13 novembre 2009 Ercolano (NA). Ucciso Salvatore Barbaro, cantante di 29 anni, per errore. Viaggiava su un’auto dello stesso modello del destinatario dell’agguato. Vittima innocente di una guerra tra clan.

Foto da: napolitan.it

Salvatore Barbaro era detto ‘il cantante’, pseudonimo Salvio, amava esibirsi in locali del Vesuviano con canzoni neomelodiche. Era conosciuto dagli amici come una brava persona, solare e sempre disponibile. Aveva un figlio, allora di tre anni e avrebbe dovuto sposarsi un mese dopo l’agguato. Quel pomeriggio del 13 novembre del 2009 percorreva via Mare, ad Ercolano, a bordo della Suzuki Swift con accanto un’altra persona. All’altezza dell’ingresso secondario degli Scavi archeologici, fu raggiunto dai proiettili alla zona cervicale e morì all’istante. Le indagini hanno appurato che in realtà Barbaro era stato scambiato per un affiliato al clan rivale con il quale aveva in comune solo lo stesso modello di auto. L’episodio è stato ricostruito grazie ad intercettazioni telefoniche e al contributo di collaboratori di giustizia. (leggo.it)
Gli autori dell’omicidio sono stati condannati all’ergastolo.

 

 

Fonte:  fondazionepolis.regione.campania.it

È un giallo la morte di un giovane di 29 anni, Salvatore Barbaro, ucciso a Ercolano a colpi di pistola.

Secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, Barbaro era in auto, una “Suzuky Swift”, quando sarebbe stato affiancato da uno o forse due sicari a bordo di una moto che gli hanno esploso contro undici colpi di pistola: fatali un colpo alla gola e uno alla spalla sinistra. Agonizzante, è finito con l’auto contro il muro vicino a un palo della corrente elettrica.
Nel cofano dell’auto è stato ritrovato materiale edile che molto probabilmente gli serviva per ristrutturare la casa in via Trentola.
Di mestiere faceva il salumiere ma amava anche molto cantare.

Il giorno 8 dicembre 2016 viene condannato a trent’anni di carcere Vincenzo Spagnuolo, ritenuto il killer del giovane cantante neomelodico Salvatore “Salvio” Barbaro. La condanna per uno dei componenti del gruppo di fuoco del clan Ascione-Papale è arrivata ad opera del Gip del Tribunale di Napoli, Rosa De Ruggiero, che ha giudicato con rito abbreviato il ras.

Verranno invece giudicati con rito ordinario gli altri tre accusati del delitto: il ras Natale Dantese, detenuto al 41bis, oltre che Antonio Sannino e Pasquale Spronello. Il giovane cantante fu una vittima innocente della guerra di camorra tra i due clan rivali in città: gli Ascione-Papale e i Birra-Iacomino. Una guerra combattuta per il controllo non solo di Ercolano ma anche di alcune zone di Torre del Greco. L’alleanza dei Birra con il clan Gionta di Torre Annunziata aveva infatti come obiettivo ultimo la costituzione di un unico ponte camorristico che controllasse tutta la costa. In questa scia di sangue rimase coinvolto anche Salvatore Barbaro, giovane musicista del posto.

Il 13 settembre 2017 sono stati chiesti tre ergastoli per i presunti killer di Salvatore Barbaro. Il pm – come riporta il “Roma” – ha chiesto il massimo della pena per il boss Natale Dantese, detenuto al regime carcerario del 41 bis, Antonio Sannino e Pasquale Spronello, ritenuti il mandante e gli esecutori dell’efferato omicidio.

Il 21 dicembre 2017 la quarta sezione della Corte d’Assise di Napoli ha condannato all’ergastolo in primo grado i tre presunti mandanti ed esecutori dell’omicidio di Salvatore Barbaro.

In memoria di Paolo Borsellino il1 9 luglio 2017 all’interno della rassegna “Estate a Napoli 2017” il cortile del Maschio Angioino ha ospitato un appuntamento speciale, “Napoli e Borsellino. La cultura della legalità”, dedicato a Salvatore Barbaro.

Il 14 novembre 2017, a Ercolano, in via Mare, è stata apposta una targa in memoria di Salvatore Barbaro, nul luogo in cui è avvenuto l’omicidio.

