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20 aprile 1993 Olmo di Creazzo (VI). Muore Loris Giazzon, agente Polizia di Stato, in uno scontro a fuoco con dei rapinatori
Loris Giazzon, 28 anni, Agente scelto della Polizia di Stato, venne ucciso il 20 Aprile a Olmo di Creazzo (VI) durante una rapina ad una banca. L’agente scelto Loris Giazzon era impegnato in servizio di pattuglia insieme a due altri colleghi quando notò una rapina in corso all’interno di una banca del paese. I tre agenti cercarono di intervenire ma vennero falciati da decine di colpi di Ak-47. L’agente scelto Giazzon venne ucciso mentre un altro agente rimase gravemente ferito. Gli assassini riuscirono a fuggire e vennero arrestati solo alcuni anni dopo per il delitto. Fonte: cadutipoliziadistato.it Fonte: archiviolastampa.it Articolo del 21 aprile 1993 Tragico colpo in banca,…
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3 maggio 1992 Padova. Matteo Toffanin, 23 anni, vittima di uno scambio di persona.
Padova. Matteo Toffanin aveva riaccompagnato a casa la sua fidanzata Cristina, dopo una giornata al mare con gli amici a Jesolo. Si stavano scambiando forse gli ultimi saluti affettuosi nell’auto che Matteo aveva chiesto in prestito allo zio quella stessa mattina, una Mercedes 190 E di coloro bianca. All’improvviso “due o più individui armati di pistola e fucile” si avvicinarono a piedi ed esplosero più colpi d’arma da fuoco: Matteo morì sul colpo, mentre Cristina sopravvisse all’agguato. Il bersaglio dei killer non era Matteo, bensì il sig. Bonaldo Marino, che abitava di fronte casa di Cristina e possedeva una Mercedes dello stesso modello e colore di quella che guidava quel…
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13 Dicembre 1990 Barbariga di Vigonza (PD). Cristina Pavesi, ventidue anni, morì sul colpo a causa dell’esplosione del tritolo posto sui binari del Venezia-Milano dalla mafia del Brenta che stava effettuando una rapina al vagone blindato delle poste.
Cristina Pavesi era una giovane studentessa di 22 anni di Conegliano che il 13 dicembre 1990, mentre tornava a casa in treno da Padova, perse la vita a causa della deflagrazione di una bomba lanciata dagli uomini della banda di Felice Maniero contro un treno portavalori che transitava parallelamente a quello in cui viaggiava Cristina. Il treno infatti era stato bloccato per compiere una rapina al vagone postale. I passamontagna calati sui volti dei criminali diedero il via alla sparatoria con gli uomini della Polfer. Si decise allora di usare il tritolo, piazzato sui binari, per spezzare in due il convoglio e impadronirsi dei valori del vagone blindato. In quel…