• 28 Luglio 2000 Torre del Greco (NA). Ucciso Giuseppe Falanga, 47 anni, imprenditore edile. Vittima del racket.

    C’è il racket dietro l’omicidio di Giuseppe Falanga, un imprenditore edile di 47 anni ammazzato a Torre del Greco, in provincia di Napoli. Falanga stava dirigendo i lavori di ristrutturazione di una palazzina all’interno di un parco nei pressi della litoranea, quando due killer gli hanno sparato. C’erano gli altri operai presenti al momento della sparatoria, c’erano quelli che abitano lì, ma i criminali hanno agito ugualmente. A bordo di un ciclomotore e con i caschi in testa, hanno varcato il cancello del parco “Merola” e percorso una breve discesa fino a un muretto dal quale si vede il mare. Lì c’era una palazzina circondata dalle impalcature di ferro, che…

  • 21 Luglio 2000 Bovalino (RC). Ucciso Saverio Cataldo, commerciante di 47 anni, per non aver voluto cedere l’attività.

    Saverio Cataldo, 47 anni, è stato ucciso poco dopo la mezzanotte del 21 luglio del 2000 a Bovalino (Reggio Calabria). Gli hanno sparato alla schiena quattro colpi di fucile caricato a lupara. Si era rifiutato di vendere la sua attività commerciale, una tabaccheria con annesso negozio di generi alimentari, in contrada Bosco Sant’Ippolito, a quattro passi da San Luca. Nell’agguato è rimasta gravemente ferita anche la moglie, Teresa Cataldo di 53 anni. (Liberanet.org)     Da La Repubblica del 22 Luglio 2000 Locride. Ferita la moglie, ucciso un commerciante BOVALINO – Agguato nella Locride: ucciso un commerciante, Saverio Cataldo, a Bovalino nella notte tra giovedì e venerdì. Ferita in modo…

  • 13 Aprile 2000 Marina di Gioiosa Jonica (RC). Ucciso da un’autobomba l’imprenditore Domenico Gullaci.

    Domenico Gullaci, detto Mimmo, era un imprenditore, contitolare con il fratello di una ditta di materiali per l’edilizia, sposato e padre di quattro figli; fu ucciso a Marina di Gioiosa Ionica il 13 aprile del 2000. Secondo le ricostruzioni, Domenico Gullaci uscì di casa, in via Primo maggio, attraversò la strada, fece scattare l’antifurto della sua Mercedes, parcheggiata davanti alla caserma dei carabinieri. Immediatamente un boato scosse la città: l’esplosione venne sentita anche a Siderno e Roccella Jonica, a chilometri di distanza. Domenico Gullaci morì all’istante dilaniato da una carica di tritolo piazzata sotto il sedile della sua auto. Gli uomini del Ccis (Centro carabinieri investigazioni scientifiche) di Messina dichiararono…

  • 31 Ottobre 1999 Benestare (RC) Ucciso l’imprenditore Antonio Musolino. Si era ribellato alla ‘ndrangheta.

    Antonio, Totò, Musolino era un geometra cinquantaquattrenne di Benestare, un paesino della Locride. Viene ucciso il 31 ottobre 1999 dentro il suo frantoio perché non voleva pagare la mazzetta, non voleva assumere uomini segnalati dai clan e voleva continuare a gestire onestamente la sua impresa di costruzioni.“I due killer sono armati di lupara e hanno il volto coperto da passamontagna quando superano la porta del frantoio. Raggiungono Totò Musolino, gli sparano contro cinque colpi di lupara. Con tre lo colpiscono in faccia, lo sfigurano. Accade tutto davanti agli occhi increduli e impauriti del figlio ventottenne appena rientrato da Pisa. Poi vanno via, salgono sulla macchina e sfrecciano fuori dal paese.…

  • 23 Maggio 1998 Gela (CL) ucciso Orazio Sciascio, commerciante di 67 anni, in un tentativo di rapina

    Orazio Sciascio Orazio Sciascio aveva 67 anni, e si trovava nel suo negozio di generi alimentari a Gela quel 23 maggio del 1998, quando si è ribellato a un tentativo di rapina ed è stato ucciso con un colpo di fucile calibro 12. Fonte: Liberanet.org     Articolo del 13 Settembre 2015 da lastampa.it In carcere 10 anni per omicidio, ma ad uccidere non era stato lui di Fabio Albanese Condannato nel 1998 a Gela, ieri è stato completamente scagionato Dieci anni e tre mesi in carcere. E un calvario giudiziario di 17 anni finito solo adesso. Mirko Turco non aveva ancora 18 anni quando fu accusato prima dell’omicidio di…

  • 12 Settembre 1997 Alcamo (TP) Gaspare Stellino, morto suicida perché solo contro il racket delle estorsioni.

