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21 giugno 1993 Roma Scompare Domenico Nicitra, bambino di 11 anni, ucciso per vendetta trasversale o perché testimone dell’omicidio dello zio.
Domenico Nicitra, undici anni, era il figlio del boss di Palma di Montechiaro Salvatore Nicitra. Scomparve a Roma il 21 giugno del 1993 insieme allo zio Francesco. Al momento del rapimento, il padre del piccolo, siciliano di nascita ma da quasi sempre a Roma, era già in carcere. Era considerato il re delle bische ed era legato ad ambienti criminali. Il corpo di Domenico non è stato mai ritrovato. Due le ipotesi sulla sua morte: una vendetta trasversale o la sua eliminazione per evitare potessero sopravvivere testimoni dell’omicidio dello zio. (Fonte: memoriaeimpegno.it ) Fonte: ricerca.repubblica.it Articolo del 10 luglio 1993 UN RAPIMENTO DI SERIE B di Guglielmo Pepe…
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26 Luglio 1992 Roma. Si suicida Rita Atria, testimone di giustizia. “Con la morte di Paolo Borsellino era di nuovo orfana di padre e non lo sopportò”.
Nel 1985, all’età di undici anni Rita Atria perde il padre Vito Atria, mafioso della locale cosca ucciso in un agguato. Alla morte del padre Rita si lega ancora di più al fratello Nicola ed alla cognata Piera Aiello. Da Nicola, anch’egli mafioso, Rita raccoglie le più intime confidenze sugli affari e sulle dinamiche mafiose a Partanna. Nel giugno 1991 Nicola Atria venne ucciso e sua moglie Piera Aiello, che era presente all’omicidio del marito, denuncia i due assassini e collabora con la polizia. Rita Atria, a soli 17 anni, nel novembre 1991, decide di seguire le orme della cognata, cercando, nella magistratura, giustizia per quegli omicidi. Il primo a…
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17 Giugno 1983 Roma. Viene arrestato Enzo Tortora con l’accusa di traffico di stupefacenti e associazione di stampo camorristico. Accuse che si basavano su rivelazioni di un pentito. Enzo Tortora morirà di cancro il 18 maggio 1988.
Venerdì 17 giugno 1983: il volto di “Portobello”, Enzo Tortora, viene svegliato alle 4 del mattino dai Carabinieri di Roma che lo arrestano per traffico di stupefacenti e associazione di stampo camorristico. Con queste parole del Tg2, quel giorno, l’Italia segue le immagini che mostrano il celebre presentatore in manette: “Enzo Tortora è stato arrestato in uno dei più lussuosi alberghi romani, il Plaza; ordine di cattura nel quale si parla di sospetta appartenenza all’associazione camorristica Nuova Camorra Organizzata (N.C.O), il clan cioè diretto e capeggiato da Raffaele Cutolo: un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga e dei reati contro il patrimonio e la persona”. […] L’accusa si basa…
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17 Aprile 1981 Roma. Rapito Giovanni Palombini “il re del caffè”, 81 anni. Il suo corpo sarà ritrovato il 28 Ottobre , sepolto in un campo.
Giovanni Palombini venne sequestrato il 17 aprile del 1981 e tenuto prigioniero sotto una tenda, legato mani e piedi. Giovanni Palombini, anziano e ammalato, il “re del caffè” tentò ripetutamente di fuggire. Non si rassegnava, nonostante le continue vessazioni e umiliazioni che era costretto a subire. Una sera, ci riuscì. Ma “Lallo” lo riacciuffò. Lo prese per il collo, lo scosse violentemente e gli disse: “Ma allora sei diventato pazzo, vuoi proprio morire”. Non lo uccise quella notte. Aspettò ancora qualche giorno, il tempo di riscuotere una prima rata del riscatto: 350 milioni. Laudovino però non si accontentò: i soldi erano pochi, ne voleva di più. Allora comprò un grande…
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3 dicembre 1980 Roma. Rapito Valerio Ciocchetti, 55 anni, imprenditore industriale del marmo. Il 2 marzo ritrovano il suo corpo in fondo al Tevere.
“Il 3 dicembre del 1980 sono da poco passate le sette di sera e nel mirino della banda finisce Valerio Ciocchetti, cinquantacinque anni, imprenditore e industriale del marmo. Sono andati a prenderlo nel suo ufficio, nello stabilimento in via Grotte di Gregna sulla via Tiburtina, mascherati e armati. L’hanno picchiato e poi rapito davanti a un cliente, Mario Quinti che era lì per trattare l’acquisto di una partita di marmo. La sua è una delle imprese di marmo più antiche della città. Un rapimento che durerà tre mesi: dopo il pagamento del riscatto il suo cadavere viene ritrovato il 2 marzo in fondo al Tevere, a ponte Galeria. Sul caso…
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15 luglio 1980 Roma. Resta uccisa Antonella Montefoschi, 22 anni, figlia di una grossista di carni, in un tentativo di sequestro
“il 15 luglio del 1980 e nel mirino della banda finisce Antonella Montefoschi, figlia di un ricco commerciante di carni. La ragazza di ventidue anni è in macchina sotto casa con il suo fidanzato, Massimo Venturini, ventotto anni, quando un gruppo di uomini si avvicina. In due trascinano fuori dall’auto il giovane che viene massacrato di botte. Gli altri si occupano della ragazza che però si ribella tanto che parte un colpo. Intanto il fidanzato si è ripreso e comincia a urlare: il colpo sfuma, la ragazza viene portata d’urgenza al San Camillo, è in condizioni disperate. Dopo tre giorni di agonia muore.” Tratto dal libro: I…
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20 marzo 1979 Roma. Assassinato Carmine Mino Pecorelli, giornalista, in circostanze ancora da chiarire
Era il 20 marzo 1979 quando il giornalista Mino Pecorelli fu assassinato. Il giornalista era appena uscito dalla sede del giornale in cui lavorava, in via Tacito 50, e stava andando in via Orazio, dove aveva posteggiato l’auto. Dopo essere entrato nell’autovettura e aver fatto manovra, fu colpito da quattro colpi calibro 7,65 della marca Gevelot. Secondo quanto fu accertato dalle indagini, i proiettili che uccisero Pecorelli erano molto costosi e introvabili addirittura al mercato nero, e gli unici ad esserne in possesso erano i componenti della banda della Magliana. Ma perché fu ucciso? A lungo la figura di Pecorelli è stata definita come controversa. Era una delle penne del…