• 5 Agosto 1989 Palermo. Uccisi Antonino (Nino) Agostino, agente di polizia, e sua moglie Ida Castelluccio che aspettava un bambino.

    Il 5 agosto 1989 Antonino Agostino, agente di Polizia alla questura di Palermo, era a Villagrazia di Carini con la moglie Ida Castelluccio, sposata appena un mese prima. La sua consorte era incinta di quello che sarebbe stato il loro primo figlio. Mentre entravano nella villa di famiglia per festeggiare il compleanno della sorella di lui, un gruppo di sicari in motocicletta arrivarono all’improvviso e cominciarono a sparare sui due. Agostino venne colpito da vari proiettili, mentre la Castelluccio venne raggiunta da un solo colpo e cominciò a strisciare per terra per avvicinarsi al marito morente. I genitori di Agostino, uditi gli spari, andarono a soccorrere il figlio e la…

  • 10 Novembre 1988 Siracusa. Ucciso Carmelo Zaccarello, 23 anni, vittima innocente di una guerra tra cosche rivali.

    Carmelo Zaccarello, 23 anni, fu la vittima innocente della “strage del bar Moka ” a Siracusa il 10 Novembre 1988. Stava parlando con la fidanzata davanti al bar, di cui il padre è il titolare, quando un commando formato da due giovani killer è entrato in azione scaricando le loro pistole tra la gente presente, ferendo, in maniera anche grave, tre persone ed uccidendo, oltre a Carmelo, anche il vero obiettivo dell’aggressione           Articolo dell’11 Novembre 1988 da La Repubblica STRAGE IN UN BAR A SIRACUSA DUE MORTI E QUATTRO FERITI di Francesco Viviano SIRACUSA Un massacro nella piazza principale di Siracusa, un commando formato da…

  • 12 Settembre 1988 Gela (CL). Resta uccisa Grazia Scimé, casalinga di 56 anni, mentre era a fare la spesa

    Piazza Salandra, Gela (CL), sede del mercato rionale, il 12 Settembre 1988 è piena di gente. Due sicari in Vespa hanno un unico obiettivo, uccidere uno stiddaro. Sparano tra la folla e feriscono 4 casalinghe e il vero obiettivo. Tra le vittime della sparatoria c’è Grazia Scimé, ha 56 anni, non è più tornata a casa.       Articolo del 13 Settembre 1998 di La Repubblica SPARI TRA LA FOLLA, FERITE 4 DONNE PALERMO Gela come il Far West. Non passa giorno che non ci sia una sparatoria. Dall’ inizio dell’ anno a ieri in questo grande centro di 67 mila abitanti, circondato dalle ciminiere delle raffinerie, ci sono…

  • 11 settembre 1988 Siderno (RC). Domenico (Mimmo) Carabetta, 22 anni, fu ucciso per errore, aveva la stessa auto del destinatario dell’agguato.

    Domenico (Mimmo) Carabetta è un giovane chef di Siderno. L’ 11 settembre del 1988, come ogni giorno, si reca a bordo della sua 112 lx verde bottiglia al lido-ristorante “Il pentagono”, di Sant’Ilario dello Ionio, dove presta servizio come cuoco. È una giornata tranquilla, di fine estate, pochi clienti e poco lavoro. È circa mezzanotte quando la giornata di Domenico si conclude senza troppa fatica e sale a bordo della sua auto per fare ritorno a casa. Ma quella sera, quell’auto, si rivela la causa della sua morte: una scarica di colpi lo uccide senza scampo perché i killer scambiano la sua automobile per quella dei gemelli Bruno e Ilario…

  • 9 Settembre 1988 Gioia Tauro (RC). Ucciso Abed Manyami, marocchino di 30 anni, per “errore”.

    Abed Manyami era un cittadino marocchino, venditore ambulante a Gioia Tauro (RC). Viene ucciso per errore il 9 settembre 1988. Si trovava per caso nel luogo della sparatoria, un’officina per la demolizione di automobili, dove era andato per acquistare un motore per la sua auto, con cui voleva tornare nel proprio paese per far visita ai parenti.     Fonte: centroimpastato.it A Gioia Tauro (Reggio Calabria) ucciso per errore il marocchino Abed Manyami.   Articolo da La Stampa del 10 Settembre 1988 Ancora tre morti in Calabria, mentre il Csm si occuperà delle polemiche fra i magistrati di Locri  Strage a Gioia Tauro di Diego Minuti Commando della ‘ndrangheta irrompe…

  • 30 gennaio 1988 Pomigliano D’arco (NA). Muore Irene Foglia, 27 anni, colpita da un proiettile destinato ad un boss.