    Gaspare Stellino, 53 anni, titolare di una torrefazione nel centro di Alcamo (TP) si è suicidato il 12 settembre del 1997, per paura di dover confermare agli investigatori le accuse contro i boss che da anni lo taglieggiavano, che continuano a imporre il pizzo a decine e decine di commercianti, imprenditori, artigiani e chiunque svolga un’attività, compresi gli ambulanti, sperando così di “salvare” la sua famiglia dalle loro ritorsioni.     Articolo del 31 Luglio 2008 da senzamemoria.wordpress.com Suicidio da Pizzo, da soli si muore IL SUICIDIO DI GASPARE STELLINO, COMMERCIANTE ALCAMESE È il 12 settembre del 1997. Ci troviamo ad Alcamo e fa ancora caldo. Gaspare Stellino di 57…

  • 19 Giugno 1997 Palermo. Ucciso il costruttore Angelo Bruno.

    Ucciso a Palermo il costruttore Angelo Bruno. Si pensa che avesse avuto richieste estorsive a cui non aveva potuto far fronte. I familiari dicono che è morto come Libero Grassi, ma l’imprenditore non aveva mai parlato di estorsioni neppure con loro; negli ultimi tempi aveva mostrato qualche preoccupazione, anche per la crisi del settore edilizio. Si fa l’ipotesi che ad uccidere il costruttore sia stato Salvatore Grigoli, arrestato qualche ora dopo, ma Grigoli negherà di avere compiuto il delitto. Fonte: Centro Siciliano di Documentazione G. Impastato   Articolo dell’Unità del 20 Giugno 1997    Preso Salvatore Grigoli il killer di don Puglisi agli ordini dei Graviano ROMA. Si stava cucinando la…

  • 12 dicembre 1996 Gragnano (NA). Michele Cavaliere muore in ospedale, dopo un mese in coma. Piccolo imprenditore si era rifiutato di pagare tangenti alla camorra.

    Michele Cavaliere è un piccolo imprenditore caseario di Gragnano. Il 19 novembre del 1996 di primo mattino, Michele esce di casa per recarsi a lavoro, quando viene colpito da un killer in motocicletta; Michele viene trasportato immediatamente in ospedale. La vittima rimane in coma un mese e successivamente muore. Michele si era ribellato a Carfora che, tramite due emissari, gli aveva chiesto una tangente. Presentò denuncia. Pagò con la vita il suo coraggio. Cavaliere era una persona perbene. Uno che si alzava ogni giorno alle quattro del mattino, andava a lavorare nell’azienda messa su con i fratelli, e tornava a casa a notte fonda. Una vita di sacrifici e di…

  • 23 Novembre 1996 Torre Annunziata (NA). Ucciso il commerciante Raffaele Pastore “per aver osato denunciare e fatto imprigionare chi gli chiedeva il pizzo sui suoi onesti guadagni”.

    Il 23 novembre 1996 Raffaele Pastore, 35 anni, piccolo commerciante all’ingrosso di prodotti alimentari, venne ucciso nel suo negozio di Torre annunziata (NA) con otto colpi di arma da fuoco da due uomini con il volto coperto da passamontagna perché si era rifiutato di pagare il pizzo ed aveva denunciato i suoi taglieggiatori. Con lui c’era anche la mamma, Antonietta Auricchio di 66 anni, rimasta ferita. I due malviventi scapparono senza lasciare alcuna traccia dopo aver raggiunto il loro obiettivo. Raffaele Pastore, precedentemente, aveva subito continue minacce senza mai cedere e senza mai denunciare nulla fino al giorno in cui un esponente del clan camorristico dei  Gionta lo minacciò pesantemente.…

  • 31 ottobre 1996 San Luca (RC). Assassinato Agostino Pedullà, 27 anni; ucciso perché vendeva fiori vicino al cimitero.

    Il 31 ottobre 1996 nei pressi del cimitero di San Luca (RC) viene ritrovato il corpo di Agostino Pedullà, 27 anni, un bravo ragazzo di Bovalino, che una volta all’anno con il suo furgone andava a vendere mazzi di crisantemi per arrotondare le sue entrate.   Ringraziamo la Sig.a Liliana Esposito Carbone per la segnalazione.   Fonte:  archiviolastampa.it Articolo del 3 novembre 1996 Massacrato dal racket dei fiori di Diego Minuti Dramma in Calabria, il giovane eliminato per impedirgli di vendere i crisantemi Tre colpi di pistola all’ambulante del cimitero LOCRI. E se l’avessero ucciso perché, con il suo piccolo commercio di fiori (poca roba, solo qualche mazzo di crisantemi,…