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14 Aprile 1980 Serra San Bruno (VV). Ucciso Bruno Vinci, falegname di 36 anni, mentre era nella gioielleria del fratello.
Il 14 aprile 1980 Bruno Vinci entra nella gioielleria del fratello Domenico per cambiare un paio di orecchini alla figlia Barbara. Ha 36 anni, due figli piccoli e a Serra San Bruno, dove lavora come falegname, è ritornato da un paio d’anni, dopo aver vissuto in Canada. I rapinatori che irrompono nel negozio, poco dopo Bruno, sono armati di fucile a canne mozze e sono spietati: la resistenza dell’uomo, che vuole difendere sé stesso e il fratello, viene punita con due spari. Bruno muore sul colpo. Nota da stopndrangheta.it Fonte: ilvibonese.it Articolo del 18 gennaio 2018 Vittima innocente della ‘ndrangheta, la storia del…
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21 Marzo 1976 Melito Porto Salvo (RC). Muore in ospedale Caterina Liberti. Le avevano sparato 2 giorni prima nel suo paese, Bruzzano. Uccisa perché aveva infranto la «legge dell’omertà»?
Caterina Liberti è morta a Melito Porto Salvo la mattina del 21 marzo 1976 all’ospedale Tiberio Evoli dove era stata ricoverata in seguito a ferite di arma da fuoco. Tre giorni prima, venerdì 19 marzo, Caterina era stata colpita da alcune fucilate nella piazzetta del suo paese, Motticella di Bruzzano, mentre rincasava insieme alla madre. Aveva 36 anni e una figlia di 14 anni. Il movente dell’omicidio sembrerebbe legato ad una denuncia che aveva sporto ai carabinieri qualche tempo prima. Caterina Liberti faceva la contadina e tempo prima le erano state rubate 4 capre. Dopo aver tentato invano di recuperarle, ne aveva denunciato il furto ai carabinieri. Uccisa perché aveva…
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14 giugno 1975 Milano (Baggio). Assassinata Luisa Fantasia, 32 anni, davanti alla figlia di 18 mesi. Vittima di ritorsione contro il marito carabiniere, infiltrato sotto copertura.
Luisa Fantasia, 32 anni, originaria di San Severo (FG), fu uccisa il 14 giugno del 1975 a Baggio, quartiere di Milano dove viveva con la famiglia, dinanzi alla propria figlia Cinzia di 18 mesi. Sposata con Antonio Mascione, ai tempi brigadiere CC del reparto investigativo di Milano, fu uccisa per vendetta trasversale perché suo marito, come agente sotto copertura dell’arma, stava gestendo una partita di 600 kg di droga nell’hinterland di Saronno. La sua copertura saltò e gli uomini di una delle prime ‘ndrine presenti in Lombardia, cercando la valigetta con 60 milioni di lire che l’agente dell’arma aveva fatto visionare nel bosco di Saronno, gli uccisero la moglie stuprandola…
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1 giugno 1969 Mammola (RC). Uccisa Maria Immacolata Macrì, per vendetta
1 giugno 1969 – Maria Immacolata Macrì – Mammola (RC) Anche le donne esigono vendetta. E a volte la praticano. Per Maria Teresa Ferraro la morte del figlio è un evento insuperabile. Tanto da poterlo superare forse soltanto dispensando nuova morte. Suo figlio, Nicodemo Iannizzi, è morto a vent’anni durante un banale parapiglia: una discussione tra un gruppo di giovani e un uomo di 54 anni, Nicodemo Sansalone, che, ubriaco, usa il suo ombrello come una spada. Il ragazzo si becca una sciabolata in un occhio e se ne va dopo ore di agonia. Da quel 14 dicembre 1968 a Mammola si cova l’odio. La vendetta arriva il primo giugno…
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18 gennaio 1965 Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC). Concetta Iaria ed il figlio Cosimo Gioffrè, di dodici anni, vengono uccisi nel sonno. Vendetta trasversale.
Cosimo Gioffrè, 12 anni: ucciso nella notte del 18 gennaio 1965 a San’Eufemia d’Aspromonte mentre dorme nel letto con la madre, Concetta Iaria, e con altri tre fratelli. Una lite in famiglia fa scorrere il sangue a Sant’Eufemia D’Aspromonte, col metodo mafioso. Giuseppe Gioffrè porta avanti l’unico bar del paese. Gli affari vanno bene fino a quando un’altra attività apre i battenti, proprio accanto al suo locale. È il suocero Antonio Iaria il titolare. Due bar sono troppi per Sant’Eufemia. La tensione sale e volano parole grosse. Iaria decide di rivolgersi ai cugini Antonio Dalmato e Antonio Alvaro di Sinopoli. Non si tratta di una missione di pace, ma l’esito…
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26 Giugno 1959 Palermo. Uccisa Anna Prestigiacomo, 15 anni, forse per vendetta nei confronti del padre ritenuto confidente dei carabinieri.
