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ANNO 1985, GRANDE FUGA DA PALERMO di Franco Recanatesi
ANNO 1985, GRANDE FUGA DA PALERMO di Franco Recanatesi Articolo del 6 ottobre 1985 Fonte: ricerca.repubblica.it PALERMO – Vogliono andarsene tutti: poliziotti, magistrati, giornalisti. Chiunque sia costretto ad affettare quotidianamente la violenza della città. Stanno crollando le illusioni, stanno franando le resistenze. Pare quasi di sentire i passi stanchi e pesanti della ritirata. Il cronista abituato a tastare il polso di Palermo, trova oggi pulsazioni molto deboli, occhio spento, scarsa reattività. Un malato sull’ orlo della rassegnazione. La tentazione di dire che la mafia ha vinto è molto forte, arginata soltanto da una spontanea ribellione della coscienza e dalla consapevolezza che la speranza non può essere uccisa a colpi di…
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Agosto 1985, la città sfregiata dalla mafia – di Roberto Leone
Trent’anni dall’omicidio di Ninni Cassarà. A pochi giorni dall’assassinio di Beppe Montana, la strage di via Croce rossa getta un’ombra funesta su Palermo: è l’inizio di una delle peggiori stagioni di violenza mafiosa Articolo del 6 agosto 2015 da palermo.repubblica.it I dieci giorni che sconvolsero la questura di Palermo, iniziano al tramonto di una domenica di trent’anni fa. Sul molo di Porticello il commissario Beppe Montana cammina seguito dalla sua fidanzata. Ha ormeggiato il piccolo motoscafo con il quale ha fatto un giro navigando tra Casteldaccia e Porticello. Pensa che nessuno noti quella anonima imbarcazione con una coppia a bordo. Sembrano due innamorati in cerca di privacy in un giorno…
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La vittoria di Pio La Torre, antimafioso senza distintivo di Enrico Bellavia
La vittoria di Pio La Torre, antimafioso senza distintivo di Enrico Bellavia Articolo del 30 Aprile 2015 da palermo.repubblica.it CONOSCEVA il male dalle origini. Ne intuì il rimedio. Non si limitò a mettere a punto una ricetta, ma elaborò un piano di cura. Nella storia politica di Pio La Torre, dalle lotte contadine al 416 bis, dal sequestro dei beni dei boss al no ai missili a Comiso, c’è l’intero percorso di un’antimafia mai vissuta come un abito – tanto settario quanto inconcludente – da esibire per scalare posizioni nella nomenclatura di partito come nella società, ma cucito addosso come l’unica ragione dell’essere comunisti. E che prima del piombo dei…
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Così Rocco Chinnici svelò la “mafia spa” di Umberto Santino
Così Rocco Chinnici svelò la “mafia spa” di Umberto Santino Articolo del 29 Luglio 2014 da palermo.repubblica.it Tratto da: lesiciliane.org/casablanca Capì che il delitto Impastato non era il gesto di un terrorista. Iniziatore del pool intuì il peso finanziario di Cosa nostra Ho cominciato a frequentare Rocco Chinnici dopo l’assassinio di Peppino Impastato. L’inchiesta era stata subito chiusa, in base alla convinzione, diffusa dalle forze dell’ordine e condivisa da gran parte della magistratura, che si fosse trattato di un atto terroristico compiuto da un suicida o da un attentatore inesperto, ma le denunce dei compagni di militanza, dei familiari di Peppino, che rompevano con la parentela mafiosa, di noi del…