-
16 Marzo 2011 Bari. Giuseppe Mizzi, 38 anni, operaio, ucciso perché scambiato per un altro.
Bari. Giuseppe Mizzi venne bruscamente assassinato a due passi da casa sua, il 16 marzo del 2011, mentre rientrava dopo aver acquistato un pacchetto di sigarette. Giuseppe nasce a bari il 23-12-1972, in un quartiere popolare di bari, all’età di 15 anni acquisisce la licenza media e inizia a lavorare con il suo papà nei cantieri svolgendo lavori edili. All’età di 17 anni si trasferisce a Loseto insieme alla sua famiglia. Giuseppe era un ragazzo molto socievole, amava parlare con la gente, amava la musica ed era molto credente. All’età di circa 19 anni partì per il servizio militare e al suo ritorno per mancanza di lavoro cercò di aprire…
-
13 novembre 2009 Ercolano (NA). Ucciso Salvatore Barbaro, cantante di 29 anni, per errore. Viaggiava su un’auto dello stesso modello del destinatario dell’agguato. Vittima innocente di una guerra tra clan.
Salvatore Barbaro era detto ‘il cantante’, pseudonimo Salvio, amava esibirsi in locali del Vesuviano con canzoni neomelodiche. Era conosciuto dagli amici come una brava persona, solare e sempre disponibile. Aveva un figlio, allora di tre anni e avrebbe dovuto sposarsi un mese dopo l’agguato. Quel pomeriggio del 13 novembre del 2009 percorreva via Mare, ad Ercolano, a bordo della Suzuki Swift con accanto un’altra persona. All’altezza dell’ingresso secondario degli Scavi archeologici, fu raggiunto dai proiettili alla zona cervicale e morì all’istante. Le indagini hanno appurato che in realtà Barbaro era stato scambiato per un affiliato al clan rivale con il quale aveva in comune solo lo stesso modello di auto.…
-
27 Luglio 2009 Cassano allo Ionio (CS). Ucciso Fazio Cirolla perché somigliava al vero bersaglio dell’agguato. Stava acquistando un’auto, con lui c’era suo figlio..
Il 27 luglio 2009 a Cassano sullo Jonio, in provincia di Cosenza, l’operaio 42enne Fazio Cirolla si trova dentro un autosalone. È in compagnia del figlio di 7 anni e sta acquistando un’automobile. I killer entrati in azione lo scambiano per un altro e lo ammazzano con un colpo di pistola alla fronte. Il vero obiettivo era il titolare della concessionaria, ritenuto il contabile della cosca Forestefano. Nota da stopndrangheta.it Articolo del 13 Ottobre 2010 da gazzettadelsud.it Fazio Cirolla implorò pietà in ginocchio Blitz dell’Arma: ricostruiti tre omicidi compiuti nella Sibaritide. Utilizzato un infallibile sicario vibonese di Arcangelo Badolati Cosenza. Fazio Cirolla ha implorato pietà. In ginocchio.…
-
9 Luglio 2009 Poggiomarino (NA). Ucciso Nicola Nappo, 23 anni, perché somigliava al vero obiettivo dell’agguato.
È di chiaro stile camorristico l’agguato nel quale un giovane di 22 anni, Nicola Nappo, è rimasto ucciso ed una ragazza ferita a Poggiomarino, in provincia di Napoli il 9 luglio del 2009. I due giovani, amici e non fidanzati come era stato detto in un primo momento, si trovavano su una panchina a Piazza de Marinis quando due persone si avvicinano e sparano almeno sei colpi all’indirizzo del ragazzo. Il colpo mortale è stato probabilmente quello che lo ha preso in faccia. Di rimbalzo, uno dei colpi ha ferito la ragazza che è stata portata all’ospedale di Scafati dove le è stato estratto il proiettile. «Nicola Nappo fu ucciso…
-
22 Agosto 2006 Palermo. Ucciso Giuseppe D’Angelo, un pensionato di 63 anni, ex-titolare di un bar, perché scambiato per un capomafia.
Giuseppe D’Angelo, un pensionato di 63 anni, venne ucciso il 22 agosto del 2006, colpito da una pioggia di proiettili nella piazza della borgata di Tommaso Natale (PA), perché scambiato per il boss Lino Spatola. A raccontare la verità sull’omicidio sono stati i collaboratori di giustizia Gaspare Pulizzi e Francesco Briguglio, che facevano parte del commando di killer, i quali hanno ricostruito movente e dinamica del delitto i cui mandanti erano Salvatore e Sandro Lo Piccolo, boss del mandamento locale. Il killer, Gaspare Di Maggio, è stato condannato all’ergastolo. A dieci anni e 6 mesi di carcere, ciascuno, sono stati condannati, invece, i pentiti Pulizzi e Briguglio. Articolo…
-
24 Gennaio 2005 a Napoli ucciso Attilio Romanò, “vittima di un’assurda vendetta trasversale”. Non era lui la vittima predestinata.
