• 23 Giugno 1967 Strage al mercato di Locri (RC). Carmelo Siciliano resta ucciso in una sparatoria tra clan rivali.

    23 Giugno 1967 Strage al mercato di Locri. Strage ad opera della ‘ndrangheta nella piazza del mercato di Locri, durante una guerra tra i clan Cordì e Cataldo. Muoiono 3 persone e due restano gravemente ferite. “Carmelo Siciliano, 39 anni, deve la sua morte ad una pura coincidenza. Il poveretto infatti si trovava al mercato per acquistare frutta ed ortaggi per conto di alcuni albergatori del centro termale di Antonimina e stava caricando alcuni cesti su un camion, quando è stato raggiunto al petto e alla testa da quattro proiettili di mitra.” (dal La Stampa del 23.06.1967)       Fonte: La Stampa.it Archivio storico Articolo del 23 Giugno 1967…

  • 30 Giugno 1963 Villabate (PA). Il panettiere Giuseppe Tesauro e Pietro Cannizzaro, custode di un garage, restano uccisi nell’esplosione di un’auto bomba.

    La notte del 29 giugno 1963 il panettiere Giuseppe Tesauro, 41 anni, padre di quattro figli, si trovava a Villabate (PA) nel panificio in cui lavorava e, come ogni notte estiva, mentre aspettava che il forno raggiungesse la giusta temperatura, ne approfittava per prendere un po’ di aria fresca. Mentre aspettava, insieme ad un altro panettiere, Giuseppe Castello, a circa 50 metri (nei pressi di corso Vittorio Emanuele) vide del fumo che fuoriusciva da un’automobile che era parcheggiata davanti ad un garage chiamato “Gatto verde”. Al che Tesauro andò a chiamare Pietro Cannizzaro, custode del garage, avvisandolo della situazione. A questo punto i due si avvicinarono all’automobile per cercare di…

  • 30 Marzo 1960 Agrigento. Assieme al commissario Cataldo Tandoj viene ucciso un giovane passante, Antonio Damanti.

    Antonio “Ninni” Damanti era uno studente liceale di 17 anni. Morì il 30 marzo del 1960 ad Agrigento. Si trovava sulla linea di fuoco che uccise il commissario Cataldo Tandoj, ex capo della Squadra Mobile di Agrigento, da alcuni mesi trasferito a Roma.     Tratto dal libro:  Delitto alle elezioni – Paolo Bongiorno sindacalista ucciso dalla mafia di Calogero Giuffrida (scaricabile) Pag. 78, 79, 80, 81 Il «caso Tandoy» «La sera del 30 marzo del 1960 al numero civico 211 del viale della Vittoria dei killer si avvicinarono al commissario di polizia Cataldo Tandoy e spararono a bruciapelo. Tre proiettili raggiunsero il poliziotto che si accasciò a terra trascinando…

  • 19 Settembre 1959 Palermo. Uccisa Giuseppina Savoca, 12 anni, mentre giocava per strada.

    Giuseppina Savoca aveva 12 anni. Morì colpita da un proiettile vagante nel corso di una sparatoria, avvenuta la sera del 19 settembre ’59 in via Messina Marine a Palermo, nella quale rimase ucciso un pregiudicato. Giuseppina non morì immediatamente, fu trasportata in ospedale e si spense per complicazioni polmonari tre giorni dopo il ricovero.       “ Fonte stragedeglieroi.altervista.org Aveva 12 anni. Morì colpita da un proiettile vagante nel corso di una sparatoria avvenuta la sera del 19 settembre ’59 in via Messina Marine a Palermo nella quale rimase ucciso il pregiudicato Filippo Drago, 51 anni, proprietario di una profumeria in via Maqueda e ferito leggermente suo nipote Giuseppe…

  • 25 Marzo 1957 Camporeale (PA) uccisi Pasquale Almerico, sindaco DC, e Antonio Pollari, un passante.

