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12 Settembre 2008 San Marcellino (CE). Uccisi Antonio Ciardullo ed Ernesto Fabozzi mentre stavano lavorando nel deposito di automezzi di proprietà del primo.
Antonio Ciardullo ed Ernesto Fabozzi furono uccisi il 12 settembre 2008 tra il territorio di San Marcellino e Trentola Ducenta con 20 colpi di pistola. Antonio Ciardullo, di 51 anni, ed Ernesto Fabozzi, di 43 anni, entrambi di San Marcellino, stavano riparando un furgone-frigo nel deposito di automezzi situato vicino al cimitero di San Marcellino, quando si sono avvicinati i sicari che hanno esploso venti colpi di pistola calibro 9×21 uccidendo Antonio ed Ernesto all’istante. Il 23 settembre 2010 la squadra mobile di Caserta ha eseguito tre ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti esponenti della fazione dei casalesi. Le ordinanze sono state emesse dal Tribunale di Napoli su richiesa della DDA.…
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11 Luglio 2008 Marina di Varcaturo (NA). Ucciso Raffaele Granata, 70 anni. “Viveva per il suo lavoro”. Vittima del racket.
Una vendetta per non aver pagato il pizzo, e forse anche un segnale rivolto agli imprenditori economici della zona affinche’ non pensino di potersi ribellare ai diktat del clan dei Casalesi: sono le piste prevalenti nelle indagini sull’omicidio di Raffaele Granata, 70 anni, titolare dello stabilimento balneare ”La Fiorente” e padre di Giuseppe, sindaco di Calvizzano (Napoli). Proprio il figlio della vittima aveva confermato le minacce estorsive rivolte al padre nell’ultimo periodo della sua vita. Ma Granata aveva anche denunciato alle autorita’ intimidazioni e richieste di denaro nel 1992, sempre da parte dei Casalesi, organizzazione camorristica egemone sul litorale Domiziano, tra Castelvolturno e i territori del Napoletano confinanti. Sul delitto…
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16 Maggio 2008 Castelvolturo (CE). Ucciso Domenico Noviello, titolare di un’autoscuola. Denunciò alla giustizia i “cassieri” del racket.
Domenico Noviello, con la sua denuncia aveva fatto arrestare una banda di estorsori facenti capo al clan dei Casalesi, per questo è stato freddato da due killer armati di pistola. La vittima, Domenico Noviello, di 65 anni, titolare di una autoscuola, in località “Baia Verde” è stato ucciso a Castelvolturno, nel Casertano. Gli investigatori hanno ricostruito la modalità dell’omicidio: due sicari hanno raggiunto e affiancato la “Panda” sulla quale viaggiava Domenico Noviello e hanno aperto il fuoco con pistole di grosso calibro. L’uomo è riuscito a fermare l’auto e ha tentato di fuggire a piedi, ma i killer lo hanno raggiunto scaricandogli contro almeno una ventina di proiettili. Le modalità…
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31 ottobre 2006 S. Antimo (NA). Ucciso Rodolfo Pacilio, imprenditore, vittima del racket.
Rodolfo Pacilio, 39 anni, noto come Giancarlo, viene ucciso a Sant’Antimo il 31 ottobre 2006. Imprenditore noto nel settore dei giocattoli, padre di tre bambini, viene colpito con una decina di colpi da due uomini in sella ad uno scooter. Gli inquirenti vedono nella morte di Rodolfo Pacilio la conseguenza di un rifiuto a pagare tangenti o una vendetta del clan denunciato tempo prima. Infatti suo padre aveva denunciato negli anni ’90 un esponente del clan della zona che gli aveva imposto una tangente di 40.000.000 di lire per la costruzione di un importante edificio. Per quella denuncia il boss fu condannato ad 11 anni di reclusione. Nel 2003 un…
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11 Giugno 2006 Briatico (VV). Fedele Scarcella, imprenditore agricolo, ucciso ed il corpo dato alle fiamme. Aveva denunciato i suoi estorsori.
