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Maria Concetta, testimone di giustizia e suicida in terra di ‘ndrangheta
Maria Concetta, testimone di giustizia e suicida in terra di ‘ndrangheta di Francesca Chirico – Linkiesta (10/02/2012) Foto e Articolo del 10 Febbraio 2012 da stopndrangheta.it Rosarno, sono le sette di sera di un sabato di agosto e Maria Concetta si chiude in bagno, mandando giù a sorsate, come fosse acqua, l’acido muriatico. Madre di tre figli in terra di ‘ndrangheta, qualche mese prima aveva iniziato a collaborare con la giustizia. Da un luogo protetto diceva: «Non me li hanno mandati i figli e non me li mandano perché loro hanno capito che se mi mandano i figli è finita non torno più». Tornata per rivederli, aveva anche ritrattato la…
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20 Agosto 2011 Rosarno (RC). Costretta a bere acido muriatico, Maria Concetta Cacciola, 31 anni. Testimone di giustizia perché voleva “una vita migliore” per i suoi tre figli.
Questa storia non può essere riassunta in poche righe. Questa è la storia di Maria Concetta Cacciola, divisa tra famiglia e giustizia, tra i figli, tenuti ostaggio dai famigliari, ed il desiderio di dare loro un futuro migliore del suo. Scrive il giornalista Antonio Nicola Pezzuto nell’articolo conclusivo di questa scheda “Giustizia per Maria Concetta Cacciola: ultimo atto”: “Ci sono storie speciali che toccano il cuore e coinvolgono emotivamente anche chi le racconta: quella di Maria Concetta Cacciola è una di queste. Una storia simbolo di opposizione alla ‘ndrangheta sulla quale non deve mai calare l’oblio. Lo dobbiamo a Maria Concetta Cacciola, al suo coraggio, al suo esempio e alla…
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24 Novembre 2009 Milano. Scompare Lea Garofalo, 35 anni, testimone di giustizia. Torturata, strangolata, bruciata in un bidone, i suoi resti ritrovati in un tombino nel novembre 2012.
Lea Garofalo, giovanissima, negli anni Novanta, si era innamorata di Carlo Cosco, un suo paesano, tutti e due della provincia di Crotone. Emigrano insieme a Milano, lui comincia a frequentare gli spacciatori di Quarto Oggiaro, uno dei tanti gironi della ‘ndrangheta esportata in Lombardia. Intanto nasce Denise, e intanto Carlo Cosco diventa sempre di più un piccolo capo del crimine. Dopo qualche anno, Lea non ce la fa più. E lo lascia. Decide anche di collaborare con i giudici, raccontando le trame e i delitti dei suoi parenti (padre e un fratello uccisi) e quelli dei Cosco. Una testimone di giustizia e, come tale, scompare per molto tempo. Poi, un…
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24 Febbraio 2008 Soverato (CZ). Ritrovato il cadavere carbonizzato di Vincenzo Bonifacio, Guardia Giurata. “Testimoniò in un processo contro un giovane capomafia”.
Vincenzo Bonifacio, guardia giurata, scomparve il 15 febbraio 2008 dopo aver raccolto del denaro in alcuni supermercati. Il suo corpo fu ritrovato carbonizzato all’interno dell’auto di servizio il 24 febbraio successivo. Alcuni anni prima era stato testimone per l’accusa in un processo per omicidio conclusosi con l’assoluzione degli imputati, uno dei quali aveva esternato il suo rancore verso Vincenzo. Le indagini vanno avanti, anche con la testimonianza di alcuni pentiti; non si conoscono ancora gli assassini ma si ha la conferma che Vincenzo Bonifacio era una persona perbene. Articolo del 16 Febbraio 2008 da nuovacosenza.com Guardia giurata scomparsa nel soveratese Guardia giurata scomparsa con i soldi nel soveratese:…
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26 Marzo 2004 Torre annunziata (NA) . Matilde Sorrentino, uccisa per aver denunciato giro di pedofili.