 

 

 

Articolo del 24 Febbraio 2016 da  leggo.it
Salvatore, ucciso per errore dalla camorra: al killer che sbagliò, 800 euro anziché tremila

Fu ucciso come un boss di camorra ma lui con la camorra non c’entrava nulla: Salvatore Barbaro, vittima innocente, incensurato e del tutto estraneo a dinamiche criminali, fu ferito a morte il pomeriggio del 13 novembre 2009 da 5 colpi esplosi da una semiautomatica calibro 9, di marca sconosciuta e mai sequestrata, mentre era alla guida di una «Suzuki Swift», un’auto dello stesso tipo di quella usata dal vero obiettivo del commando, il boss Ciro Savino. Per questo errore, al killer venne ridotto il compenso: 800 euro invece di tremila. Fu comunque pagato perché venne ritenuto responsabile del tragico errore lo «specchiettista», cioè colui incaricato di indicare il target. Sulla sorte di quest’ultimo, i collaboratori di giustizia sono stati vaghi e, al momento, non è stata fatta luce sulla sorte che gli è toccata.

Anche dalle intercettazioni telefonica emerse che qualcosa era andato storto: la fidanzata del mandate chiese al suo uomo se avessero festeggiato l’omicidio. Il boss, seccato dalla domanda, risposte che era meglio lasciar cadere l’argomento.  Oggi, dopo sette anni, sono state arrestate 4 persone e si è accertato che Salvatore fu ammazzato per sbaglio. La sua unica ‘colpa’ fu quella avere un’automobile dello stesso modello di un affiliato al clan. E così fu scambiato per un boss ed ucciso come un boss.

Oggi i carabinieri della Compagnia di Torre del Greco (Napoli) hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere – emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Dda partenopea a carico di quattro persone, già detenute: Natale Dantese (41bis), Antonio Sannino, Vincenzo Spagnuolo (colui che sparò), Pasquale Spronello.  Sono ritenuti dagli inquirenti esponenti del clan Ascione-Papale da anni in lotta con i rivali Birra-Iacomino per il controllo di affari illeciti a Ercolano (Napoli).

Salvatore Barbaro era detto ‘il cantante’ perché amava esibirsi in locali del Vesuviano con canzoni neomelodiche. Era conosciuto dagli amici come una brava persona, solare e sempre disponibile. Aveva un figlio, allora di tre anni e, come raccontarono alcuni amici, avrebbe dovuto sposarsi un mese dopo l’agguato. Quel pomeriggio di sette anni fa percorreva via Mare a bordo della Suzuki Swift con accanto un’altra persona. All’altezza dell’ingresso secondario degli Scavi archeologici, fu raggiunto dai proiettili alla zona cervicale, alcuni dei quali danneggiarono la carrozzeria dell’auto, e morì all’istante.

Le indagini hanno appurato che in realtà Barbaro era stato scambiato per un affiliato al clan rivale con il quale aveva in comune solo lo stesso modello di auto. L’episodio è stato ricostruito grazie ad intercettazioni telefoniche e al contributo di collaboratori di giustizia. I provvedimenti eseguiti stamane sono un ulteriore sviluppo delle indagini che hanno permesso di fare luce sulla lotta durata anni tra i due clan rivali nella città di Ercolano.

 

 

Foto da radiosiani.com

 

Articolo del 6 Dicembre 2016 da  radiosiani.com
Condannato il killer di Salvatore Barbaro
di  Giulio Incoronato

In questo momento il Gip della 31esima sezione del Tribunale di Napoli, dott.ssa Rosa de Ruggiero nell’ ambito del processo con rito abbreviato per l’omicidio di Salvatore Barbaro (vittima innocente di camorra) ha condannato a 30 anni di reclusione Vincenzo Spagnulo affiliato al clan Ascione- Papale .
Salvatore fu ucciso a via Mare ad Ercolano il 13 novembre 2009, colpevole solo di guidare un auto dello stesso modello della vittima predestinata.
Una vittima innocente dell’assurda faida di camorra che ha insanguinato le strade della città degli Scavi tra gli Ascione – Papale e i Birra – Iacomino.
Grazie alle indagini dei Carabinieri della compagnia di Torre del Greco e della Tenenza di Ercolano, coordinati dai Pm della Dda di Napoli Filippelli (oggi Procuratore aggiunto di Torre Annunziata) e Ferrigno, si è riusciti a far luce su una delle peggiori pagine della storia di Ercolano.
Oggi è finalmente tempo di Giustizia.