Anna Prestigiacomo, aveva 15 anni, quando venne uccisa una sera d’estate nel giardino di casa sua nel rione San Lorenzo, a Palermo. Era il 26 giugno 1959. Una sorellina di Anna, Rosetta, di 11 anni, vide in volto il killer e lo riconobbe: agli investigatori indicò il nome del vicino di casa, il pregiudicato Michele Cusimano. Ma questi negò tutto, venne arrestato con il padre e rinviato a giudizio. Il padre, invece, fu prosciolto in istruttoria. Il processo si concluse con la clamorosa assoluzione dell’imputato. Il verdetto venne ribaltato in Corte d’Assise e di Appello e Cusimano venne condannato con la concessione, però, di alcune attenuanti. Fonte: Liberanet.org …
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3 Ottobre 1951 San Martino di Taurianova (RC). Muore Domenica Zucco, 3 anni, dopo 23 giorni di agonia. Vittima innocente di un attentanto contro il padre.
Domenica Zucco, 3 anni, muore dopo 23 giorni di agonia il 3 ottobre del 1951 a San Martino di Taurianova (RC). Vittima innocente di un attentato contro il padre. “È la sera dell’11 settembre 1951 che si consuma la tragedia a San Martino di Taurianova. Il bracciante Domenico Zucco è stato coinvolto l’anno prima nell’omicidio di Girolamo Fedele, fatto fuori nella piazza principale del paese. L’istruttoria si è conclusa con l’assoluzione per insufficienza di prove. La lupara supera gli ostacoli che bloccano la giustizia ordinaria: il fratello dell’ucciso, Vittorio Fedele, decide di fare da sé. Quella sera l’occasione è buona, i vicini non sono un problema e neanche la presenza…
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3 Gennaio 1949 Partinico (PA). La banda Giuliano uccise il piccolo Vito, di 3 anni, assieme al padre Carlo Guarino e Francesco Salvatore Gulino, che era in visita presso la loro abitazione al momento dell’irruzione dei banditi.
Il 3 gennaio 1949 a Partinico, “un gruppo di banditi armati di tutto punto irrompeva nella casa di tale Carlo Guarino di Giuseppe sita in via Cappellini esplodendo diverse raffiche di mitra e lanciando bombe a mano. Rimanevano uccisi, il Guarino stesso, il figlio Vito di anni tre e tale Francesco Salvatore Gulino il quale si trovava in visita presso il Guarino. Commessa la strage, i banditi si dileguavano sparando raffiche di mitra e lanciando bombe per impaurire la popolazione accorsa. Si presume che la strage sia stata commessa per vendetta”. (da L’Unità del 4 gennaio 1949) Articolo da L’Unità del 4 Gennaio 1949 Due uomini e un…
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11 Giugno 1948 Partinico (PA) Marcantonio Giacalone ed il figlio Antonio, uccisi dai banditi della Banda Giuliano
A Partinico i banditi della banda Giuliano uccidono il possidente Marcantonio Giacalone e il figlio Antonio: si erano rifiutati di sborsare una somma di denaro. Fonte Centro Siciliano di Documentazione G. Impastato
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5 Novembre 1945 Caccamo (PA). Giorgio Comparetto era un contadino. Fu ucciso mentre era sulla mula insieme al suo figlioletto di 5 anni.
Giorgio Comparetto, 30 anni. Era un contadino. Fu ucciso a Caccamo il 5 novembre del 1945 mentre era sulla mula insieme al suo figlioletto di 5 anni. Per il suo omicidio, grazie alla collaborazione di un testimone, finì sul banco degli imputati Salvatore La Corte, poi condannato all’ergastolo nel 1969. Insieme a suo fratello, dichiarò di avere ammazzato Giorgio Comparetto dopo averlo sorpreso a rubare del frumento. In realtà quelli erano gli anni delle lotte per la terra e la mafia aveva da tempo deciso di fermare i contadini. È in questo contesto dunque che va inserito l’omicidio di Giorgio Comparetto. Fonte liberanet.org Fonte: ricerca.repubblica.it Articolo del…