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5 Ottobre 2008 Casal Di Principe (CE). Ucciso Stanislao Cantelli, 60 anni. Ucciso perché era lo zio di un pentito di camorra.
Stanislao Cantelli fu ucciso a Casal Di Principe (CE) il 5 Ottobre 2008. Lavorava in un caseificio: tagliava la mozzarella. Da poco era andato in pensione per problemi di salute, dopo aver cominciato ben presto a lavorare, essendo rimasto orfano di padre a otto anni, con una famiglia numerosa alle spalle. Era incensurato. Suo cognato aveva sposato la sorella del boss Francesco Bidognetti, alias “Cicciotto ‘e mezzanotte”. Ma non è stata questa parentela a procurargli la morte. Bensì il fatto di essere lo zio dei pentiti Alfonzo e Luigi Diana. Tre anni prima Stanislao Cantelli aveva rinunciato alla protezione. La vendetta della camorra non si è fatta attendere. Articolo…
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10 Ottobre 2006. Quarto (NA). Enrico Amelio, imprenditore di Gaeta (LT), morì per una pistolettata ad una femorale. Fu gambizzato per dare “un segnale” ad un parente che aveva osato intromettersi in un affare a cui era interessato un capoclan della zona.
Enrico Amelio, imprenditore di Mugnano con residenza a Gaeta (LT), stava andando a trovare un parente di Quarto (NA). Ad un tratto, mentre camminava lungo Corso Italia, due uomini in sella a una moto lo affiancarono. Il passeggero sparò un colpo di pistola e lo ferì a una gamba. Poco dopo, appena soccorso e caricato a bordo dell’ambulanza, Enrico morì: la pallottola aveva reciso la femorale. Doveva essere una lezione, una gambizzazione. Si trasformò invece in omicidio. Dalle indagini è emerso che Enrico Amelio fu ucciso perché un suo zio materno era intenzionato ad acquistare alcuni fondi in via Marmolito, nella zona quartese a tutti nota come la Macchia, sui…
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31 Gennaio 2005 Napoli. Ucciso Vittorio Bevilacqua, 64 anni, padre di uno scissionista
Vittorio Bevilacqua, 64 anni, paga con la vita la colpa di essere il padre di un “nemico”. I sei proiettili bucano buste di latte e confezioni di pasta, solo per caso non uccidono anche bersagli occasionali, il negoziante, il garzone, un altro cliente sulla porta. Poi l’assassino fugge nel traffico dell’ora di punta: nessuno lo ha visto in faccia, nessuno ne riconoscerà mai i lineamenti. Vittorio Bevilacqua è la quarantanovesima vittima della prima Faida di Scampia. (La Repubblica del 1 Febbraio 2005) Articolo di La Repubblica del 1 Febbraio 2005 Faida, ucciso davanti alla moglie di Conchita Sannino Un cappellino con visiera calato sugli occhi, ma non ha…
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30 Agosto 1997 Napoli. Assassinato Giovanni Arpa, era uno zio del pentito Rosario Privato
Giovanni Arpa era lo zio più vulnerabile e indifeso di Rosario Privato, il pentito di camorra che, con le sue confessioni, ha mandato in carcere il mandante dell’omicidio di Silvia Ruotolo e scardinato un clan potentissimo. Bastava uno spintone per mettergli paura, ma a loro non bastava. Ne hanno fatto carne da macello. I vendicatori della camorra lo hanno prima sgozzato e poi impiccato. Un taglio di gola per ‘punire’ una gola profonda del clan. Un commando di sicari aveva intercettato Giovanni Arpa, 68 anni, operaio in pensione senza nessun conto in sospeso con la legge, giovedì sera e lo aveva costretto a salire su una “Punto”. Inutile la ‘caccia’…
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29 Novembre 1996 Palizzi (RC). Antonino Moio e Celestino Fava, trucidati senza pietà.
Antonino Moio e Celestino Fava sono stati uccisi la mattina del 29 novembre del 1996 nelle campagne intorno a Palizzi (RC). Antonino (Nino) Moio, 27 anni, era un contadino e ogni giorno andava ad accudire gli animali in contrada Guni. Quella mattina cerca compagnia, suona a casa Fava e chiede di Antonino. Il ragazzo non c’è ma trova Celestino, il fratello gemello, che si offre di accompagnarlo. Celestino Fava era uno studente universitario impegnato nel volontariato. Aveva 22 anni. Antonino Moio era la vittima designata di una vendetta trasversale e, secondo gli inquirenti, Celestino sarebbe stato eliminato proprio perché testimone oculare dell’agguato. Le famiglie attendono ancora giustizia. …
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7 agosto 1996 San Cipriano D’Aversa (CE). Assassinato Giuseppe Quadrano, postino di 43 anni. Si era rifiutato di sottostare agli ordini della camorra.
