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12 Novembre 2000 Pollena Trocchia (NA). Uccisa Valentina Terracciano, due anni, durante una sparatoria.
Valentina Terracciano viene uccisa a Pollena Trocchia mentre si trova nel negozio dello zio, Fausto Terracciano. Con lei anche la madre e il padre i quali restano lievemente feriti. L’obiettivo dell’agguato di Camorra è il fratellastro di Fausto, Domenico Arlistico, ma l’impossibilità di trovare l’uomo predestinato spinge i sicari a colpire un suo congiunto, lo zio di Valentina Terracciano, appunto, compiendo cosi una “vendetta trasversale”. La bambina viene colpita da diverse pallottole alla testa e muore dopo un giorno di agonia all’ospedale. I killer di Valentina Terracciano saranno oggetto, alcuni giorni dopo il delitto, di un’esecuzione propagandistica a Cerveteri, nel Lazio, ordinata dalla stessa malavita. Per questo ultimo delitto la…
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25 Agosto 2000 Mesoraca (KR). Ucciso Giuseppe Manfreda mentre era in auto con la sua famiglia.
Giuseppe Manfreda […] Una vicenda simile si è ripetuta a Mesoraca, in provincia di Crotone, nella tarda serata del 24 agosto 2000. Un commando entra in azione in pieno centro, davanti a numerosi testimoni. Hanno un fucile da guerra e devono uccidere Armando Ferrazzo, un pregiudicato della zona. Lo trovano in piazza, proprio davanti al municipio. L’agguato non riesce, il giovane è solo ferito e se la caverà con poco. Durante la fuga, a qualche chilometro di distanza, un fuoristrada sbarra la strada all’Alfa 33 del commando. Il muratore Giuseppe Manfreda sta tornando a casa, a Petilia Policastro, è con la moglie e i due figli gemelli, di appena due…
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9 giugno 2000 Napoli (Rione Don Guanella). Muore, dopo diversi giorni di agonia, Maurizio Cernacchiaro, vittima innocente di una sanguinosissima guerra di camorra.
Il 9 giugno 2000, dopo diversi giorni di agonia, muore Maurizio Cernacchiaro, vittima innocente di una sanguinosissima guerra di camorra consumatasi nel cuore di Napoli. Il tentativo dell’Alleanza di Secondigliano di espandere la sua egemonia su tutto il territorio metropolitano rompe i delicati equilibri tra clan, provocando una ferocissima faida che vede dieci morti in dodici giorni. Il 28 maggio 2000, nell’agguato contro Ciro Velardi, affiliato dei Sarno, viene colpito per errore un passante del rione don Guanella, Maurizio Cernacchiaro, 38 anni, incensurato. Ricoverato nell’ospedale San Giovanni Bosco, morirà qualche giorno dopo. Fonte: fondazionepolis.regione.campania.it Articolo dell’ 11 Giugno 2000 da La Repubblica Far west sui Quartieri Spagnoli colpita…
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7 Giugno 2000 Bari. Uccisa da un proiettile vagante Maria Colangiuli, casalinga.
Maria Colangiuli, 70 anni, di Bari, è la vittima innocente di un regolamento di conti. È morta il 7 giugno del 2000, dopo essere stata ferita da uno dei colpi di pistola sparati da appartenenti a clan rivali del quartiere San Paolo, alla periferia cittadina, mentre si trovava sul balcone della propria abitazione al terzo piano, intenta a preparare la cena all’interno di un cucinino. Articolo del Corriere Della Sera del’8 Giugno 2000 Bari: casalinga vittima innocente di un regolamento di conti È successo nel quartiere San Paolo: stava preparando la cena sul balcone Spari tra bande, donna muore di Roberto Buonavoglia Bari: casalinga vittima innocente di un…
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11 Marzo 2000 BARI. Giuseppe Grandolfo, ucciso per errore mentre era nei locali di un circolo
Giuseppe Grandolfo, 38 anni, era nel locale di un circolo ricreativo di Bari, a bere una birra insieme ad un amico, quando due sicari hanno fatto irruzione sparando all’impazzata contro i presenti. Giuseppe, colpito alla testa, è morto sul colpo. Era sposato e aveva 2 Bambini, di 5 e 9 anni. Articolo dell’11 marzo 2000 da repubblica.it Agguato al boss scarcerato – ucciso un uomo incensurato di Domenico Castellaneta Antonio Abbaticchio, mafioso del quartiere Libertà era uscito di galera per decorrenza termini. BARI – Il boss era stato scarcerato da pochi giorni: per lui il pm aveva chiesto 20 anni di carcere. E invece era tranquillamente uscito di…
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2 Marzo 2000 Isola Capo Rizzuto (Crotone). Francesco Scerbo, 29 anni, vittima innocente.
