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“Tita, Angelina e le altre Condannate a morte per un amore sbagliato” di Francesca Barra
Tita, Angelina e le altre Condannate a morte per un amore sbagliato di Francesca Barra La ‘ndrangheta non perdona chi tradisce la «famiglia». Dal caso Costantino a quello Pesce, trent’anni di omicidi. E spesso la verità viene a galla solo dopo molti anni. Donne giovani, madri, calabresi e con la voglia di collaborare, di liberare sé stesse e la vita dei figli dalla morsa della ‘ndrangheta. Donne che si innamorano dell’uomo sbagliato e che per questo firmano la loro condanna a morte. Uccise dall’acido o vittime di lupara bianca. Alcune sono sparite nel nulla e la cronaca le ha dimenticate, forse rendendo un favore a chi le ha messe a…
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20 Agosto 2011 Rosarno (RC). Costretta a bere acido muriatico, Maria Concetta Cacciola, 31 anni. Testimone di giustizia perché voleva “una vita migliore” per i suoi tre figli.
Questa storia non può essere riassunta in poche righe. Questa è la storia di Maria Concetta Cacciola, divisa tra famiglia e giustizia, tra i figli, tenuti ostaggio dai famigliari, ed il desiderio di dare loro un futuro migliore del suo. Scrive il giornalista Antonio Nicola Pezzuto nell’articolo conclusivo di questa scheda “Giustizia per Maria Concetta Cacciola: ultimo atto”: “Ci sono storie speciali che toccano il cuore e coinvolgono emotivamente anche chi le racconta: quella di Maria Concetta Cacciola è una di queste. Una storia simbolo di opposizione alla ‘ndrangheta sulla quale non deve mai calare l’oblio. Lo dobbiamo a Maria Concetta Cacciola, al suo coraggio, al suo esempio e alla…