 

 

Fonte:  napolitoday.it
Articolo del 21 dicembre 2017
Omicidio di Salvio Barbaro: tre ergastoli ai killer
Massimo della pena per il ras Natale Dantese e i killer Pasquale Spronello ed Antonio Sannino. Lo scorso anno venne condannato in abbreviato Vincenzo Spagnuolo
di Vincenzo Sbrizzi

Aveva la stessa auto dell’obiettivo dell’omicidio. Tanto bastò a decretarne la morte. Un assassinio di un innocente che a distanza di otto anni trova ulteriori risvolti giudiziari. La quarta sezione della Corte d’Assise di Napoli ha condannato all’ergastolo in primo grado i tre presunti mandanti ed esecutori dell’omicidio di Salvatore Barbaro. Salvio, come lo chiamavano in famiglia, venne ucciso il 13 novembre 2009 e i giudici napoletani hanno condannato per quel delitto Natale Dantese, Pasquale Spronello ed Antonio Sannino al massimo della pena.

Il giovane cantante venne assassinato ad Ercolano a bordo della sua Suzuki Swift bianca. Un’auto che gli è stata fatale perché la stessa del reale obiettivo del raid, Ciro Savino. Barbaro venne ucciso con cinque colpi di pistola calibro 9. Era assolutamente estraneo alle dinamiche criminali e completamente innocente. Lo Stato non ha ancora riconosciuto alla famiglia lo status di vittima innocente della criminalità. Il suo assassinio valse ai killer 800 euro, invece dei tremila promessi, per lo scambio di persona commesso. Poco meno di un anno fa venne condannato un altro appartenente al gruppo di fuoco, Vincenzo Spagnuolo, a trent’anni di carcere con rito abbreviato.

 

 

L’assurda storia di Salvatore Barbaro, ucciso per errore dalla camorra per 800 euro
di Amalia De Simone
Corriere della Sera – 4 maggio 2018

Il giovane morì assassinato dai killer della camorra che lo scambiarono per un loro rivale. Ha avuto la sfortuna di guidare lo stesso modello di auto dell’obiettivo dei sicari. Era il 13 novembre 2009. Il giudice ha chiesto tre ergastoli per l’omicidio del ragazzo innocente. Ma alla famiglia sono stati negati – per un cavillo – i benefici previsti dalla legge per le vittime della criminalità organizzata perché Barbaro aveva dei cugini di secondo grado vicini alla criminalità «che non conosciamo affatto e non vediamo da tantissimi anni» dice la madre.

 

 

 

Fonte:  cronachedellacampania.it 
Articolo del 8 dicembre 2018
Definitiva la condanna a 30 anni per il killer dell’innocente Salvatore Barbaro

È diventata definitiva la condanna a 30 anni di carcere per Vincenzo Spagnuolo, 50 anni detto o’break accusato di essere l’assassino dell’innocente cantante neomelodico di Ercolano, Salvatore Barbaro conosciuto dome “Salvio il cantante”. Barbaro fu ucciso per un clamoroso errore di persona durante la sanguinosa faida di Ercolano tra i Birralacominoi e gli Ascione-Papale. L’omicidio avvenne la sera del 13 novembre 2009, a due passi dagli Scavi, in via Mare. La vittima era appena uscito in compagnia di un amico da un negozio di materiali edili. Era alla guida della sua Suzuki grigia quando i killer entrarono in azione crivellando di proiettili l’auto.

Salvio il cantante, che era alla guida, ferito a morte, finì la sua corsa contro il muro di contenimento del cantiere di scavo di Villa dei Papiri. Il suo amico si accasciò nell’abitacolo per schivare i proiettili e poi fuggì. Fu Lady Camorra, Antonella Madonna, la pentita per amore, moglie del boss Natale Dantese a svelare agli inquirenti che quello era stato un errore di persona e che Barbaro era una vittima innocente della camorra come aveva sempre sostenuto la famiglia del ragazzo. Il killer aveva commesso il clamoroso errore perché la vittima designata viaggiava su un’auto simile a quella di Barbaro. Proprio per quell’errore il killer Vincenzo Spagnuolo ebbe come ricompensa “solo 800 euro” Per il boss Natale Dantese, ritenuto il mandante, e i due complici di Spagnuolo, ovvero Antonio Sannino e Pasquale Spronello, nei mesi scorsi la pubblica accusa ha chiesto per tutti l’ergastolo.