    Pasquale Almerico (Camporeale, 12 luglio 1914) fu assassinato il 25 marzo 1957 a Camporeale, in via Minghetti, da cinque uomini a cavallo armati di mitra. Anche un giovane passante, Antonio Pollari, rimase ucciso. La prima Commissione Parlamentare Antimafia arrivò alla conclusione che a decidere la sua condanna a morte fu il potente capomafia di Camporeale “don” Vanni Sacco, che era implicato anche nell’assassinio del segretario socialista della Camera del Lavoro, Calogero Cangelosi. Almerico aveva infatti osato rifiutare la tessera della Democrazia Cristiana al boss Vanni Sacco, che aveva militato nel Partito Liberale Italiano ed ora voleva esercitare il suo influsso su quello scudocrociato, insieme ad altri trecento mafiosi del paese.…

  • 7 Marzo 1946 Burgio (AG). Tommasa (Masina) Perricone in Spinelli, resta uccisa in un attentato contro il candidato sindaco di Burgio, Antonio Guarisco. Guarisco si salvò.

    Tommasa (Masina) Perricone (in Spinelli) fu uccisa a Burgio (AG) il 7 marzo del 1946. Casalinga di 33 anni, appena sposata, stava rientrando a casa nello stesso istante in cui un commando stava cercando di eliminare il candidato sindaco di Burgio, Antonio Guarisco. I colpi sparati furono tanti. Uno colpì a morte Masina. Guarisco si salvò. Fu ferito solo ad un braccio. Masina è vittima due volte. Uccisa dalla mafia e dimenticata dallo Stato per un incredibile errore. Nelle liste delle vittime della regione siciliana, probabilmente per un errore dattilografico, è indicata come MARINA SPINELLI, nome storpiato e il cognome del marito. Data per assassinata a Favara nell’attentato contro il sindaco…

  • 18 Agosto 1945 Palermo. Ucciso Calcedonio Catalano, 13 anni, Viene ucciso durante un conflitto a fuoco tra carabinieri e banditi .

    In contrada San Filippo di Roccapalumba (Palermo), in uno scontro tra carabinieri e banditi, restò ucciso il tredicenne Calcedonio Catalano. I banditi lo credevano una spia.     Leggere anche:   sites.google.com/icsmarconipalermo.edu.it Progetto Codice Memoria in rete per la memoria Calcedonio Catalano – 18 agosto 1945, Roccapalumba. 13 anni    

  • 10 marzo 1878 Palermo. Scompare Anna Nocera, 17 anni, ad opera del mafioso Leonardo Amoroso che dopo averla sedotta voleva disfarsi di lei.

    10 marzo 1878. A Palermo scompare la diciassettenne Anna Nocera, ad opera del mafioso Leonardo Amoroso che dopo averla sedotta voleva disfarsi di lei. Fonte:  legalitaegiustizia.it             Tratto da “Tra le acque del pozzo: La mafia i e mafiosi” di Antonio Cutrera Google Play Pag. 189/190 Ma non fu soltanto contro i Badalamenti e i loro affiliati, che si esplicò l’azione sanguinaria degli Amoroso. Vi furono altre sei vittime. La prima fu Anna Nocera, una povera giovanetta diciassettenne, che trovavasi ai servigi della famiglia Amoroso. Da molto tempo Leonardo Amoroso, uomo di istinti brutali, aveva cercato di sedurla, attratto dalle di lei grazie; ma la…

  • 8 novembre 1874 Bagheria (PA). Resta ucciso Emanuele Attardi, 11 anni, in un agguato verso il padre, Gaspare, Cancelliere della Pretura.

    Vengono esplosi colpi di arma da fuoco contro il Cancelliere della locale Pretura, Gaspare Attardi, deciso oppositore della mafia del paese: nell’episodio rimase ucciso il figlio Emanuele di 11 anni (Nota a pag. 105 del libro: Il nome e la cosa: “Quando la mafia non si chiamava mafia” di Giovanni Tessitore”     Fonte: storiadelmovimentooperaio Novembre: Bagheria (Pa), esplosi colpi di arma da fuoco contro il cancelliere della locale pretura, Gaspare Attardi, deciso oppositore della mafia del paese: nell’attentato, è ucciso il figlio Emanuele di 11 anni.     Fonte: bagherianews.com […]Per quanto riguarda la violenza a Bagheria durante quegli anni , non possiamo non rivolgerci al racconto estremamente realistico…