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21 settembre 1997 Palma di Montechiaro (AG). Assassinato Giovanni Fazio, 36 anni, vigile urbano. Dalle dichiarazioni di un pentito, ucciso per la sua onestà.
GIOVANNI FAZIO – PALMA DI MONTECHIARO (AG) È la notte tra il 20 e il 21 settembre 1997, Giovanni Fazio, 36 anni, sta tornando a casa, dopo aver terminato il suo turno di servizio. Verso mezzanotte, cade vittima di un agguato di stile mafioso; non appena sceso dalla propria automobile viene raggiunto al torace da due colpi di pistola di grosso calibro. Prima di fuggire il killer ruba anche la pistola d’ordinanza di Giovanni. Per molti anni, fino al 2010, rimane sconosciuto il movente, fino a che il collaboratore di giustizia Maurizio Di Gati, nel corso delle sue testimonianze, dichiara che Giovanni Fazio era stato eliminato perché onesto. Gli inquirenti…
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16 Aprile 1993 Reggio Calabria. Ucciso Giuseppe Marino, Vigile Urbano di 42 anni.
Il 16 aprile 1993 il vigile urbano Giuseppe Marino viene ucciso a Reggio Calabria nei pressi della Villa Comunale mentre sta verificando il rispetto dell’ordinanza comunale che vieta il transito e la sosta di automobili e motocicli lungo il Corso Garibaldi. Sposato e padre di due bambine, Giuseppe Marino aveva 43 anni. Del suo omicidio si è autoaccusato il pentito Calabrò. Fonte: stopndrangheta.it Articolo da LA STAMPA del 17 Aprile 1993 Multa un’auto in divieto, ucciso Vigile urbano a Reggio Calabria, ferito collega di Diego Minuti Scene da Far West in centro: fuoco sugli agenti mentre arriva il carro-attrezzi REGGIO CALABRIA Si può morire per…
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4 Settembre 1990 Calanna (RC). Ucciso Angelo Versaci, vigile urbano di 43 anni.
[…] Un vigile urbano viene ammazzato anche a Calanna, un piccolo comune aspromontano a due passi dalla città di Reggio Calabria. È la sera del 4 settembre 1990 e Angelo Versaci, quarantatre anni, dopo avere passato il pomeriggio con la moglie Annamaria Catalano, dipendente dell’ufficio postale, torna in paese. Ha voglia di spensieratezza, va al bar dove ci sono gli amici. Gioca al biliardo, poi ne approfitta per una partita a carte come spesso si fa nei paesi. All’ora di cena torna verso casa. suona il citofono, Annamaria gli risponde, va ad aprire. Proprio in quel momento un killer si avvicina e gli spara contro tre colpi di fucile: uno…
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28 febbraio 1985 Reggio Calabria. Ucciso Giuseppe Macheda, vigile urbano di 30 anni.
Giuseppe Macheda faceva parte di una squadra che – sotto la guida del pretore Angelo Giorgianni – si occupava di combattere l’abusivismo edilizio. Gli sparano un colpo di fucile alle spalle nella notte mentre fa ritorno a casa. La sera prima gli avevano incendiato l’auto. Due sere prima a prendere fuoco era stata l’auto di un altro componente della squadra. La squadra antiabusivismo nelle settimane precedenti aveva sequestrato numerosi immobili e fatto arrestare molte persone. Fonte: “Dimenticati” di Danilo Chirico e Alessio Magro Articolo di La Repubblica del 6.10.1987 IL VIGILE FU UCCISO DALLA MAFIA DEGLI ABUSI EDILIZI REGGIO CALABRIA Tre persone hanno ricevuto un mandato di…
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30 Luglio 1982 Bianco (RC) Ucciso Stefano Adolfo Ceratti, guardia campestre nel comune di Caraffa del Bianco, padre di sette figli. Dopo due anni chiuse le indagini senza neppure darne comunicazione alla famiglia.
