-
15 Luglio 1994 Catania. Assassinate Liliana Caruso, 28 anni, e Agata Zucchero, moglie e madre di un collaboratore di giustizia.
Liliana Caruso ha 28 anni, suo marito è Riccardo Messina, membro del clan Savasta. Quando l’uomo decide di pentirsi, Liliana non ha dubbi: non lo disconoscerà come tante hanno già fatto in questi casi con i loro compagni, decidendo di rimanergli accanto nel suo percorso di collaboratore. Pagherà con la vita questa scelta. Il 15 luglio 1994 viene uccisa nel pieno centro di Catania: due killer le sparano al volto. Altri due criminali uccidono sua madre Agata Zucchero, poco distante da lei. Per gli investigatori non è difficile trovare un movente: per fare desistere Messina, il clan Savasta aveva inviato degli emissari da Liliana con lo scopo di convincerla a…
-
8 Aprile 1994 Nola (NA). Uccisa Maria Grazia Cuomo, innocente vittima di una vendetta contro un collaboratore di giustizia.
Maria Grazia Cuomo aveva 56 anni , non era sposata e stava sempre chiusa in casa per colpa di una brutta voglia violacea sul viso; viveva a Nola (NA) con la sorella, moglie di un lontano parente del boss camorrista Carmine Alfieri, diventato collaboratore di giustizia. L’8 dicembre del 1994 un commando di killer entrò nell’abitazione con l’intento di uccidere il figlio del collaboratore di giustizia. Non l’hanno trovato ed hanno scaricato il caricatore verso il letto dove Maria Grazia riposava. ” Doveva essere una punizione esemplare. Una lezione che non si dimentica, diretta a chi in quei mesi stava smontando pezzo per pezzo il sistema camorra, facendo arrestare decine…
-
23 Novembre 1993 Altofonte (PA). Rapito Giuseppe di Matteo, 11 anni, tenuto in ostaggio fino all’11 Gennaio 1996, strangolato ed il corpo sciolto nell’acido. Giovanni Brusca Ordinò: “allibertativi du cagnuleddu”
Giuseppe Di Matteo (1981-1996) figlio del collaboratore di giustizia Santino Di Matteo, ex-mafioso, divenne vittima di una vendetta trasversale nel tentativo di far tacere il padre. La sua morte è risaltata grandemente su tutti i giornali perché il cadavere del ragazzo non fu mai trovato, essendo stato disciolto in una vasca di acido nitrico. Fu rapito il 23 novembre 1993, quando aveva 12 anni, al maneggio di Altofonte (PA) da un gruppo di mafiosi che agivano su ordine di Giovanni Brusca, allora latitante e boss di San Giuseppe Jato. Secondo le deposizioni di Gaspare Spatuzza, che prese parte al rapimento, i sequestratori si travestirono da poliziotti ingannando facilmente il bambino,…
-
28 Dicembre 1989 Palma di Montechiaro (AG). Ucciso Pietro Giro, titolare di una piccola autolinea, “aveva una sola colpa: essere cugino di uno dei ribelli di Palma”.
Pietro Giro, 38 anni, autonoleggiatore di Palma di Montechiaro (PA), fu assassinato il 28 dicembre dell’ 89 in via Paolo Balsamo, nei pressi della stazione centrale di Palermo. L’ autista faceva ogni giorno la spola fra l’agrigentino e la città: accompagnava studenti e anziani. Mai un guaio con la giustizia. Il delitto fu un giallo anche per i killer di Ciaculli che ebbero l’ordine di eseguirlo. Un pentito, Nino Giuffrè, nel 2003, ha chiarito tutti i retroscena: fu un favore di Riina ai fratelli Ribisi, impegnati in una sanguinosa lotta a Palma di Montechiaro con gli stiddari. «Si sentiva in debito con loro – ha svelato il pentito –…
-
23 Novembre 1989 Bagheria (PA). Uccise Leonarda Cosentino, Vincenza Marino Mannoia e Lucia Cosentino, rispettivamente madre, sorella e zia del pentito Francesco Marino Mannoia
Strage di mafia il 23 novembre 1989 a Bagheria (PA): Leonarda Cosentino, Vincenza Marino Mannoia e Lucia Cosentino, rispettivamente madre, sorella e zia del pentito Francesco Marino Mannoia, sono state massacrate da almeno due killer armati di un fucile calibro 12 e di una pistola calibro 38. L’agguato, senza precedenti nella storia di Cosa Nostra, è scattato poco dopo le 21 in via De Spuches, nella parte nuova di Bagheria, a circa un chilometro dallo svincolo autostradale per Palermo. Articolo da L’Unità del 24 Novembre 1989 Trappola mortale a Bagheria di Francesco Vitale La mafia ha superato se stessa. Ieri sera, sulla strada che collega Bagheria a…
-
27 Febbraio 1989 Gela (CL). Ucciso Pietro Polara, 46 anni, commerciante, vittima innocente di vendetta trasversale
Pietro Polara nato a Gela il 12 Luglio 1943 Commerciante di Macchine Agricole dal 1963, nel 1985 dichiarato cavaliere del Lavoro dalla Bertolini come lavoro svolto brillantemente in 20 anni di attività. Interessato di Politica si candida per ben due volte al Partito Democratico Cristiano nel 1988. Una persona con un carattere meraviglioso amato e stimato da tutti e molto altruista. Un padre stupendo e un marito ammirevole a detto dai familiari. Ucciso nel quartiere residenziale di Macchitella a Gela il 27 Febbraio del 1989, in seguito ad un evento criminoso per una vendetta trasversale. Nota da: liberanet.org Fonte: RubricaSICILIA Pietro Polara (2…
-
22 Gennaio 1988 Catania. Ucciso Angelo Randelli, un operaio di 31 anni. Vendetta Trasversale contro il fratello Pietro, collaboratore di giustizia.