 

 

 

Fonte:  napolitoday.it
Articolo del 14 marzo 2019
Cantante vittima innocente della camorra: due ergastoli per l’omicidio Barbaro
di Nicola Clemente
Salvatore Barbaro venne scambiato per un affiliato al clan che aveva il suo stesso modello di automobile

La Corte d’Assise d’Appello del Tribunale di Napoli ha emesso la sentenza per l’omicidio di Salvatore Barbaro, vittima innocente della camorra, ammazzato per errore il 13 novembre 2009 in via Mare a Ercolano. Sono stati condannati all’ergastolo, per il delitto, Natale Dantese e Antonio Sannino, che dovranno anche provvedere al risarcimento di 200mila euro in favore della famiglia Barbaro.
Scambio di persona

Barbaro, di professione cantante neomelodico, fu scambiato per un affiliato al clan che aveva il suo stesso modello di automobile. La verità sul caso Barbaro è venuta fuori dopo le indagini compiute dai carabinieri di Ercolano e di Torre del Greco. L’uomo non era l’obiettivo dei sicari ed era un bravo ragazzo, come confermato anche dagli ex affiliati al clan vesuviano nelle loro deposizioni sul caso. I killer avevano ricevuto 800 euro ad omicidio compiuto, visto lo scambio di persona, rispetto ai 3mila euro pattuiti.
Assoluzione

Assoluzione, invece, per Pasquale Spronello. Accolte, dunque, le questioni giuridiche formulate dagli avvocati Dario Vannetiello e Valerio De Maio, sancite dall’annullamento della sentenza di condanna all’ergastolo inflitta dai giudici di primo grado.

“La sentenza conferma la condanna all’ergastolo per i due responsabili dell’omicidio di Salvatore Barbaro, un ragazzo di Ercolano che nel 2009 venne ucciso “per sbaglio” (sì, per sbaglio perchè i killer lo avevano scambiato per un’altra persona). Anche se non servirà a farlo tornare in vita, la giustizia ha vinto. Alla mamma e ai fratelli di Salvatore va un grande abbraccio per il dolore che da dieci anni si portano dentro e nessuna sentenza potrà sollevarli abbastanza”, è il commento sulle condanne da parte di Ciro Bonajuto, sindaco di Ercolano.

 

 

 

Fonte:  napolitoday.it
Articolo dell’11 febbraio 2020
Salvatore Barbaro vittima innocente di camorra: la decisione
Il tribunale civile di Napoli ha ribaltato la decisione del ministero dell’Interno

Dopo due rifiuti alla richiesta presentata dai suoi familiari, Salvatore Barbaro è stato definito vittima innocente di camorra. La decisione è arrivata da parte del tribunale civile di Napoli che ha ribaltato quella del ministero dell’Interno che aveva bocciato la richiesta. La madre del neomelodico, ucciso per errore a Ercolano, potrà accedere ai benefici riservati ai familiari delle vittime di camorra. Dovrà esserle erogato l’indennizzo previsto per l’uccisione di vittime innocenti.

In un primo momento il ministero aveva negato questo diritto ritenendo che la madre del giovane ucciso non fosse completamente estranea agli ambienti criminali. Una valutazione sconfessata dal tribunale civile che invece non ha ritenuto veritiera questa circostanza. Salvatore Barbaro venne ucciso il 13 novembre 2009 a via Mare. A ucciderlo furono gli uomini del clan Ascione che lo uccisero per uno scambio di persona con il loro obiettivo dei rivali del clan Birra.

 

 

 

Leggere anche: stylo24.it
Articolo del 16 dicembre 2020

La cassazione: Ergastolo agli assassini di Salvatore Barbaro
Diventa definitivala condanna per il boss Natale Dantese e per Antonio Sannino

 

 

 

 

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