Stefano Adolfo Ceratti, ex agente della polizia penitenziaria, guardia campestre nel comune di Caraffa del Bianco, fu ucciso, con modalità prettamente mafiose, la sera del 30 luglio 1982 a Bianco (RC), mentre portava a spasso il proprio cane. Dopo due anni gli organi inquirenti chiusero le indagini senza neppure informarne i familiari (la moglie e sette figli). Anche se sono passati più di trenta anni la famiglia non si è rassegnata: Chiede verità e giustizia per il proprio congiunto. Articolo del 04/07/2011 da poliziapenitenziaria.it Ucciso 29 anni fa, nessun risarcimento per la famiglia Riapertura delle indagini in modo da poter far luce sull’orribile omicidio compiuto con modalità prettamente…
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26 Settembre 1978 Bolognetta (PA). Ucciso Salvatore Castelbuono. Vigile Urbano. Collaborava con i carabinieri di Bolognetta e il Reparto Operativo dell’Arma di Palermo nelle operazioni di ricerca dei latitanti corleonesi.
Salvatore Castelbuono, meglio conosciuto come Totò, vigile urbano di Bolognetta (PA), padre di 4 figli, il 26 settembre 1978 venne colpito a morte con 5 colpi di pistola p38 all’interno della sua autovettura in territorio del Comune di Villafrati, al confine con quello di Bolognetta, a una quindicina di chilometri da Palermo. Indossava la propria divisa. “Era uomo che credeva nella legalità nel rispetto delle istituzioni e delle leggi, infatti, per l’attaccamento al genere di servizio che egli espletava, era strettamente legato ai carabinieri di Bolognetta e anche ai militari dell’ Arma di Palermo del reparto di polizia giudiziaria. Proprio a questi ultimi non aveva esitato a fornire preziose informazioni…
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13 settembre 1945 Corleone (PA). Ucciso Liborio Ansalone, comandante dei vigili urbani, padre di 6 figli. Il 20 dicembre 1926 Ansalone aveva guidato i militari del prefetto Cesare Mori per le vie del paese, indicando una per una le abitazioni dei mafiosi
Liborio Ansalone, 51 anni, padre di 6 figli, comandante dei vigili urbani di Corleone, fu ucciso la sera del 13 settembre 1945, mentre era diretto verso casa, colpito all’addome da tre proiettili. Era una persona perbene, uno che si era sempre sforzato di fare il proprio dovere, e in molti, comprese le istituzioni, si chiesero chi l’avesse ucciso, ad appena 5 mesi e mezzo dall’assassinio di Calogero Comaianni. Liborio Ansalone non aveva avuto contrasti con alcuno, il delitto fu archiviato come “a carico di ignoti”. “Dalle «voci» che circolarono in paese, Ansalone aveva pagato un conto molto lontano nel tempo. Un conto antico, datato 20 dicembre 1926, il giorno della…
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28 Marzo 1945 Corleone (PA) Ucciso Calogero Comaianni, guardia campestre. Sei mesi prima aveva arrestato il giovane Luciano Liggio.
Calogero Comaianni faceva la guardia campestre a Corleone (PA). Il 2 agosto 1944 stava facendo il suo solito giro di perlustrazione con altre due guardie campestri quando si accorse di un furto. I due malviventi, Luciano Liggio (boss di Corleone) e Vito Di Frisco, furono arrestati. Liggio scontò tre mesi di carcere e quando uscì decise di vendicarsi. Un primo tentativo fu messo in atto la sera del 27 marzo 1945, ma non andò a segno. La mattina del giorno successivo, il 28 marzo, Calogero Comaianni venne seguito da due killer a volto scoperto, tentò la fuga ma non riuscì a scampare all’agguato: uno dei due inseguitori gli sparò due…
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15 Giugno 1876 Bagheria (PA). Ucciso Giuseppe Aguglia, caporale guardie campestri, che si opponeva apertamente alla mafia della zona.
15 giugno 1876. A Bagheria (Palermo) viene ucciso il caporale delle guardie campestri Giuseppe Aguglia che si opponeva apertamente alla mafia della zona. Fonte Centro Impastato.it Tratto dal libro: La mafia nell’opinione pubblica di F. Brancato. Cit. Pag. 126 Nota a Pag. 105 del libro “Il nome e la cosa: quando la mafia non si chiamava mafia” di Giovanni Tessitore Purtroppo, in quegli anni, anche se non mancò qualche coraggioso che si assumesse fino in fondo le sue responsabilità, il potere giurisdizionale non fu spesso all’altezza della situazione, o perché troppo sensibile alle pressioni esterne o perché troppo condizionato dai ceti dominanti e dalla stessa mafia. Ad esempio:…