-
13 Marzo 1985 Palermo. Ucciso Giovanni Carbone, 56 anni, imprenditore edile. Rifiutava di pagare tangenti.
Giovanni Carbone, 56 anni, titolare della Sicilsolai di Palermo, venne ucciso il 13 marzo 1985 per non aver accettato le richieste di estorsione da parte di Cosa Nostra. Fonte: archivio.unita.news Articolo del 15 marzo 1985 Ucciso un imprenditore a Palermo Rifiutava di pagare la tangente di Saverio Lodato È il terzo in meno di un mese a cadere sotto i colpi della delinquenza organizzata L’agguato mentre usciva dall’azienda – Aveva sempre respinto le minacce mafiose PALERMO – Per la terza volta, in meno di un mese, un imprenditore è stato assassinato. Ormai, a Palermo, c’è un’intera categoria che sa di essere entrata nel mirino. Poco importa se…
-
27 Febbraio 1985 Palermo. Ucciso l’imprenditore Pietro Patti, titolare di uno stabilimento di frutta secca nella zona Brancaccio
Pietro Patti, 47 anni, titolare insieme con i fratelli di uno stabilimento per la lavorazione della frutta secca a Brancaccio, una delle zone periferiche di Palermo nella quale più pesante è la presenza della mafia, è stato assassinato il 27 febbraio del 1985 mentre accompagnava le quattro figlie a scuola. Nell’agguato rimase gravemente ferita anche la figlia Gaia, di soli nove anni. Venne ucciso per non aver ceduto alla mafia del racket che gli chiedeva, a conclusione di un periodo in cui aveva subito diversi attentati, una estorsione di mezzo miliardo di lire. Articolo da La Stampa del 27 Febbraio 1985 La mafia colpisce ancora. Imprenditore ucciso…
-
12 marzo 1984 Siracusa. Paolo Signorino, piccolo imprenditore, ucciso in un tentativo di intimidazione.
Paolo Signorino era meccanico di professione e in poco tempo diventò distributore e manutentore di jukebox a Siracusa e provincia, facendo crescere la sua impresa. Il 12 marzo del 1984, un’intimidazione ai danni del commerciante si trasformò in tragedia. Paolo Signorino tentò di schivare un colpo di lupara che serviva a gambizzarlo, invece fu colpito in pieno stomaco. Morì tra le braccia del figlio 18enne, Franco. Fonte: /vivi.libera.it
-
30 Giugno 1983 Figline Vegliaturo (CS). Ucciso il ristoratore Attilio Aceti. Non aveva sottostato a ricatti e aveva fatto arrestare gli estorsori
Il 30 giugno del 1983 scompare da Figline Vegliaturo (CS), il ristoratore Attilio Aceti, 62 anni. Il suo corpo fu ritrovato due giorni dopo in un terreno di sua proprietà. La pista subito imboccata è quella del sequestro per vendetta. Aceti, infatti, aveva subito alcuni mesi prima delle pressanti richieste estorsive, condite con l’incendio di due auto. Volevano venti milioni dal ristoratore, per “proteggerlo” dai pericoli. D’accordo coi carabinieri, Aceti aveva messo in scena un’imboscata. Fingendo di accettare l’estorsione, aveva fissato la consegna di una prima rata di cinque milioni, un pacchetto lasciato nei pressi di una fontana in una strada di provincia. al ritiro assistono i militari, che arrestano…
-
11 Marzo 1983 Palermo. Ucciso l’imprenditore edile Salvatore Pollara, Aveva testimoniato per fare processare i responsabili dell’omicidio del fratello e denunciando le richieste estorsive.
Salvatore Pollara era un costruttore edile di Palermo. Aveva collaborato con la giustizia per fare processare i responsabili dell’omicidio del fratello Giovanni, scomparso nel 1979, e aveva denunciato i tentativi di richiesta del pizzo. L’11 Marzo 1983 fu assassinato, in Via Montuoro, mentre rientrava a casa a bordo di una Renault guidata da un amico. La vettura fu bloccata da due killer che fecero fuoco ripetutamente. Salvatore Pollara morì sul colpo. Il conducente della vettura rimase ferito. Si ringrazia per la nota Giovanni Perna di dedicatoallevittimedellemafie 11 Marzo 1983 Palermo. Ucciso il costruttore edile Salvatore Pollara, la cui impresa stava realizzando il restauro della monumentale Cattedrale…
