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9 Dicembre 2003 Napoli. Claudio Taglialatela, studente di 22 anni, resta ucciso durante un tentativo di rapina
Claudio Taglialatela, studente universitario di Portici, viene ucciso durante una rapina in via Seggio del Popolo, nei pressi della centralissima via Duomo. Claudio quella sera era in auto e attendeva che un suo amico uscisse dal portone di casa. Mentre aspetta, con il cellulare avverte l’amico che avrebbe fatto il giro dell’isolato. Due tipi sospetti, a bordo di scooter, avevano infatti preso a tenerlo d’occhio. Proprio la scelta di muoversi induce i rapinatori all’azione, i criminali tentano di fermare Claudio esplodendo un colpo in direzione della sua auto. Quel proiettile gli sarà fatale e Claudio verrà ritrovato accasciato sul sediolino con il torace perforato. Il presunto killer, Arturo Raia, trent’anni,…
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23 Gennaio 2003 Napoli. Ucciso Antonio Vairo, ambulante di 68 anni, colpito alle spalle. Scambio di persona.
Il 23 gennaio del 2003, Antonio Vairo, un ambulante di 68 anni, si trova in calata Capodichino per acquistare alcune bibite. Mentre si intrattiene dinanzi all’associazione cattolica a cui è iscritto, viene colpito alle spalle. Le attività investigative vanno avanti per 18 mesi ma non consentono di acquisire elementi utili per la prosecuzione delle indagini. Nel permanere ignoti gli autori del reato, il P.M. formula richiesta di archiviazione, accolta poi dal GIP. La famiglia di Antonio, la vedova e le tre figlie, ottengono a distanza di alcuni anni il riconoscimento di familiari di vittima innocente di criminalità organizzata. Nella determina del Ministero dell’Interno, infatti, si legge che Antonio Vairo è…
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6 Febbraio 2001 Napoli. Giuseppe Zizolfi, giovane garzone di macelleria, ucciso mentre insegue dei malviventi.
Muore a Napoli il giovane Giuseppe Zizolfi, che aveva tentato di inseguire due ladruncoli sorpresi a rubare nell’auto di un amico e aveva subìto un trauma cranico per lo speronamento del suo motorino. Giuseppe Zizolfi, Peppe, lavorava da quando aveva 10 anni in macelleria e i suoi occhi spuntavano appena dal bancone, ma da qualche tempo gli affari in macelleria andavano male e il titolare del negozio lo aveva licenziato, invitando il ragazzo a ritornare dopo quindici giorni. Giuseppe Zizolfi, pieno di speranze ritorna così in macelleria per chiedere al titolare se potesse o meno riprenderlo. E proprio in quel momento quando spera di poter di nuovo lavorare, la sua…
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14 Settembre 2000 NAPOLI. Muore Raffaele Iorio, autista di 63 anni, nel vano tentativo di difendere l’auto del suo datore di lavoro.
Raffaele Iorio, autista in pensione, nella serata del 13 settembre 2000, subisce il furto della Jaguar che un amico imprenditore gli aveva affidato. Raffaele Iorio aveva infatti scelto di continuare a lavorare facendo saltuariamente piccoli trasporti. I fatti avvengono nella periferia orientale di Napoli, in via Gianturco. Quella sera Raffaele venne attratto con l’inganno fuori dall’auto attraverso un tamponamento appositamente organizzato. Al posto di guida della Jaguar si è inserito a quel punto uno dei malviventi e Raffaele, nel tentativo di difendere qualcosa che neanche gli apparteneva, si è aggrappato con forza alla portiera. L’uomo è stato trascinato per almeno 700 metri sull’asfalto e alla fine scaraventato contro un palo…
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9 giugno 2000 Napoli (Rione Don Guanella). Muore, dopo diversi giorni di agonia, Maurizio Cernacchiaro, vittima innocente di una sanguinosissima guerra di camorra.
Il 9 giugno 2000, dopo diversi giorni di agonia, muore Maurizio Cernacchiaro, vittima innocente di una sanguinosissima guerra di camorra consumatasi nel cuore di Napoli. Il tentativo dell’Alleanza di Secondigliano di espandere la sua egemonia su tutto il territorio metropolitano rompe i delicati equilibri tra clan, provocando una ferocissima faida che vede dieci morti in dodici giorni. Il 28 maggio 2000, nell’agguato contro Ciro Velardi, affiliato dei Sarno, viene colpito per errore un passante del rione don Guanella, Maurizio Cernacchiaro, 38 anni, incensurato. Ricoverato nell’ospedale San Giovanni Bosco, morirà qualche giorno dopo. Fonte: fondazionepolis.regione.campania.it Articolo dell’ 11 Giugno 2000 da La Repubblica Far west sui Quartieri Spagnoli colpita…
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18 Febbraio 1998 – Napoli – Giovanni Gargiulo, 14 anni, un’esecuzione capitale.
