25 Marzo 1982 Paola (CS). Assassinato il commerciante Luigi Gravina, 32 anni. Vittima del racket.

Fonte: stopndrangheta.it  – Foto da Il Quotidiano

Luigi Gravina, nato a Paola il 15.6.1949, operatore commerciale, coniugato con Luigina Violetta, padre di cinque bambini, veniva assassinato il 25 marzo del 1982 per mano mafiosa essendosi rifiutato, reiteratamente e con forte determinazione, di cedere alle insistenti e minacciose richieste estorsive della criminalità organizzata locale. Due sicari lo hanno ucciso il 25 marzo del 1982.
“L’omicidio di Luigi Gravina ad opera del locale clan di ‘ndrangheta ha segnato una svolta nella lotta alla mafia della provincia. Da un lato, infatti, chi ha contribuito a consumare l’efferato crimine di un lavoratore coraggioso, padre di cinque bambini, si è pentito offrendo un contributo alla giustizia finalizzato a debellare la cosca di Paola mentre, dall’altro lato, molti operatori commerciali che mai si erano opposti alle insistenti richieste estorsive e alle angherie della mafia, in sede del processo penale in Corte d’Assise, a carico di diverse decine di malavitosi, hanno trovato il coraggio di alzare la testa e confermare la consumazione dei reati”

 

 

 

Articolo del 24 Novembre 2011 da Il Quotidiano
Fonte:  stopndrangheta.it
Una via alla vittima del clan
Di Guido Scarpino
Intitolazione in nome di Luigi Gravina, ucciso per aver detto no alla mala

“L’amministrazione comunale di Paola avverte, in maniera molto forte, l’esigenza di onorare il ricordo del compianto Luigi Gravina, figlio di questa terra, deceduto tragicamente a Paola il 25.3.1982, per mano mafiosa, essendosi rifiutato, reiteratamente e con forte determinazione, di cedere alle insistenti e minacciose richieste estorsive della criminalità…”

E’ con questa motivazione che il sindaco Roberto Perrotta e la sua giunta hanno deliberato, il 18 ottobre scorso, di intitolare il ponte di corso Cristoforo Colombo al compianto coraggioso paolano. Luigi Gravina, nato a Paola il 15.6.1949 da Raffaele Gravina e Lina Silvestri,  operatore commerciale, coniugato con Luigina Violetta, padre di cinque bambini, veniva assassinato il 25 marzo del 1982 per mano mafiosa essendosi rifiutato, reiteratamente e con forte determinazione, di cedere alle insistenti e minacciose richieste estorsive della  criminalità organizzata locale. Due sicari, quel 25 marzo di di ventinove anni fa, si sono presentati nei locali di Via Nazionale ove Gravina gestiva la sua attività ed hanno fatto fuoco con diversi colpi di pistola, uccidendo il commerciante.
“L’omicidio di Luigi Gravina ad opera del locale clan di ‘ndrangheta – si  legge nella delibera di giunta – ha segnato una svolta nella lotta alla mafia della provincia di Cosenza. Da un lato, infatti, chi ha contribuito a consumare l’efferato crimine di un lavoratore coraggioso, padre di cinque bambini, si è pentito offrendo un contributo alla giustizia finalizzato a debellare la cosca di Paola mentre, dall’altro lato, molti operatori commerciali che mai si erano opposti alle insistenti richieste estorsive e alle angherie della mafia, in sede del processo penale in Corte d’Assise, a carico di diverse decine di malavitosi, hanno trovato il coraggio di alzare la testa e confermare la consumazione dei reati”. La delibera numero249, inoltre, aggiunge: “Il gesto coraggioso di ribellione di Luigi Gravina, tra l’altro, va letto in un contesto storico-ambientale difficile e delicato. In quel tempo, infatti, lo Stato era meno “presente” e la mafia più forte e pericolosa, perché determinate leggi speciali contro il crimine organizzato (ad esempio: “legge Gozzini” cosiddetta “carcere duro” o 41 bis) ancora dovevano essere concepite, perché il fenomeno del pentimento non era ancora realmente esploso, in quanto le forze dell’ordine e la magistratura possedevano poche risorse per fronteggiare con determinazione la ‘ndrangheta”. L’amministrazione Perrotta, pertanto, ritiene “quanto meno doveroso tributare un giusto riconoscimento al compianto Luigi Gravina intitolandogli il Ponte di Corso C. Colombo per ricordare la scomparsa del concittadino paolano, in segno di riconoscenza e gratitudine per

essersi immolato, con coraggio e determinazione, alle insistenti e minacciose richieste estorsive della criminalità organizzata e, quindi, per testimoniare alle future generazioni che chi muore resta patrimonio del paese per sempre nonché, dedicandogli una cerimonia commemorativa a data da stabilire”.

Luigi Gravina, dunque, sarò ricordato e onorato nei prossimi giorni.

Già negli anni passati, com’è noto, l’amministrazione comunale del sindaco Perrotta, che in questi anni ha ricordato molti concittadini illustri attraverso una serie di intitolazioni, aveva reso omaggio al compianto Gravina intitolandogli un monumento con annessa area di parcheggio in via Nazionale. In quella circostanza presero parte alla cerimonia esponenti di

primo piano della politica, della magistratura, delle forze dell’ordine e delle istituzioni a livello nazionale, tra cui l’allora sottosegretario alla giustizia del governo Berlusconi, Jole Santelli.

