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16 Ottobre 1996 Niscemi (CL). Uccisi Salvatore Frazzetto e il figlio Giacomo durante una rapina, tragico epilogo di mesi di estorsioni, minacce ed intimidazioni, che continuarono anche sulla signora Agata che, lasciata sola dalle istituzioni, si suicidò.
Salvatore Frazzetto, 46 anni, e il figlio Giacomo, 21, sono stati uccisi con colpi di arma da fuoco durante una rapina nel loro negozio di Niscemi (CL) il 16 Ottobre 1996. Due malviventi, poco prima della chiusura, sono entrati nel negozio, la pellicceria gioielleria “Papillon” in via Terracini, con il volto scoperto e armi alla mano, tentando una rapina. I due banditi avrebbero cominciato a picchiare la moglie della vittima, Agata Azzolina, di 42 anni, che si trovava alla cassa. A questo punto sarebbe intervenuto il marito, accorso dal retrobottega. L’ uomo avrebbe inveito contro i due e sarebbe tornato nel retrobottega a prendere una pistola. Al suo ritorno i…
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30 Settembre 1996 Varapodio (RC). Antonino (Nino) Polifroni, imprenditore, ucciso per non essersi piegato alle richieste di pagare il pizzo.
A Varapodio (RC), dopo una lunga scia di atti vandalici e attentati intimidatori, l’imprenditore Antonino Polifroni viene assassinato a 49 anni per il suo ostinato “no” ai tentativi di estorsione mafiosa. L’impresa edilizia che aveva fondato tra mille sacrifici e che aveva suscitato l’interesse degli uomini dei clan è ora gestita dai tre figli. La famiglia ricorda annualmente Nino Polifroni, vittima della criminalità organizzata, attraverso un concorso scolastico per il conferimento di 20 assegni di studio ad altrettanti studenti della scuola primaria e secondaria di primo grado di Varapodio. (Fonte: dasud.it) Articolo del 24 Marzo 2009 di Gazzetta del Sud VARAPODIO/ L’imprenditore ucciso 12 anni fa per…
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25 Febbraio 1996 Terlizzi (BA). Assassinato Gioacchino Bisceglia, 25 anni, falegname.
Gioacchino Bisceglia 25 anni è stato ucciso a Terlizzi (BA) il 25 febbraio del 1996. Era andato ad un appuntamento con dei malviventi che chiedevano il riscatto per l’auto del fratello, che avevano rubato. La discussione è finita in rissa ed uno dei ladri ha tirato fuori una pistola ed ha sparato colpendo a morte Gioacchino e ferendo il fratello che era andato con lui insieme ad un’altro amico. Due dei malviventi, arrestati, sono stati condannati anche per strage, avendo collocato un’auto carica di tritolo di fronte al Municipio del paese. L’ordigno scoppiò ferendo gravemente un vigile urbano. Articolo di La Repubblica del 27/02/96 ASSASSINATO PERCHE’ NON PAGA…
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29 Novembre 1995 Avola (SR). Ucciso l’imprenditore Antonino Buscemi, titolare di un’impresa edile. Probabilmente si era rifiutato di sottostare al racket o era riuscito ad aggiudicarsi lavori voluti da altri.
29 novembre 1995 Omicidio di Antonino Buscemi. Ad Avola (Siracusa), è ucciso l’imprenditore Antonino Buscemi, titolare di un’impresa edile. Probabilmente si era rifiutato di sottostare al racket o era riuscito ad aggiudicarsi lavori voluti da altri. Fonte: memoria.san.beniculturali.it Antonino Buscemi era un imprenditore, titolare di un’impresa edile. Morì il 29 novembre del 1995 ad Avola (SR), ucciso perché si era rifiutato di sottostare al racket ed era riuscito ad aggiudicarsi lavori voluti da altri. Fonte: memoriaeimpegno.it
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1 Novembre 1995 Gioiosa Ionica (RC). Ucciso Luigi Coluccio, 23 anni, titolare di una bar. “Ha pagato con la vita la determinazione sua e dei suoi famigliari a resistere alle richieste della ‘ndrangheta”
Luigi Coluccio, 23 anni, titolare di un bar, ha pagato con la vita la determinazione sua e dei famigliari a resistere alle richieste della ‘ndrangheta. Luigi è stato ucciso il 1 novembre del 1995 sulla porta del suo bar, a Gioiosa Ionica (RC). Gli assassini hanno atteso che girasse le spalle alla strada per calare le saracinesche. Contro di lui almeno due fucilate. Quella dei Colucci è una famiglia in vista e, fino a pochi anni fa, titolare di vari esercizi commerciali, tutti ben avviati e gestiti direttamente dai Coluccio. Il padre, Pasquale, era il proprietario di un supermercato. Un altro fratello della vittima, Rocco, era il titolare di un’avviata paninoteca,…
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30 Agosto 1995 Nicolosi (CT). Ucciso Antonino Longo, commerciante di formaggi.