A Catania, il 22 gennaio del 1980, i sicari delle cosche hanno assassinato Angelo Randelli, 31 anni, operaio. Sposato, un bambino di 6 anni, incensurato, Angelo ha pagato con la vita la colpa, di essere fratello di Pietro, uno dei pentiti del clan dei catanesi, reo confesso di quattro omicidi. Articolo da La Stampa del 23 Gennaio 1988 Ucciso il fratello d’un pentito di Claudio Giacchino A Catania, vendetta trasversale della mafia processata alle Vallette La settima vittima innocente caduta sotto i colpi dei sicari è Angelo Randelli – Si ripropone la necessità di proteggere meglio i familiari di chi collabora con la giustizia Altro sangue Innocente sul maxiprocesso…
-
21 Novembre 1987 Catania. Ucciso Gaetano Miano, panettiere di 29 anni. Era colpevole di essere il fratello di pentiti.
Gaetano Miano, panettiere di Catania, aveva 29 anni e l’unica colpa di essere il fratello di pentiti. “Era incensurato e non aveva mai avuto a che fare con le cosche. Gestiva un panificio in via Vittorio Emanuele, nel centro storico della città. Una vita tranquilla, ordinata, scandita dalle levatacce per andare ad aprire il forno. Proprio di questa routine hanno approfittato gli assassini che lo hanno atteso sotto casa, in via Acquedotto Greco, alle sei, in un’alba gelida e piovosa, i killer hanno agito indisturbati, senza che nessuno li vedesse. Contro Gaetano Miano sono stati sparati sette colpi di calibro 38. Raggiunto dai primi proiettili, l’uomo ha cercato scampo in…
-
21 Febbraio 1986 Reggio Calabria. Cosimo Giordano è stato ucciso solo perché era un parente alla lontana di una «famiglia»
Cosimo Giordano, 48 anni, titolare di un supermercato, è stato ucciso il 21 febbraio del 1986 a Reggio Calabria, sotto gli occhi della moglie, mentre stava chiudendo il negozio. Unica colpa di Giordano quella di essere sposato con Maria Condello, cugina di Pasquale Condello e imparentata con tre fratelli Condello accusati di essere killer di Paolo De Stefano. Una vendetta trasversale molto alla lontana dunque. «Ormai — dice il capo della squadra mobile di Reggio, Alfonso D’Alfonso — stanno uccidendo gente che non c’entra niente. Cosimo Giordano aveva dei vecchi precedenti penali ma era una persona perbene. Vogliono fare terra bruciata». (da l’Unità del 22 feb. 1986) …
-
7 Dicembre 1984 Bagheria (PA). Assassinato Pietro Busetta, vittima innocente, cognato di Tommaso Buscetta “l’ex boss dei due mondi che con le sue rivelazioni ha messo in ginocchio le cosche della mafia vincente”.
Pietro Busetta aveva 62 anni, era un imprenditore di Palermo. Fu ucciso il 17 dicembre 1984. La sua “colpa” era di essere sposato con la sorella di Tommaso Buscetta, “l’ex boss dei due mondi che con le sue rivelazioni ha messo in ginocchio le cosche della mafia vincente”. Fu ucciso solo per una vendetta trasversale Articolo di La Repubblica dell’8 Dicembre 1984 ASSASSINATO IL COGNATO DI BUSCETTA di Giuseppe Cerasa PALERMO – La vendetta della mafia torna a colpire Tommaso Buscetta, l’ex-boss dei due mondi che con le sue confessioni ha aperto un varco sugli affari e i misteri delle “famiglie” palermitane. Ieri sera poco prima delle venti…