• 14 dicembre 1988 Palermo. assassinato Luigi Ranieri, imprenditore 60enne, “non voleva assoggettarsi al sistema degli appalti” controllato da Cosa Nostra

    Luigi Ranieri, 60 anni, imprenditore edile di Palermo, fu ucciso in un agguato davanti alla sua villa il 14 dicembre 1988 perché, hanno ricostruito i magistrati “non voleva assoggettarsi al sistema degli appalti” controllato da Cosa Nostra. La resistenza di Ranieri alle pressioni mafiose è stata confermata da vari pentiti tra cui Salvatore Cancemi, Giovanni Battista Ferrante, Leonardo Messina e Balduccio Di Maggio. Luigi Ranieri fu assassinato perchè aveva rifiutato di rinunciare all’appalto pubblico per la realizzazione di una scuola a Caltanissetta, lavoro che Riina aveva promesso (in cambio di oltre 200 milioni) a un’altra impresa.       . . Articolo di La Repubblica del 16 Dicembre 1988   SANGUE…

  • 21 Novembre 1988 Palermo. Resta ucciso Michele Virga nell’agguato al boss di Misilmeri, con cui era in auto.

    Michele Virga, 52 anni, venne ucciso a Palermo il 21 novembre 1988 da proiettili diretti a Giovanni Amato (patriarca di Misilmeri). Michele Virga, ex vigile urbano che da qualche anno gestiva un autosalone, è morto perché si trovava in auto con lui.           Fonte:  archivio.unita.news Articolo del 22 novembre 1988 Un boss e  il suo  autista  massacrati tra  la  folla Oggi  sindacato  in piazza di Francesco Vitale La mafia uccide a Palermo  PALERMO. La mafia torna a seminare morte e paura a Palermo. Sotto i colpi dei sicari cadono un boss, Giovanni Amato, 67 anni, padrino di Misilmeri e il suo autista Michele Virga, 57 anni,…

  • 2 Marzo 1988 Palermo. Ucciso Donato Boscia, 31 anni, direttore del cantiere dell’impresa romana Ferrocementi.

    Aveva 31 anni. Aveva una carriera lunghissima davanti a sé. Era un ingegnere con un cuore grande così e con un’onestà limpida. Si chiamava Donato Maria Boscia e la sera del 2 marzo 1988 fu freddato a Palermo da cinque colpi di pistola. Fu la mafia a decretare il brutale assassinio. Il maxiprocesso, celebrato e conclusosi a Palermo nel 1997 con 22 condanne di cui 14 all’ergastolo, dimostrò che era coinvolto nell’omicidio del giovane ingegnere di Gioia del Colle anche Salvatore Riina. Che Balduccio Di Maggio era implicato nei fatti. Che Donato Maria Boscia morì perché stava costruendo una sezione dell’acquedotto siciliano sul quale la mafia non era riuscita a…

  • 14 Gennaio 1988 Palermo, Ucciso Natale Mondo, 36 anni, Assistente Capo della Polizia di Stato Questura di Trapani.

    Natale Mondo (36 anni), Assistente Capo della Polizia di Stato Questura di Trapani Venne ucciso il 14 Gennaio 1988 a Palermo, dinanzi al negozio della moglie. L’Assistente Capo Mondo aveva fatto parte della Squadra Mobile di Palermo, diretta dal vicequestore Ninni Cassarà, con il quale aveva partecipato a molte operazioni infiltrandosi anche all’interno delle cosche mafiose. Sfuggito all’attentato del 6 Agosto 1985, costato la vita al dottor Cassarà e all’agente Roberto Antiochia, era stato accusato da un “pentito” di essere corrotto e al soldo della mafia. Per questo l’Assistente Capo Mondo venne arrestato ed incarcerato. Fu salvato dalla vedova del vicequestore Cassarà e da altri colleghi i quali testimoniarono che…

  • 12 Gennaio 1988 Palermo. Ucciso Giuseppe Insalaco, ex sindaco della città.

    “Il 12 gennaio 1988 a Palermo venne ucciso Giuseppe Insalaco da numerosi colpi di pistola mentre si trovava in macchina, sotto casa sua. Giuseppe Insalaco era stato sindaco di Palermo per soli 3 mesi: dall’aprile al luglio 1984. Poi, rimase sempre più solo: continuava infatti a denunciare le indebite ingerenze di Cosa nostra nella vita politica cittadina. Il 3 ottobre del 1984, fu ascoltato dalla commissione antimafia: precisò di non essere un democristiano pentito ma di avere il dovere di parlare “dei perversi giochi che mi hanno costretto alle dimissioni dopo appena tre mesi”. Dopo la sua morte fu trovato un memoriale in cui Insalaco accusava diversi esponenti della DC…

  • 17 Novembre 1986 Palermo. Rosario Pietro Giaccone, Carabiniere Ausiliario in congedo, fu ucciso in un agguato mafioso.