Francesco Scerbo, 29 anni, era in una pizzeria di Isola Capo Rizzuto (Crotone) con degli amici quando quattro killer entrarono nel locale e spararono all’impazzata sui presenti. Oltre alla vittima designata, cadde sotto i colpi anche Francesco, un bravo ragazzo, impegnato anche nel volontariato, che lasciò la moglie, incinta, ed una bambina di cinque anni. Articolo di La Repubblica del 3.03.2000 Ancora sangue in Calabria – Ucciso un altro innocente di Pantaleone Sergi ISOLA CAPO RIZZUTO – Altri due morti per mano mafiosa, uno di essi ancora una vittima innocente, un “bravo ragazzo”, come viene definito, impegnato nel volontariato, padre di una bambina di cinque anni, la moglie…
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26 Febbraio 2000 Strage di Strongoli (Crotone). Resta ucciso anche Ferdinando Chiarotti, pensionato di 73 anni, vittima innocente di una guerra tra clan.
Ferdinando Chiarotti, un pensionato di 73 anni, il 26 febbraio del 2000 stava prendendo il sole su una panchina di Strongoli quando è stato raggiunto da una pallottola sparata contro una delle vittime di un regolamento di conti tra clan. È morto pochi istanti dopo aver raggiunto l’abitazione del fratello, situata poco distante dal luogo dell’agguato. Agguato mafioso avvenuto in pieno centro, affollato di gente, che ha causato, oltre la morte dei tre giovani destinatari, anche il ferimento di un altro anziano e di un carabiniere che, insieme ad altri colleghi si era lanciato all’inseguimento degli assalitori. I presunti colpevoli furono arrestati ma il processo si concluse il 7 settembre…
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21 Settembre 1999 Foggia. Ucciso Matteo Di Candia, stava festeggiando il suo onomastico in un bar.
Era il 21 Settembre del 1999, Matteo Di Candia stava festeggiando il suo onomastico brindando insieme con alcuni amici nel bar Elia, a Foggia, in via Giuseppe Fania, quando due killer hanno sparato all’impazzata una quarantina di colpi per colpire un pregiudicato seduto ad un tavolino all’ esterno del locale. Così Matteo Di Candia, 62 anni, di Foggia, è rimasto ucciso per caso. Il pensionato, il quale non era sposato e viveva con la madre, non si sarebbe accorto di nulla e, colpito, si è accasciato sul pavimento. Fonte: archiviolastampa.it Articolo del 22 settembre 1999 Ucciso per caso al bar durante un agguato Ferito un altro cliente…
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22 Aprile 1999 Favara (AG). Resta ucciso il piccolo Stefano Pompeo, in un agguato mafioso,
Favara (AG). Una vita spezzata a soli 11 anni. Quella di Stefano Pompeo, vittima della mafia e della barbarie umana. La tragedia di Stefano Pompeo si consuma la sera di mercoledì 22 aprile 99. Il piccolo decide di accompagnare il padre, impegnato nella macellazione di un maiale da cucinare e da consumarsi nella campagna di proprietà di Carmelo Cusumano, ritenuto capo di una cosca di Favara, con altre persone. I due arrivano poco dopo le 18. Alle 20,40 Stefano decide di salire sul Fuoristrada del Cusumano, guidata da Vincenzo Quaranta, per andare a comperare il pane. È troppa la sua voglia di fare un giro su quella Jeep. Poco dopo,…
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20 Marzo 1999 Castel Volturno (CE). Francesco Salvo, cameriere in un bar, bruciato vivo in un raid punitivo contro il titolare.
Il 20 marzo del 1999 quattro uomini affiliati ai Casalesi entrarono nel bar di Castel Volturno dove Francesco Salvo lavorava come barman e, dopo aver rapinato l’ incasso, cosparsero di benzina i locali, appiccarono un incendio e costrinsero i presenti a rimanere a terra mentre le fiamme aumentavano. Gli altri sei presenti, tra cui il titolare del bar, si salvarono, Francesco Salvo a causa dell’estensione e gravità delle ustioni morì in ospedale dieci giorni dopo. La spedizione punitiva contro il titolare del bar che aveva rifiutato di usare i videopoker imposti dal clan. Francesco Salvo aveva 38 anni, moglie e due figli piccoli. Fonte: liberanet.org Fonte: fondazionepolis.regione.campania.it Francesco…