    È morta senza quasi accorgersene Irene Foglia, 27 anni laureata in giurisprudenza, sposata da otto mesi appena e che non nascondeva le proprie ambizioni di diventare notaio. Un proiettile vagante di un commando della camorra che aveva come obiettivo un boss, presente anche lui all’inaugurazione di una concessionaria di auto, l’ha raggiunta ad un rene. È deceduta durante il trasporto in ospedale. Fonte:  archivio.unita.news     Fonte: archivio.unita.news  Articolo del 1 febbraio 1988 Ragazza uccisa per errore di Vito Faenza Fulminata durante una azione camorrista contro un boss che è morta sul colpo È morta senza quasi accorgersene Irene Foglia 27 anni laureata in giurisprudenza sposata da otto mesi appena…

  • 30 Gennaio 1988 Taranto. Giulio Capilli, 28 anni, pubblicitario, ucciso in una sparatoria fra clan mentre passeggiava con la fidanzata.

    Il 30 gennaio 1988, a Taranto, Giulio Capilli, 28 anni, procacciatore di pubblicità per conto di un’emittente televisiva locale era uscito di casa in compagnia della fidanzata quando fu centrato da un proiettile che gli recise un’arteria. Cadde sussurrando: «Maledetti», poi perse conoscenza. La vittima predestinata era un pregiudicato. Il killer è stato condannato a 14 anni di carcere. Un delitto punito, caso fortunato. (tratto da La Stampa)       Fonte: La Stampa articolo del 24 Aprile 1990 […] Il trenta gennaio dell’88, in pieno centro cittadino, venne ucciso Giulio Capilli, 28 anni, colpito da una pallottola destinata a un pregiudicato.   Fonte: La Stampa articolo del 30 Dicembre…

  • 7 novembre 1987 Cittanova (RC). Resta ucciso Giovanni Mileto, operaio, nel tentativo di prestare soccorso al vero obiettivo dell’agguato.

    […] Nel 1987 succede anche a Giovanni Mileto, operaio cinquantasettenne di Cittanova assassinato il 7 novembre a colpi di fucile caricato a pallettoni. Nello stesso agguato resta ferito il diciannovenne Serafino Berlingieri, un rom pregiudicato per reati contro il patrimonio. Il vero obiettivo dell’agguato è proprio il giovane rom, che ha un legame di parentela con i Raso-Albanese, che combattono una faida interminabile contro i Facchineri. Berlingieri viene ferito mentre sta facendo manovra con l’auto. Sentiti gli spari, Mileto esce per soccorrere il giovane. Un gesto di grande generosità che paga con la vita: viene colpito da una raffica di fucile e muore sul colpo. È riconosciuto vittima innocente della…

  • 2 ottobre 1987 Staiti (RC). Ucciso Domenico Zappia, 18 anni, colpevole di aver chiesto un passaggio al vero obiettivo dell’agguato.

    Lo studente Domenico Zappia, 18 anni, di Staiti in provincia di Reggio Calabria, fu ucciso il 2 ottobre del 1987. Non era lui l’obiettivo dei killer bensì Antonio Stelitano, di 33 anni, al quale il ragazzo casualmente aveva chiesto un passaggio per tornare a casa dopo la scuola. I due, a bordo di una Fiat 127, furono raggiunti da numerosi colpi di lupara, Stelitano morì sul colpo mentre Mimmo Zappia si spense dopo 5 giorni di agonia in ospedale. Questo duplice omicidio venne inserito nella faida di Motticella che in 7 anni anni, dal 1983 al 1990, lasciò sul campo oltre 50 vittime tra cui gli studenti Pietro e Fortunata…

  • 20 maggio 1987 Torino. Ucciso Roberto Rizzi, impiegato di 31 anni, per uno scambio di persona

    Uno scambio di persona. Una vittima innocente. Questa è la storia di Roberto Rizzi che, nel 1987, aveva solo 31 anni, una moglie, un lavoro da impiegato. Una vita come tanti, lontana dal crimine. Raggiunto a bruciapelo da due colpi di pistola, in un bar di via Pollenzo a Torino, da un killer, per tanto tempo sconosciuto.  Vincenzo Pavia, ex collaboratore di giustizia e grande accusatore del cognato Domenico Belfiore, mandante del delitto di Bruno Caccia, ammette di aver assassinato per errore Roberto Rizzi: il suo obiettivo era Francesco di Gennaro, uomo legato al crimine organizzato della Torino degli anni ’80. Fonte:  vivi.libera.it           onte: archiviolastampa.it…