15 Novembre 1986 Cittanova (RC). Ucciso Antonio Bertuccio, 41 anni, lascia moglie e 5 figli.

Antonio Bertuccio – Foto inviataci dalla famiglia

Antonio Bertuccio fu ucciso a Cittanova (Rc). Aveva 41 anni e lasciò moglie e 5 figli.
Antonio Bertuccio era nato il 17 giugno 1945 ed era capocantiere edile. Il 15 novembre 1986, durante una battuta di caccia, fu avvicinato
da alcuni balordi che volevano derubarlo.
Ci fu un diverbio e Antonio Bertuccio venne ucciso.

Fonte liberanet.org

 

 

 

Foto ed articolo inviati da Carmen figlia di Antonio.
Giornale di Calabria 16 Novembre 1986 Cittanova, ucciso durante una battuta di caccia da tre che forse volevano rapinarlo del fucile di Angelo Bruzzese
Parenti e amici del cacciatore, che erano appostati ad una decina di metri da lui, dicono di aver visto dei giovani che gli si avvicinavano ma non sanno aggiungere altro – La personalità della vittima farebbe escludere un movente di mafia.

Cittanova – Un altro delitto nel Reggino. È stato compiuto ieri mattina in contrada Forio, alla periferia del comune. Un uomo di 41 anni, Antonio Bertuccio, è stato ucciso con un colpo di pistola sparatogli da distanza ravvicinata e che l’ha centrato alla tempia sinistra.

La personalità del Bertuccio, un uomo estraneo ad ogni ambiente che non fosse quello del suo lavoro, rende particolarmente misterioso il delitto. Una delle ipotesi che sono al vaglio degli inquirenti, vuole che il Bertuccio sia stato vittima dei soliti latitanti in cerca di armi.

Era ancora buio quando in casa del Bertuccio sono giunti suoi parenti da Gioia Tauro. S’erano dati appuntamento per andare ad effettuare una battuta di caccia. Sono tutti saliti in auto, dirigendosi quindi verso la contrada Forio, zona particolarmente nota ai cacciatori.

Qui giunti, si sono predisposti in attesa del passaggio dei tordi sistemandosi a circa 10-15 metri l’uno dall’altro. Sono sopraggiunti altri cacciatori che hanno occupato altre postazioni.

Durante l’attesa, stando al racconto di alcuni dei cacciatori pare che tre giovani si siano avvicinati al Bertuccio. Cosa abbiano detto nessuno ha saputo dirlo.

E, inutile sottolinearlo, tutti dicono di non aver visto sia a causa del buio, sia a causa della particolare posizione di Bertuccio che appariva defilata.

Insomma, accortisi dell’omicidio tutti sono corsi alla caserma dei carabinieri per denunciare l’accaduto.

Sono stati predisposti immediatamente dal maresciallo Michele Lanzo, comandante la stazione, e dal brigadiere Giuseppe Agresta, comandante la squadra di polizia giudiziaria, numerosi posti di blocco, ma con esito negativo. Degli assassini nessuna traccia. Sono sopraggiunti reparti speciali del comando Gruppo di Reggio Calabria e della Compagnia di Taurianova a dare manforte ai carabinieri della stazione ed è stato dato il via ad una serie di perquisizioni domiciliari.

Si sa che i militari dell’Arma hanno compiuto alcuni fermi, sui quali mantengono il riserbo. Non viene risparmiato nessuno che possa avere avuto comunque rapporti con la vittima.

Nella stessa mattinata, è stato naturalmente informato il pretore dott. Francesco Neri, il quale ha assunto la direzione delle indagini, disponendo l’esame autoptico che in serata è stato effettuato dal prof. Aragona, dell’Università di Messina.

Il magistrato fino a tarda sera è rimasto a Cittanova a coordinare le indagini che vengono dirette dal capitano Cosimo Fazio con la collaborazione del brigadiere Tropea (del raggruppamento squadriglie, comandato dal tenente Sangiorgi) e del brigadiere Iozzia e condotte dagli uomini della stazione al comando del maresciallo Lanzo, del brigadiere Agresta e dell’appuntato Bucchieri.

L’ipotesi più accreditata è che i tre giovani sconosciuti si siano avvicinati al Bertuccio per rapinarlo del fucile e, trovando resistenza, l’hanno ucciso.

Gli inquirenti non tralasciano, tuttavia, altre ipotesi.

È il caso di ricordare che numerosi sono stati gli episodi, in cui cacciatori sono stati rapinati dalle armi ed anche picchiati.

Ma è possibile che si sia arrivati ad uccidere per questo? Una causale troppo sproporzionata: l’ha ammesso lo stesso che coordina le indagini. Una sola spiegazione sarebbe possibile: che i rapinatori siano stati riconosciuti da Bertuccio che, perciò, è stato ucciso.

[illeggibile]

Il Bertuccio, che lascia la moglie e cinque bambini, aveva lavorato nella qualità di assistente nella realizzazione di numerose opere pubbliche cittadine.

 

 

 

 

Quotidiano del Sud
Pagine della Memoria – 16 novembre 2016

 

 

 

Cittanova, la memoria è impegno: la dedica del Polo della legalità a nove Vittime di mafia
sabbiarossa – Pubblicato il 24 mag 2018

Le riprese integrali dell’emozionante e molto partecipato incontro al Polo della legalità di Cittanova (Rc) del 21 maggio 2018, con la dedica a nove vittime innocenti di ‘ndrangheta: Antonio Bertuccio, Giacomo Catalano, Michele Germanò, Giuseppe Giovinazzo, Francesco Longo, Giovanni Mileto, Michele Piromalli, Luigi Timpano e Giovanni Ventra.
La giornata di memoria con il sindaco di Cittanova, Francesco Cosentino, e i familiari delle vittime è stata preceduta dal dibattito condotto dai giornalisti Paola Bottero e Alessandro Russo con il prefetto Vincenzo Panico, che guida il Comitato nazionale per le iniziative a favore delle vittime di mafia, Luciano Gerardis, presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria, Gaetano Paci, Procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Ottavio Sferlazza, Procuratore di Palmi, don Ennio Stamile, referente di Libera Calabria.

 

 

 

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vivi.libera.it
Antonio Bertuccio – 15 novembre 1986 – Cittanova (RC)
Era attaccato al suo mestiere Antonio e non vi rinunciava se non in casi davvero eccezionali. Per il resto, ogni mattina si alzava praticamente all’alba per raggiungere il cantiere.

 

 

 

 

 

 

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