Attilio Romanò, 29 anni, incensurato, viene ucciso il 24 gennaio 2005 in un negozio di telefonia a Capodimonte, dove faceva il commesso. Il vero obiettivo dell’agguato era il co-gestore del negozio, Salvatore Luise, nipote del boss Salvatore Pariante, legato agli scissionisti. La vittima abitava a Miano, quartiere limitrofo a quelli di Secondigliano e Scampia, dove era in corso una sanguinosa faida tra clan che da alcuni mesi mieteva vittime innocenti. In un primo momento, per mancanza di precedenti penali sia di Romanò che di Luise, viene presa in considerazione anche la pista della rapina, ma le spietate modalità dell’esecuzione inducono successivamente gli investigatori ad escluderlo. L’omicidio avviene in una manciata…
-
21 Luglio 2004 Paola (CS). Ucciso Antonio Maiorano perché scambiato per un noto boss
Ucciso a Paola (Cosenza) l’operaio forestale Antonio Maiorano, 46 anni, incensurato e senza alcun tipo di legame con la criminalità. Gli inquirenti ipotizzano che gli assassini lo abbiano scambiato per qualcun altro, perché nella zona si trovavano alcuni pregiudicati, ma specialmente perché la vittima era molto somigliante ad un suo compagno di lavoro, ritenuto appartenente al locale clan Serpa della ‘ndrangheta. (Liberanet.org) Fonte: criminologia.it del 16 Gennaio 2007 Interrogazione parlamentare sull’omicidio di Antonio Maiorano Perché è stata tolta l’inchiesta al magistrato Facciolla? di On. Angela Napoli Al Ministro della giustizia – Per sapere – premesso che: – da quindici mesi la Calabria rimbalza quotidianamente sulle cronaca nel…
-
29 Settembre 2003 Villa Literno (CE) Ucciso Giuseppe Rovescio, 24 anni, per uno scambio di persona. Provò a fuggire insieme ad altri passanti terrorizzati, ma per i suoi capelli lunghi fu scambiato per un pregiudicato e brutalmente assassinato.
Giuseppe Rovescio viene ucciso a 24 anni per uno scambio di persona a Villa Literno, in Via Chiesa, da due sicari appartenenti al clan Tavoletta-Cantiello, gruppo nemico dei Bidognetti. Giuseppe viene scambiato dai sicari per un rivale a causa dei suoi capelli lunghi. Nell’agguato rimane ferito anche il fratello Simeone. Nel 2008 vengono arrestati i responsabili della sparatoria: si tratta di Nicola Fiore e Massimo Ucciero. Il 16 gennaio 2012 Fiore e Ucciero sono stati condannati all’ergastolo come esecutori materiali del delitto. Il ricordo di Giuseppe non si è mai affievolito nella città di Villa Literno. Il giovane operaio faceva parte del comitato organizzatore del Carnevale liternese e proprio durante…
-
23 Gennaio 2003 Napoli. Ucciso Antonio Vairo, ambulante di 68 anni, colpito alle spalle. Scambio di persona.
Il 23 gennaio del 2003, Antonio Vairo, un ambulante di 68 anni, si trova in calata Capodichino per acquistare alcune bibite. Mentre si intrattiene dinanzi all’associazione cattolica a cui è iscritto, viene colpito alle spalle. Le attività investigative vanno avanti per 18 mesi ma non consentono di acquisire elementi utili per la prosecuzione delle indagini. Nel permanere ignoti gli autori del reato, il P.M. formula richiesta di archiviazione, accolta poi dal GIP. La famiglia di Antonio, la vedova e le tre figlie, ottengono a distanza di alcuni anni il riconoscimento di familiari di vittima innocente di criminalità organizzata. Nella determina del Ministero dell’Interno, infatti, si legge che Antonio Vairo è…
-
30 Luglio 2000 Pianura (NA). Giulio Giaccio, muratore di 26 anni, rapito non si è saputo più nulla di lui. Ucciso per uno scambio di persona.
Giulio Giaccio viene rapito nel quartiere di Pianura, periferia di Napoli, intorno alle 22:30 del 30 luglio 2000. Secondo la testimonianza di un amico che era presente al momento del rapimento, Giulio sarebbe stato avvicinato da alcuni uomini in auto presentatisi come agenti di polizia. I falsi poliziotti caricano con la forza Giulio nell’auto e gli intimano di seguirli in Questura. Particolare rilevante in questa oscura vicenda è il fatto che i rapitori cercassero un uomo di nome Salvatore, tragicamente identificato proprio con Giulio. Si sospetta che il vero obbiettivo del rapimento fosse un membro del clan Marfella. Riscontro giudiziario che al momento validerebbe questa ricostruzione è l’omicidio, due mesi…