Giovanni Gargiulo aveva 14 anni. I killer lo hanno assassinato alla periferia orientale di Napoli, in via delle Repubbliche Marinare. Probabilmente la sua unica colpa è il suo cognome, le sue parentele. Gli investigatori, infatti, hanno subito imboccato la pista della faida. Quella che contrappone i clan Contini e Mazzarella. Uno scontro “storico”, che non conosce fine. Giovanni Gargiulo si trovava nei pressi di un supermercato. Camminava tranquillo, a poco più di 200 metri da una caserma dei Carabinieri e dagli uffici del commissariato di San Giovanni-Barra. Camminava tranquillo, quando gli si sono avvicinati due sicari a volto coperto, a bordo di una motocicletta, che hanno cominciato a sparargli addosso…
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30 Agosto 1997 Napoli. Assassinato Giovanni Arpa, era uno zio del pentito Rosario Privato
Giovanni Arpa era lo zio più vulnerabile e indifeso di Rosario Privato, il pentito di camorra che, con le sue confessioni, ha mandato in carcere il mandante dell’omicidio di Silvia Ruotolo e scardinato un clan potentissimo. Bastava uno spintone per mettergli paura, ma a loro non bastava. Ne hanno fatto carne da macello. I vendicatori della camorra lo hanno prima sgozzato e poi impiccato. Un taglio di gola per ‘punire’ una gola profonda del clan. Un commando di sicari aveva intercettato Giovanni Arpa, 68 anni, operaio in pensione senza nessun conto in sospeso con la legge, giovedì sera e lo aveva costretto a salire su una “Punto”. Inutile la ‘caccia’…
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11 Giugno 1997 Napoli. Silvia Ruotolo, 39 anni, viene colpita alla tempia da un proiettile destinato ad un camorrista, mentre rientrava nella propria abitazione.
L’11 giugno 1997 Silvia Ruotolo sta tornando nella sua casa in Salita Arenella a Napoli dopo aver preso a scuola suo figlio Francesco di 5 anni: ad attenderla al balcone c’è sua figlia Alessandra di 10 anni. Ad un certo punto si sentono colpi di arma da fuoco sparati all’impazzata: alcuni colpi vaganti uccidono Silvia mentre un altro passante resta ferito. Il vero obiettivo dei sicari è Salvatore Raimondi affiliato al clan Cimmino avversario del clan Alfieri, morto anch’egli sotto i colpi dei killer. Uno degli assassini, Rosario Privato, viene arrestato il 24 luglio dello stesso anno mentre è in vacanza al mare in Calabria. Gli altri responsabili della strage…
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7 Aprile 1994 Napoli. Ucciso Antonio D’Agostino, 23 anni fioraio, involontario testimone di un omicidio.
Antonio D’Agostino era un giovane fioraio, appena 23 anni, ed è stato massacrato il 7 aprile 1994 a Casavatore da due sicari. Era sicuramente un testimone scomodo e gli hanno chiuso la bocca con una scarica di dieci proiettili al capo, al volto, e al torace. I killer si sono poi dileguati a bordo di una moto di grossa cilindrata. Soccorso da alcuni passanti, il giovane è morto mezz’ora dopo nell’ospedale napoletano Nuovo Pellegrini. Antonio D’Agostino era sulla soglia del suo negozio di fiori, all’angolo tra via Aniello Falcone e via Giacinto Gigante. La bottega situata di fronte alla boutique dove il 26 marzo precedente fu ucciso Carmine Amura, freddato…
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10 Dicembre 1993 Napoli. Ucciso Vincenzo Vitale, per impedirgli di partecipare ad un’asta pubblica.
Vincenzo Vitale, commerciante, uomo retto e onesto dedito esclusivamente al lavoro ed alla famiglia, nato a Pimonte il 27 febbraio 1939 e deceduto a Napoli il 10 dicembre 1993 a seguito di ferite da arma da fuoco riportate nell’episodio criminoso del 6 dicembre 1993 per non aver aderito ad una minaccia diretta a farlo astenere dalla partecipazione ad un’asta pubblica indetta dal comune di Pimonte per l’acquisto di un terreno, poi risultato occupato da persone legate ad un noto clan camorristico. L’episodio criminoso avvenne nel giardino di sua proprietà ove si recava tutti i giorni prima di raggiungere il negozio di Pimonte; fu raggiunto da numerosi colpi di arma da…