Ucciso con 4 colpi di pistola Antonino Longo, commerciante di formaggi di Nicolosi (Ct). Fonte: centroimpastato.it
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18 Ottobre 1994 Acate (RG). Ucciso Saverio (Elio) Liardo, perché si era rifiutato di pagare il pizzo.
Era la sera del 18 ottobre del 1994 quando Saverio Liardo, conosciuto come Elio, veniva ucciso nel suo distributore di benzina nei pressi di Acate, nel ragusano. Soltanto il 14 luglio del 2010, però, il Tribunale di Catania ha stabilito con sentenza passata in giudicato, che si trattava di un omicidio di mafia. La morte di Saverio Liardo doveva essere un segnale esemplare nei confronti dei commercianti di Niscemi: “Se non pagate, farete la sua stessa fine”. Messaggio chiaro, lineare. Le indagini, tuttavia, come sempre succede in Sicilia, hanno seguito la pista passionale. Una questione di amanti. Una questione di ingiustizia, lunga ingiustizia. Saverio Liardo era un onesto lavoratore, marito…
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25 Giugno 1994 Licata (AG). Ucciso Salvatore Bennici, imprenditore edile vittima del racket.
Salvatore Bennici, 60 anni, imprenditore edile di Licata ucciso il 25 giugno 1994. Due killer incappucciati l’hanno ucciso alle 7,30 del mattino mentre si dirigeva al lavoro in compagnia del figlio Vincenzo, 26 anni. Una esecuzione spietata: uno dei sicari ha immobilizzato il giovane puntandogli la pistola alla tempia, mentre il compare sparava senza affanno all’imprenditore. Il figlio ha gridato come un forsennato, tentando di divincolarsi. Tutto inutile: il giovane è stato costretto ad assistere impotente all’agghiacciante spettacolo di morte. A missione compiuta i killer sono fuggiti a bordo di un’Alfa 75 che dopo qualche ora è stata ritrovata bruciata. Salvatore Bennici era titolare di una piccola impresa edile. Si…
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8 giugno 1994 Cosenza. Francesco Bruno, imprenditore di 50 anni, ucciso da una pallottola che colpì l’arteria femorale. Volevano intimorirlo.
Francesco Bruno, era un imprenditore di 50 anni. Fu ucciso la sera dell’8 giugno 1994 davanti alla sua abitazione di Cosenza a colpi d’arma da fuoco. I due assassini furono catturati poco dopo la sparatoria da una pattuglia di carabinieri. Francesco Bruno (titolare con il fratello dei mulini intestati al padre, Angelo) è morto in ospedale, dove era stato portato da un’ambulanza subito dopo il ferimento. Le prime ipotesi investigative non esclusero che l’intenzione dei killer fosse quella di ferire Bruno e non di ucciderlo. Infatti, i proiettili colpirono l’uomo alle gambe e a un gomito. A provocare il decesso fu il proiettile che colpì Bruno nella regione dell’arteria femorale.…
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Bivona (AG) 30 Maggio 1994 Ucciso Ignazio Panepinto, titolare di un impianto di calcestruzzo. 19 Settembre 1994 Uccisi Calogero Panepinto, fratello di Ignazio, e Francesco Maniscalco, operaio di 42 anni, presente all’agguato.
Ignazio Panepinto, 57 anni, imprenditore di Bivona ucciso il 30 maggio 1994. Calogero Panepinto, 54 anni, fratello di Ignazio, ucciso il 19 settembre 1994 insieme al dipendente Francesco Maniscalco, 42 anni. Tre colpi di lupara, il primo alle spalle. Poi, quando fu a terra, altri due sulla testa, una vera esecuzione. L’hanno assassinato il 30 maggio 1994 tra le pietre della sua cava, come a voler anche far capire la ragione di quella ferocia. Per Ignazio Panepinto quel posto a Bivona era tutto quel che aveva. Per questo l’aveva sempre difeso anche a costo della vita, appunto. Gli investigatori inizialmente seguirono una pista sbagliata. Li insospettì il ritrovamento nella cava…