-
18 Dicembre 1982 Castrolibero (CS). Ucciso l’imprenditore Mario Dodaro.
Era il 18 dicembre del 1982. Mario Dodaro, che nel 1968 con tre fratelli aveva costituito una società e aveva costruito il Salumificio di Castrolibero dove vengono prodotti i salumi tipici calabresi, tornava a casa dopo alcuni incontri con colleghi industriali e una capatina nella sede del Cosenza Calcio di cui era appassionato dirigente. Un commando di sicari gli stroncò la vita, proprio mentre il figlio Francesco, di 17 anni, apriva il portone di casa. Mario Dodaro era stato l’artefice del successo dell’azienda, dimostrando un approccio innovativo nella gestione delle macellerie e nell’approvvigionamento della carne. Il successo dell’azienda aveva facilitato anche il successo personale: Mario Dodaro era un personaggio in…
-
19 Agosto 1982 Palermo. Assassinato Giovanni Gambino, 36 anni, imprenditore nel settore alimentare, voleva denunciare una richiesta estorsiva. Vittima del racket.
Giovanni Gambino, proprietario di una azienda di imbottigliamento di bibite a Brancaccio (Palermo), ucciso il 19 Agosto del 1982 perché deciso a non cedere a una richiesta estorsiva. Aveva 36 anni. Foto e Nota dal figlio Giuseppe che ringraziamo L’uomo in foto si chiamava Giovanni Gambino, titolare della famosa (all’epoca dell’evento) Soft Drinks nota ai più come Partanna Bibite, quella della partannina va’, la più famosa limonata dell’epoca, parliamo degli anni 80. La stessa azienda che faceva il passito e la mitica (per me) Sanguinella, bibita a base di succo di arancia sanguinella, pensata e fatta realizzare dallo stesso Uomo di cui sopra. Nel lontano, ma non…
-
25 Marzo 1982 Paola (CS). Assassinato il commerciante Luigi Gravina, 32 anni. Vittima del racket.
Luigi Gravina, nato a Paola il 15.6.1949, operatore commerciale, coniugato con Luigina Violetta, padre di cinque bambini, veniva assassinato il 25 marzo del 1982 per mano mafiosa essendosi rifiutato, reiteratamente e con forte determinazione, di cedere alle insistenti e minacciose richieste estorsive della criminalità organizzata locale. Due sicari lo hanno ucciso il 25 marzo del 1982. “L’omicidio di Luigi Gravina ad opera del locale clan di ‘ndrangheta ha segnato una svolta nella lotta alla mafia della provincia. Da un lato, infatti, chi ha contribuito a consumare l’efferato crimine di un lavoratore coraggioso, padre di cinque bambini, si è pentito offrendo un contributo alla giustizia finalizzato a debellare la cosca di…
-
17 Febbraio 1982 Cetraro (CS). Ucciso Catello De Iudicibus, negoziante, per essersi opposto alla cosca del paese.
Non sono stati trovati articoli che descrivessero direttamente l’omicidio di Catello De Iudicibus, e gli sviluppi delle indagini, ma si parla di lui, di Pompeo Brusco, un gestore di bar ucciso il 30 Giugno 1981, e di Lucio Ferrami, un commerciante ucciso il 27 ottobre del 1980, in molti articoli che trattano dei processi per l’omicidio di Giannino Losardo. Tutti omicidi che resteranno impuniti dopo la sentenza della prima sezione penale della Cassazione del presidente Corrado Carnevale. In realtà “undici omicidi, cinquantuno attentati dinamitardi e incendi dolosi rimarranno impuniti dopo questa decisione della cassazione”. Fonte: ricerca.repubblica.it Articolo del 4 agosto 1985 RINVIATI A GIUDIZIO IN 43 È…
-
4 Gennaio 1982. A Palermo viene assassinato l’imprenditore Piero Pisa, 56 anni bresciano, vittima del racket delle estorsioni.
Piero Pisa, imprenditore edile di 56 anni, aveva trasferito dal nord-Italia in Sicilia la sua attività. Era titolare di una grande impresa per la realizzazione di infrastrutture urbanistiche e stradali con interessi anche all’estero. La sua impresa aveva realizzato grandi opere nell’Arabia Saudita ed in Libia; a Palermo aveva costruito l’aerostazione di Punta Raisi. Piero Pisa viene ammazzato a Palermo il 4 gennaio 1982, in via Marchese di Villa Bianca. Prima di ucciderlo gli fecero saltare in aria alcuni cantieri. Articolo da La Stampa del 5 Gennaio 1982 Noto imprenditore ucciso a Palermo PALERMO — Uno dei più noti imprenditori edili della Sicilia, l’ingegner Piero Pisa, 56 anni,…