Giuseppe Quadrano faceva il postino, presso le poste di San Cipriano D’Aversa, e aveva solo 43 anni quando lo uccisero nei pressi del bar Orientale di San Cipriano D’Aversa, con dodici colpi di pistola il 7 luglio del 1996. Era il cugino del killer, omonimo, di don Giuseppe Diana, che dopo l’arresto iniziò a collaborare con la giustizia. Giuseppe Quadrano, il postino, era colpevole secondo i camorristi di non aver voluto sottostare agli ordini del clan dei Casalesi che gli chiedeva di convincere il cugino a ritrattare la collaborazione con la giustizia. La vittima Quadrano si rifiutò categoricamente e a più riprese, nonostante le violente, in alcuni casi, insistenze degli…
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26 gennaio 1996 Cicciano (Napoli). Ucciso il Maresciallo della marina Salvatore Manzi, 30 anni. Si ipotizza per vendetta trasversale.
Salvatore Manzi, 30 anni, era un maresciallo di terza classe della Marina in servizio a Roma. Fu assassinato su un campo di calcio a Cicciano (Napoli) il 26 gennaio del 1996. I killer fecero irruzione sul campo di gioco e, dopo aver fatto stendere a terra i giocatori, si avvicinarono a uno di essi, per assicurarsi si trattasse della persona giusta; e gli spararono. Dal fucile a canne mozze dei sicari partirono tre colpi: due andarono a segno e per Salvatore Manzi non vi fu scampo. Un omicidio apparentemente inspiegabile. Secondo gli investigatori, però, la morte di Manzi potrebbe essere legata a una vendetta trasversale. L’uomo infatti era in rapporti…
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22 Marzo 1995 Scafati (SA). Ucciso Michele Ciarlo, 36 anni, avvocato penalista
Michele Ciarlo, noto avvocato penalista, fu assassinato brutalmente il 22 marzo del 1995 nel suo studio legale di Scafati, in provincia di Salerno. Intorno alle 18.30, alcuni uomini fecero irruzione nello studio esplodendo vari colpi di pistola, tre dei quali raggiunsero l’avvocato, uccidendolo. Dopo alcuni mesi di indagine senza esito, la decisione di uno degli esecutori di collaborare con la giustizia ha dato la svolta alle indagini: l’uomo (che poi si suicidò in carcere) si autoaccusò dell’omicidio, facendo i nomi degli altri componenti del commando e del mandante. Per l’omicidio di Michele Ciarlo, all’epoca non ancora 36enne, sono stati dunque condannati all’ergastolo mandante ed esecutori materiali. Condanne confermate anche in…
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6 Marzo 1995 Palermo. Ucciso Domenico Buscetta, nipote di Tommaso. Vittima innocente di una vendetta trasversale
Domenico Buscetta, gioielliere di 45 anni è stato assassinato in un agguato, a Palermo, il 6 marzo 1995. Due killer gli spararono con una calibro 38 alla testa. Vittima di una vendetta trasversale. Domenico era figlio di Vincenzo Buscetta, fratello di Tommaso, ucciso con il figlio Benedetto all’interno della sua fabbrica di specchi in viale Delle Alpi, a Palermo, il 29 dicembre dell’82, quindi prima dell’inizio della sua collaborazione, iniziata dopo il 1984 con il giudice Giovanni Falcone. Tommaso Buscetta fu il primo riconosciuto collaboratore di giustizia, principale testimone nel maxi processo di Palermo. Vendetta trasversale, anche molti anni dopo l’inizio della collaborazione con la giustizia di Tommaso Buscetta, che…
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19 Settembre 1994 Carovigno (BR). Ucciso Leonardo Santoro, era il fratello di un collaboratore di giustizia
Nelle campagne al confine con San Vito dei Normanni, in località Calacurto, viene ritrovato il corpo di Leonardo Santoro. È il 19 Settembre 1994. Leonardo Santoro è il fratello di un collaboratore di giustizia. Un segnale per invitare il pentito a non parlare. Per il delitto Santoro, vengono condannati Salvatore Cappelli, brindisino, che per i giudici agì insieme ai pentiti Vito Di Emidio (Bullone) e Benedetto Stano (Adriano). (Fonte: brindisioggi.it ) Articolo del 29 Giugno 2011 da brindisireport.it Omicidio Santoro: condanna e manette per Cappelli. In carcere sconterà 30 anni di Nicola Quaranta Il 41enne brindisino è stato riconosciuto responsabile, in concorso, dell’assassinio di Leonardo Santoro, fratello…