Matilde Sorrentino viene uccisa la sera del 26 marzo 2004 con numerosi colpi di pistola al volto e al petto, sparati da un uomo a cui aveva aperto la porta di casa a Torre Annunziata. Secondo i primi accertamenti, vi è un collegamento tra la morte di Matilde e le denunce che la donna aveva fatto nel 1997 nei confronti di alcune persone accusate di abusi sessuali ai danni di minori tra cui il figlio di Matilde; abusi avvenuti nella scuola elementare del Rione Poverelli. Le sue denunce infatti avevano portato all’arresto e poi alla condanna al carcere per diciannove dei ventuno accusati di pedofilia. La morte di Matilde si…
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18 Febbraio 2002 Casal Del Principe (CE). Uccisione del sindacalista Federico Del Prete
Aveva denunciato l’abusivismo e il racket nei mercati di Napoli e Caserta ma le sue battaglie per la legalità gli costarono la vita. Il 18 febbraio del 2002, a Casal di Principe, Federico Del Prete, sindacalista dello “Snaa” (un sindacato dei commercianti ambulanti), fu ucciso con sei colpi di pistola dai sicari del clan dei Casalesi. Il nono anniversario dell’assassinio di Del Prete è stato ricordato nella sede della Fondazione Polis (Politiche integrate di sicurezza per le vittime innocenti di Criminalità e beni Confiscati) e Gennaro, figlio di Del Prete, ha affermato quanto segue: «Stamattina sono andato in una scuola di Mondragone e mi sono accorto che gli insegnanti e…
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16 Dicembre 1996 Lamezia Terme (Cz). Scompare Gennaro Ventura, 28 anni, fotografo, ex carabiniere, il corpo ritrovato nel 2008. Fu ucciso perché da carabiniere aveva contribuito all’arresto di un esponente di spicco di una cosca mafiosa lametina.
“Da carabiniere, qualche anno prima aveva contribuito a individuare un giovane picciotto del clan come responsabile di una rapina. Era il luglio del ’91 e il giovanissimo Gennaro Ventura era in servizio a Tivoli. Lontano dalla Calabria delle faide, la famiglia lo pensava al sicuro. Eppure, proprio lì, ha incrociato il destino di Raffaele Rao, giovanissimo compaesano, che “studiava” da picciotto. Per ordine del clan, il 15 luglio del ‘91 aveva rapinato un perito chimico del Tribunale di Roma di un importante quantitativo di eroina e cocaina. Ma proprio mentre si allontanava dall’appartamento dell’uomo, Rao si è scontrato con Ventura, la cui testimonianza è stata fondamentale per arrivare all’individuazione e…
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26 Luglio 1992 Roma. Si suicida Rita Atria, testimone di giustizia. “Con la morte di Paolo Borsellino era di nuovo orfana di padre e non lo sopportò”.
Nel 1985, all’età di undici anni Rita Atria perde il padre Vito Atria, mafioso della locale cosca ucciso in un agguato. Alla morte del padre Rita si lega ancora di più al fratello Nicola ed alla cognata Piera Aiello. Da Nicola, anch’egli mafioso, Rita raccoglie le più intime confidenze sugli affari e sulle dinamiche mafiose a Partanna. Nel giugno 1991 Nicola Atria venne ucciso e sua moglie Piera Aiello, che era presente all’omicidio del marito, denuncia i due assassini e collabora con la polizia. Rita Atria, a soli 17 anni, nel novembre 1991, decide di seguire le orme della cognata, cercando, nella magistratura, giustizia per quegli omicidi. Il primo a…
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7 febbraio 1991 Ostuni (BR). Scompare Silvana Foglietta, 35 anni, madre di cinque figli.
Silvana Foglietta è nata a Foggia il 6 gennaio del 1956. Dopo l’omicidio di suo marito, boss della SCU, inizia a raccontare ad alcuni magistrati ciò che sapeva: vuole a tutti i costi che gli assassini del suo compagno vengano individuati. Il 7 febbraio del 1991, Silvana esce dalla loro casa di Ostuni intorno alle 16.30 per andare ad aprire un negozio, attività che aveva avviato per mantenere i cinque figli. Come ogni giorno, prima di uscire avverte i suoi ragazzi che se non fosse tornata, avrebbero dovuto rivolgersi alle forze dell’ordine. Da quel momento di lei si perdono le tracce e il suo corpo non fu mai ritrovato. (Fonte:…
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27 Gennaio 1991 Messina. Ucciso Ignazio Aloisi, un testimone ucciso per vendetta, calunniato dal suo assassino con l’inatteso avallo di una corte di giustizia. La difficile battaglia della sua famiglia per ristabilire la verità.
Ignazio Aloisi, guardia giurata di Messina, fu ucciso il 27 gennaio 1991 mentre, con la figlia Donatella di appena 14 anni, stava tornando a casa dopo aver assistito alla partita della squadra della città. Fu ucciso per vendetta perché dodici anni prima aveva riconosciuto uno dei rapinatori che avevano assaltato il suo furgone portavalori e aveva testimoniato contro di lui, che fu condannato ad otto anni di carcere. Dopo le indagini ed un nuovo processo, questa volta per l’omicidio di Ignazio, il killer fu condannato a 26 anni di carcere. A questo punto pensiamo che tutto sia finito, che la famiglia abbia ricevuto la dovuta giustizia ma la storia continua.…