• 19 Febbraio 1921 Salemi (Trapani). Ucciso Pietro Ponzo, contadino socialista

    Pietro Ponzo, nato a Vita (Trapani) il 18 ottobre 1851, impegnato nelle lotte contadine fin dai fasci siciliani, presidente della Cooperativa Agricola di Salemi. Negli anni 1919-1920 partecipa alle manifestazioni e alle occupazioni delle terre per l’assegnazione dei latifondi, in particolare del feudo Mokarta, tra Salemi e Mazara. Dalle testimonianze dei parenti risulta che gli esecutori del delitto furono processati e condannati ma rimasero senza volto i mandanti. Fonte: Centro Siciliano di Documentazione “G. Impastato”     Fonte: stampacritica.it Articolo del 29 febbraio 2016 Nel 1921, l’uccisione di Pietro Ponzo di Mario Guido Faloci Per non dimenticare nessuno Se “mafia” è una parola che inizia a comparire in documenti ufficiali…

  • 14 Ottobre 1920 Palermo . Assassinato Giovanni Orcel, segretario degli operai metallurgici della Cgil

    Giovanni Orcel era segretario dei metalmeccanici di Palermo nonché promotore (assieme ad Nicolò Alongi, ucciso il 29 febbraio dello stesso anno) del collegamento tra movimento operaio e movimento contadino nel palermitano. Fu il principale organizzatore della più importante occupazione del cantiere navale di Palermo, avvenuta il 4 settembre 1920, per protestare contro il licenziamento di 250 lavoratori. Era il candidato socialista alla provincia di Palermo quando viene ucciso a Palermo il 14 ottobre del 1920.     Fonte: Centro Siciliano di Dopcumentazione Giuseppe Impastato Giovanni Orcel: una nota biografica di Umberto Santino Giovanni Orcel nacque a Palermo il 25 dicembre 1887 da Luigi, impiegato, e da Concetta Marsicano, casalinga. Il…

  • 3 Ottobre 1920 Noto (SR) Assassinato Paolo Mirmina, sindacalista.

    Paolo Mirmina era un sindacalista molto attivo nelle lotte per le terre siciliane. Da sempre si era scontrato con i poteri forti della mafia siciliana che mal tolleravano il suo impegno a favore dei lavoratori e dei contadini locali. Il 3 ottobre 1920 venne assassinato dai sicari di Cosa Nostra a Noto, in provincia di Siracusa. Fonte: liberanet.org         Fonte: chieracostui.com QUI UMILE ED IMPAVIDO DIFENSORE DELLA SUBLIME CAUSA PROLETARIA CADEVA COLPITO DA IGNOBILE MANO SICARIA PAOLO MIRMINA IL 3 OTTOBRE 1920 IL PROLETARIATO NETINO NEL XXIV DELLA SUA SCOMPARSA LANCIA IL SEVERO MONITO CHE NON INVANO CADDERO TUTTE LE GLORIOSE AVANGUARDIE DELL’AVVENIRE SOCIALE ___________ 15 OTTOBRE…

  • 29 maggio 1920 San Giuseppe Jato (PA). Assassinato Salvatore Mineo, 51 anni; era alla guida della Camera del Lavoro e del fronte democratico-riformista.

    Salvatore Mineo era nato il 19 dicembre 1868 da un borgese, Giovanni Mineo, e da Maria Cavallaro. Cresciuto in una famiglia per l’epoca “benestante” divenne nel 1913 esattore comunale. In quello stesso anno, segnato dall’irruzione delle masse nella vita politica locale e nazionale con l’estensione del suffragio, iniziava il suo percorso di impegno diretto per la causa comune. Guidando il fronte democratico-riformista e la Camera del Lavoro, si affermò ben presto come il capo dell’opposizione all’amministrazione in carica: dal 1914 infatti era iniziata la lunga gestione mafiosa della casa comunale, con la sindacatura di Antonino Puleio che egli sprezzantemente chiamava “Ninu u latru”. Sfruttando l’emergenza dello stato di guerra gli…

  • 29 Febbraio 1920 Palermo Ucciso Nicolò Alongi, dirigente del movimento contadino prizzese.