Fedele Scarcella di 71 anni, possidente terriero di Briatico (Vibo Valentia), originario di Cosoleto, in provincia di Reggio Calabria, ucciso e dato alle fiamme l’11 giugno 2006. Pagò con la vita le sue denunce contro la ‘Ndrangheta. Il suo corpo fu ritrovato dentro la sua macchina, una Punto blu, parcheggiata davanti alla spiaggia di Punta Safò, a Briatico. Faceva parte dell’associazione antiracket “SOS Impresa” di Reggio Calabria e da anni aveva preso posizione contro il racket e l’estorsione in Calabria. Era proprietario di diversi terreni, anche nella Piana di Gioia Tauro. Vittima di furti, danneggiamenti ed estorsioni, denunciò ai Carabinieri e fece arrestare due pluripregiudicati appartenenti alla cosca mafiosa dei…
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24 Maggio 2005 Siderno (RC): Assassinato il giovane commerciante Gianluca Congiusta
Gianluca Congiusta, un sacrificio che resta Aveva sconfitto un male che sembrava incurabile. È stato ucciso dalla ‘ndrangheta. Gianluca Congiusta era nato a Siderno nella Locride il 19 dicembre del 1973. Una famiglia normale quella di papà Mario e mamma Donatella, gente onesta e perbene che da generazioni si occupa di commercio. Frequenta con ottimi risultati l’Istituto tecnico per il turismo. Durante l’ultimo anno delle scuole superiori viene colpito da una grave malattia: linfoma non hodgkin, un tumore. Aveva solo 17 anni. Combatte la sua battaglia e la vince. Le cure a Bologna durano un anno, poi Gianluca rientra a Siderno e recupera l’anno scolastico perso. Si diploma e fa…
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23 ottobre 2003 Caltanisetta: Ucciso il commerciante Michele Amico, si era opposto al pagamento del pizzo.
Michele Amico, titolare di una cartoleria-tabaccheria, venne ucciso a colpi di pistola il 23 ottobre del 2003 a Caltanisetta . Gli investigatori, attraverso le dichiarazioni dei familiari di Amico, di alcuni confidenti e gli accertamenti eseguiti sul traffico telefonico della vittima, hanno individuato l’assassino, ora collaboratore di giustizia. Il commerciante, che si era rifiutato di pagare il pizzo, prima di essere ucciso aveva subito numerosi attentati e atti vandalici. Articolo del 15 Novembre 2004 da confcommercio.it Fu ucciso per non aver pagato il pizzo, presunto omicida in cella Un operaio stagionale della Forestale è stato arrestato dalla squadra mobile di Caltanissetta per l’omicidio del commerciante Michele Amico, che…
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10 Marzo 2003 Lamezia Terme (CZ). Ucciso Antonio Perri, 71 anni, vittima del racket delle estorsioni.
Antonio Perri, di 71 anni, proprietario di diversi supermercati e due centri commerciali a Lamezia Terme (CZ) fu ucciso il 10 marzo del 2003 all’ingresso di un deposito del centro commerciale “Atlantico” di sua proprietà. Stava per aprire un nuovo centro commerciale a Maida, pochi chilometri dal paese, “I due mari”; decine di commercianti avrebbero trasferito in quella zona le loro attività e questo per la cosca egemone veniva considerato un grave danno poiché il territorio in cui ricadeva il centro commerciale non era di loro competenza e questo sottraeva al clan la possibilità di controllare le estorsioni. Fu punito per dare un esempio. Articolo da lameziaclick.com Antonio…
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31 gennaio 2002 Lauro (AV). Assassinato Francesco Santaniello, 50 anni, titolare di una impresa di materiali edili. Si era opposto alle richieste del racket
Francesco Antonio Santaniello nacque nel 1952 a Quindici dove, per tutti, era Totonno. La sua era una famiglia di contadini. Nel 1967 raggiunse suo padre in Germania per lavorare come manovale. Nel 1982 decise di tornare in Italia e investire i suoi risparmi, fondando la Edil Santaniello, che ingranò immediatamente. Santaniello venne ucciso il 31 gennaio del 2002 a Lauro, in provincia di Avellino, nel corso di un agguato nel suo deposito di laterizi. Potrebbe essere stata la pioggia di miliardi in arrivo per il ripristino dell’assetto idrogeologico del Vallo di Lauro, scosso dalla marea di fango che travolse Sarno nel maggio del 1998, la scintilla che ha riacceso una…
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6 Dicembre 2001 Calatabiano (CT). Ucciso Carmelo Benvegna, commerciante in pensione. Aveva denunciato e fatto arrestare alcuni estorsori ed era scampato a un agguato.
Carmelo Benvegna, 56 anni di Taormina è stato ucciso a Calatabiano (CT) il 6 dicembre del 2001, all’ingresso del suo agrumeto. Un unico colpo con un fucile calibro 12. Benvegna gestiva in passato a Trappitello una concessionaria d’auto ed era stato oggetto di minacce estorsive che lo avevano portato a denunciare i suoi aguzzini ai carabinieri di Taormina. I responsabili dell’estorsione legati al clan Cinturino, furono successivamente individuati e arrestati. Due anni prima avevano già tentato di ucciderlo. Articolo della Gazzetta del Sud del 7 Dicembre 2001 Fonte: siciliaantiusura.it L’ombra del racket sul delitto di Salvatore Zappulla CALATABIANO – Lo hanno ucciso a sangue freddo, forse per vendetta. La…