    Rosario Pietro Giaccone, aveva 26 anni, quando, il 17 novembre 1986 fu ucciso con un’azione da guerriglia in via Verga a Palermo. Il movente starebbe in un episodio di sei anni prima, quando Giaccone, carabiniere ausiliario, si era ritrovato in un conflitto a fuoco con una banda che aveva assaltato la cassa del mercato ortofrutticolo di Palermo. A terra era rimasto il cadavere di un bandito, ucciso da un colpo della pistola d’ordinanza di Giaccone. Quel rapinatore era nipote di Armando Bonanno (successivamente vittima della lupara bianca). Solo nel 1993 la Corte d’Assise di Palermo ha confermato la sentenza che riconosceva la matrice mafiosa dell’omicidio. Nel 2006 gli è stata…

  • 7 Ottobre 1986 Palermo. Claudio Domino, bambino di 11 anni, fu ucciso con un colpo di pistola inferto in fronte a bruciapelo.

    Claudio Domino, bambino di 11 anni, fu assassinato vicino alla cartolibreria gestita dalla madre. Un giovane in moto e con il volto coperto da un casco chiamò il bambino per nome mentre stava giocando e, dopo averlo avvicinato, gli puntò la pistola in fronte sparandogli a bruciapelo. Claudio sarebbe stato ucciso perché aveva visto confezionare alcune dosi di eroina in un magazzino. Cancemi ha riferito che, proprio sulla base di quell’indizio, Riina incaricò tutti i capimandamento di “svolgere indagini”. Un’inchiesta conclusa a tempo di record: il 20 dicembre 1986 scomparve Salvatore Graffagnino, 52 anni, titolare del bar davanti al quale era avvenuto l’agguato. Alcuni confidenti riferirono alla polizia che l’uomo…

  • 10 settembre 1986 Palermo. Luigi Aiavolasit, 22 anni, condannato a morte perché sospettato di non rispettare le regole mafiose.

    Luigi Aiavolasit era stato ucciso in un bar, mentre era con la sua ragazza, da Di Maggio, Di Matteo e La Barbera il 10 settembre 1986. Punito dai Corleonesi perché era un tossicodipendente che commetteva qualche piccolo furto per pagarsi la droga e rovinava con la sua presenza la piazza di San Giuseppe Jato. Molti collaboratori hanno confermato questa tesi durante il processo. In quegli anni, infatti, i mafiosi capeggiati da Riina hanno ucciso tanti giovani solo perché erano drogati, uccisi senza “senso”. È attraverso la storia di Luigi che ricostruiamo quel periodo, che leggiamo quel territorio e quel disagio che ha portato le mafie ad arricchirsi attraverso il traffico…

  • 26 Agosto 1986 Palermo. Ucciso Salvatore Benigno, aveva visto due mafiosi dare alle fiamme un’auto.

    Salvatore Benigno, 37 anni, cassiere presso un cinema di Palermo viene ucciso il 26 agosto del 1986. Mentre tornava a casa aveva visto due persone che stavano bruciando un’auto che era servita per andare a compiere un altro omicidio.     Fonte:  centroimpastato.it Ucciso a Palermo Salvatore Benigno, cassiere presso un cinema, che vide dare alle fiamme un’auto da due mafiosi che avevano commesso un omicidio.   Fonte: centroimpastato.it 29 Ottobre 2008 Confermate dalla Cassazione le condanne all’ergastolo per i componenti la cupola mafiosa, accusati, nel processo “Golden Market”, di 36 omicidi negli anni Ottanta e Novanta. Tra i condannati i fratelli Ribisi di Palma di Montechiaro (Ag), mandanti dell’omicidio…

  • 13 Maggio 1986 Palermo. Uccisione di Francesco Paolo Semilia, imprenditore edile

    Nel pomeriggio del 13 maggio 1986 due killer hanno massacrato a pistolettate l’imprenditore edile Francesco Paolo Semilia, 47 anni, che con il padre Antonino ed i fratelli maggiori Ottavio e Michele apparteneva al gruppo di testa dei costruttori palermitani. Un altro imprenditore di Palermo assassinato dalla mafia delle tangenti. I Semilia hanno innalzato numerosi tra i più eleganti e vasti edifici della città in quasi 40 anni di un’attività che mai ha dato adito a dubbi ed insinuazioni. Francesco Paolo Semilia è giunto in cantiere verso le 15,30 con la sua Renault-4 che utilizzava giornalmente. Appresso a lui due giovani su una Ritmo bianca che, scesi, gli hanno domandato: «È…