà secondo coscienza, anche perché Lei, in questi otto anni, più che respingere per ben tre volte la richiesta di archiviazione che la Procura di Viterbo Le ha inoltrato, onestamente non avrebbe potuto fare. Adesso siamo alla quarta richiesta: non di archiviazione del caso, ma di archiviazione della parola “mafia”, di legittimazione della parola “droga”, di legittimazione di un assunto molto…

  • Gli insabbiati – Storie di giornalisti uccisi dalla mafia e sepolti dall’indifferenza di Luciano Mirone

    Gli insabbiati – Storie di giornalisti uccisi dalla mafia e sepolti dall’indifferenza di Luciano Mirone Editrice Castelvecchi – Ristampa del 2008 L’autore, a sua volta giornalista, ha ricostruito i casi di otto colleghi uccisi (o scomparsi misteriosamente in Sicilia) per mano mafiosa. Una ricerca condotta non solo sulle cronache giornalistiche, ma sulle testimonianze dirette e su decine di migliaia di pagine di atti processuali, da cui emergono inspiegabili “distrazioni” e “dimenticanze” di inquirenti e testimoni, e in cui la ricerca della verità si impantana nelle sabbie mobili di una cultura lenta, silenziosa, implacabile. Dai grandi casi di Mauro De Mauro e Giuseppe Fava ai casi di eroici cronisti di provincia…