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15 Settembre 1990 Bresso (MI). Restano uccisi Piero Carpita, portinaio di 45 anni seduto ad un bar, e Luigi Recalcati, 70 anni pensionato che stava passando in bicicletta. Vittime innocenti in un regolamento di conti.
Il 15 settembre del 1990 a Bresso, periferia nord di Milano, Piero Carpita, 46 anni, sposato e due bambine piccole, al bar con amici era andato a comprarsi delle sigarette, e Luigi Recalcati, un pensionato di 70 anni che in bicicletta stava andando a trovare dei parenti, restarono uccisi in una guerra di mafia tra due clan contrapposti della ‘ndrangheta lombarda. Una guerra che in tre mesi fece 25 morti. Articolo del 16 Settembre 1990 da ricerca.repubblica.it MILANO, ‘BATTAGLIA’ TRA BANDE RIVALI UCCISI DUE PASSANTI di Luca Fazzo MILANO – Morire ammazzati alle tre di un sabato pomeriggio, senza altra ragione che la violenza cieca di due…
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14 Settembre 1990 Casola di Napoli. Ucciso Paolo Longobardi, bambino di 8 anni.
Paolo Longobardi aveva solo otto anni e l’unica sua colpa era di essere figlio di un uomo forse affiliato o solo un conoscente di un affiliato ad un clan camorristico contrapposto ad un altro. Una lotta cruenta di cui il piccolo Paolo è la cinquantasettesima vittima in meno di due anni. È accaduto a Casola di Napoli il 14 settembre del 1990. Fonte: fondazionepolis.regione.campania.it Un agguato in cui il piccolo Paolo e suo padre Antonio Longobardi, un netturbino di 36 anni, vengono massacrati con quattro colpi di fucile automatico da caccia: ecco la causa della cinquantaseiesima e cinquantasettesima vittima in meno di due anni della guerra tra…
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30 Agosto 1990 Trentola Ducenta (CE) Ucciso Tobia Andreozzi, per il solo fatto di trovarsi in compagnia del vero obiettivo dei sicari.
Tobia Andreozzi perde la vita in un agguato camorristico il 30 agosto 1990 a Trentola Ducenta. Andreozzi, di professione ragioniere, si trova in compagnia di Francesco di Chiara, suo datore di lavoro, vero obiettivo dei killer, quando giungono i sicari. Gli assassini sparano una raffica di colpi che raggiungono i due uomini, uccidendoli: di Chiara viene raggiunto da 15 colpi di pistola e non viene risparmiato Andreozzi, pur se estraneo ai fatti. Secondo quanto appreso, il duplice omicidio è maturato nell’ambiente del clan dei casalesi. Dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia è emerso che l’ordine di uccidere è stato decretato da Antonio Bardellino e da Francesco Bidognetti. Nel novembre…
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6 Agosto 1990 Ercolano (NA). Ucciso Francesco Oliviero “mentre faceva due passi sotto casa” da un proiettile esploso nel corso di una sparatoria tra due clan avversi.
Il 6 agosto 1990 è stato ucciso per errore Francesco Oliviero, raggiunto alla nuca, mentre faceva due passi sotto casa, da un proiettile esploso nel corso di una sparatoria tra due clan avversi di Ercolano. Oliviero, un manovale senza precedenti penali, invalido civile, è stato spettatore di uno scontro tra il pregiudicato Michele Beato, che era a bordo di una moto, ed alcuni sconosciuti che si trovavano su un’ auto. Oliviero è stato ucciso da un proiettile calibro 7.65. (Fond. Pol.i.s.) Documento Tratto dal bellissimo lavoro “Un nome, una storia” eseguito, per Libera nel 2009, da alcune classi della S.M.S. Michelangelo di Napoli: Un nome, una storia…
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4 Luglio 1990 Strongoli (KR). Resta ucciso in una sparatoria, il giovane Arturo Caputo, 16 anni, mentre era in pizzeria con gli amici.
Sembra che il destino si accanisca coi sedicenni in quel 1990. Il 4 luglio è il giorno della semifinale Inghilterra-Germania e a Strongoli, nell’alto Cotronese, la pizzeria è piena di gente. Sul grande televisore piazzato a un lato della sala vanno in onda le prodesse di “Gazza” Gascoigne, inutili contro gli imbattibili tedeschi. Arturo Caputo mangia una pizza con gli amici e beve tranquillamente una birra. Il killer comincia a sparare appena messo piede nel locale. Ha un grosso fucile a pompa, e lo fa vibrare a ripetizione. Sei colpi per uccidere il bersaglio, il pregiudicato Salvatore Scalise. Si gettano tutti a terra, per scampare il pericolo e per non…
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2 Luglio 1990 Milazzo. Ucciso Giuseppe Sottile, 13 anni. Vittima innocente di un regolamento di conti.