    Nicola Alongi, dirigente del movimento contadino prizzese dai Fasci siciliani al biennio rosso, contadino autodidatta, fu assassinato dalla feroce mafia del suo paese il 29 febbraio dell 1920. «So di essere un morto in licenza», diceva ai suoi compagni nei giorni prima di essere ucciso. «A Prizzi Nicola Alongi fu l’animatore della cooperativa “La Proletaria”, alla quale si contrappose una finta cooperativa di reduci, il cui ispiratore fu don Silvestre Gristina, detto “Sisì”, fratello del sindaco “socialista” Epifanio (che, dopo la marcia su Roma, avrebbe aderito al fascismo). Il tentativo di Gristina era quello di bloccare le spinte di rinnovamento che Alongi e il suo gruppo portavano avanti intimidendo ed…

  • 13 Dicembre 1919 Barrafranca (EN), ucciso Alfonso Canzio, fondatore della locale Lega di Miglioramento dei Contadini

    Alfonso Canzio Sindacalista di Barrafranca (EN). Nel secondo decennio del ‘900, fondò la locale Lega di Miglioramento dei Contadini e venne eletto consigliere comunale. Nel 1911 iniziava la sua battaglia contro l’Amministrazione comunale guidata da Luigi Bonfirraro che aveva imposto, tra l’altro, l’obbligo di servirsi delle carrozze comunali per il trasporto dei defunti aumentando i costi di servizio. Nel primo dopoguerra guidò le lotte contadine riuscendo a imporre contratti favorevoli ai lavoratori della terra. Ma la reazione degli agrari e della mafia locale non si fece attendere. In un agguato davanti alla sua abitazione fu ferito gravemente. Morì una settimana dopo, il 13 dicembre 1919. vivi.libera.it       Fonte:…

  • 22 Settembre 1919 Prizzi (PA) Ucciso il sindacalista Giuseppe Rumore. Insieme a Nicolò Alongi stava organizzando i contadini all’occupazione dei latifondi.

      22 Settembre 1919 Prizzi (PA) Ucciso il sindacalista Giuseppe Rumore. “Fu grande sindacalista socialista. All’inizio del secolo XX il movimento dei contadini fu largamente influenzato e diretto dai socialisti, specie nella provincia di Palermo per le lotte dei contadini e il riscatto delle loro condizioni di vita. Giuseppe Rumore ricoprì la carica di segretario della sezione socialista e dei reduci di guerra. Mentre il partito era impegnato a livello nazionale nella polemica tra riformismo e massimalismo, i socialisti siciliani lavorano per la costituzione di una federazione agricola siciliana che nacque per l’appunto dal Convegno Enna del febbraio 1919. L’8 giugno 1919, la Federazione decise di aderire alla Confederazione generale…

  • 16 Maggio 1911 Santo Stefano Quisquina (AG). Uccisione di Lorenzo Panepinto, insegnante, dirigente del movimento contadino e del Partito socialista. Ucciso dalla mafia per la sua attività politica contro lo sfruttamento dei braccianti e dei contadini.

    Lorenzo Panepinto, tornato in Sicilia (1893), dopo qualche anno in cui era vissuto a Napoli, notando “lo stato di subbuglio causato dal movimento dei Fasci siciliani, decise di fondare il Fascio di Santo Stefano Quisquina, sciolto dopo appena pochi mesi dal governo del riberese Francesco Crispi, che represse tutti i Fasci dell’isola. Negli stessi anni aderisce al Partito Socialista Italiano. In seguito fu licenziato dal comune dal posto di maestro elementare per rappresaglia politica: non si scoraggiò, continuò i suoi studi pedagogici e di metologia didattica e pubblicò due volumi nel 1897. All’inizio del XX secolo, alla ripresa degli scioperi agricoli, Panepinto si affiancò ad alcuni dirigenti, come Bernardino Verro…