Giuseppe Sottile, un ragazzino di 13 anni, aveva appena trascorso, in paese, una serata serena con la propria famiglia, il papà, la mamma e le due sorelline, quando un commando, appostato davanti alla loro abitazione, al loro rientro, ha aperto il fuoco senza pietà. Il padre ha tentato di proteggerlo con il proprio corpo ma una pallottola lo ha colpito al petto e quando è arrivato in ospedale ormai non c’era più nulla da fare. Il padre, anche se gravemente ferito, si è salvato. Fonte: archiviolastampa.it Articolo del 3 luglio 1990 Ucciso a tredici anni dalla mafia Ma l’obiettivo dell’agguato era il padre, solo ferito di Nino…
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25 Giugno 1990 Siculiana (AG). Restano uccisi Giuseppe Bunone e Marco Bonsignore, due ragazzi seduti a mangiare una pizza, in una incursione contro uno stiddaro, scampato all’agguato.
Il 25 giugno del 1990 un commando fece irruzione in una pizzeria di Siculiana. Dentro c’era Gaspare Mallia, uno della Stidda. Era lui l’obiettivo dei killer, ma non riuscirono a scalfirlo. I proiettili, invece, raggiungono due ragazzi seduti a mangiare una pizza. Uno si chiamava Marco Bonsignore di Siculiana: un ragazzo buono e semplice che per trovare un lavoro aveva lasciato la casa dei genitori per stabilirsi all’estero. Era appena tornato per le vacanze estive. L’altra vittima era di Porto Empedocle: Giuseppe Bunone, un operaio. Ecco la ricostruzione dell’agguato attraverso le carte processuali. Intorno alle ore 16,40 circa, una moto di grossa cilindrata, con a bordo due persone, si ferma…
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11 giugno 1990 Partanna (TP). Rosario Sciacca, 37 anni, vittima innocente in un raid contro il vero obiettivo.
Rosario Sciacca, 37 anni, venne ucciso l’11 giugno del 1990 a Partanna. Era in compagnia di Giuseppe Piazza, un camionista con numerosi precedenti penali, che era il vero obiettivo dei killer. Fonte: vivi.libera.it Fonte: ricerca.repubblica.it Articolo del 12 giugno 1990 “TROPPA VIOLENZA DI MAFIA” IL VESCOVO BLOCCA LA PROCESSIONE TRAPANI Non si ferma la faida mafiosa nel Trapanese un duplice omicidio e due persone ferite fra la folla e il vescovo blocca la processione in segno di lutto e di protesta per la violenza delle cosche. Monsignor Emanuele Catarinicchia, il presule della diocesi di Mazara del Vallo, ha deciso di sospendere la processione del Sacro Cuore prevista per domenica…
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18 Maggio 1990 Napoli. Ucciso Nunzio Pandolfi, bambino di due anni, mentre era in braccio al padre vero obiettivo dell’agguato.
Il 18 maggio 1990, nel Rione Sanità di Napoli, si consuma il terribile omicidio di Nunzio Pandolfi, di solo 2 anni. Il bambino è in braccio al padre, Gennaro Pandolfi, anni 29, quando i killer fanno irruzione nella loro abitazione uccidendolo con colpi di arma da fuoco alla testa. L’obiettivo dell’agguato è Luigi Giuliano, boss di Forcella che pure resta ucciso. Il padre di Nunzio, Gennaro, secondo le indagini è autista dei Giuliano e la sua uccisione sarebbe stata necessaria per pareggiare i conti nella faida con i superboss di Secondigliano. Il 9 giugno 2009 l’ultima sentenza per la V Corte di Assise di Napoli che condanna all’ergastolo Luigi Giuda,…
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5 Maggio 1990 Casalnuovo (NA). Resta ucciso per errore Pasquale Feliciello, 50 anni.
Pasquale Feliciello, 50 anni, padre di nove figli, impiegato presso la ASL di Napoli, rimase ucciso il 5 Maggio del 1990 fuori di un circolo ricreativo di Casalnuovo, dove risiedeva, perché si trovava nelle vicinanze di un pregiudicato contro cui era diretto il raid criminale. I figli, che avevano perso la mamma due anni prima, hanno dovuto subire le dicerie infamanti del paese, la perquisizione dei carabinieri in casa, alla ricerca di armi, il telefono sotto controllo. C’è voluto del tempo ma alla fine la famiglia ha avuto giustizia: Pasquale Feliciello è stato dichiarato vittima innocente della camorra. Pasquale Feliciello era nato a Casalnuovo di Napoli il 7…