 

 

 

Articolo del 3 Gennaio 2012 da  logga.me/ndranghetanews
Paola, danneggiate le targhe del ponte intitolato a Luigi Gravina
L’intestazione era avvenuta pochi giorni fa

(ANSA) – PAOLA (COSENZA) – Persone non identificate a Paola hanno forzato i sostegni e girato le scritte delle targhe toponomastiche del Ponte intitolato a Luigi Gravina ucciso nel 1982 dalla ‘ndrangheta. A dare notizia dell’accaduto è il giornalista Guido Scarpino, genero di Gravina. L’intitolazione del ponte a “Luigi Gravina – Martire per la libertà” era stata ufficializzata lo scorso 28 dicembre dall’amministrazione comunale di Paola. Gli ignoti hanno forzato i sostegni della targa e hanno rivolto la scritta in modo che i passanti non potessero leggerne i contenuti. Gravina venne ucciso a 33 anni, nel 1982, “per essersi opposto – spiega Scarpino in una nota – reiteratamente alle richieste estorsive della criminalità organizzata locale. Per ovviare a questo genere di problemi in futuro si sta pensando all’installazione di telecamere a circuito chiuso”.

 

 

Articolo del 28 Dicembre 2011
CalabriaOra.it  : Il ponte contro la ’ndrangheta
di Guido Scarpino

Questa mattina la nuova toponomastica di Paola si arricchirà del “Ponte Luigi Gravina”, ubicato nel corso Cristoforo Colombo, ossia nel rione “Cancello” di Paola. Sarà questo il ponte simbolo contro la ‘ndrangheta, visto che porterà il nome di un esercente commerciale che, nel bel mezzo delle scorribande della malavita organizzata locale, negli anni ‘80, trovò il coraggio di opporsi con forza, reiteratamente, al pagamento del pizzo. E questo gli costò la vita.

Il coraggio di Luigi Gravina si registra, infatti, in un delicato contesto storico e in un territorio in cui la mafia sparava e uccideva all’ordine del giorno e per motivi a dir poco futili, forte della debolezza dello Stato, delle sue leggi e delle sue articolazioni. Oggi, ancora una volta, l’amministrazione comunale ha voluto rendere onore a quest’uomo coraggioso sulle cui determinazioni, prima d’ora, le istituzioni e la vecchia politica hanno sempre sottaciuto per paura. La cerimonia avrà luogo alle ore 11 e saranno presenti, tra gli altri, il sindaco Roberto Perrotta, monsignor Pietro De Luca, il presidente del consiglio Ferruccio Fedele, autorità militari, civili e religiose nonchè esponenti dell’antimafia. “L’amministrazione comunale di Paola avverte, in maniera molto forte, l’esigenza di onorare il ricordo del compianto Luigi Gravina, figlio di questa terra, deceduto tragicamente a Paola il 25.3.1982, per mano mafiosa, essendosi rifiutato, reiteratamente e con forte determinazione, di cedere alle insistenti e minacciose richieste estorsive della criminalità…”, si legge nella delibera. Luigi Gravina, nato a Paola il 15.6.1949, operatore commerciale, coniugato con Luigina Violetta, padre di cinque bambini, veniva assassinato il 25 marzo del 1982 per mano mafiosa essendosi rifiutato, reiteratamente e con forte determinazione, di cedere alle insistenti e minacciose richieste estorsive della criminalità organizzata locale. Due sicari lo hanno ucciso il 25 marzo di ventinove anni fa.

“L’omicidio di Luigi Gravina ad opera del locale clan di ‘ndrangheta – si legge nella delibera – ha segnato una svolta nella lotta alla mafia della provincia. Da un lato, infatti, chi ha contribuito a consumare l’efferrato crimine di un lavoratore coraggioso, padre di cinque bambini, si è pentito offrendo un contributo alla giustizia finalizzato a debellare la cosca di Paola mentre, dall’altro lato, molti operatori commerciali che mai si erano opposti alle insistenti richieste estorsive e alle angherie della mafia, in sede del processo penale in Corte d’Assise, a carico di diverse decine di malavitosi, hanno trovato il coraggio di alzare la testa e confermare la consumazione dei reati”. La delibera 249, inoltre, aggiunge: “Il gesto coraggioso di ribellione di Luigi Gravina, tra l’altro, va letto in un contesto storico-ambientale difficile e delicato. In quel tempo, infatti, lo Stato era meno “presente” e la mafia più forte e pericolosa, perché determinate leggi speciali contro il crimine organizzato ancora dovevano essere concepite, perché il fenomeno del pentimento non era ancora realmente esploso, in quanto le forze dell’ordine e la magistratura possedevano poche risorse per fronteggiare con determinazione la ‘ndrangheta”. L’amministrazione Perrotta, pertanto, ritiene “quanto meno doveroso tributare un giusto riconoscimento al compianto Gravina intitolandogli il Ponte di C.Colombo per ricordare la scomparsa del concittadino paolano, in segno di riconoscenza e gratitudine per essersi immolato, con coraggio e determinazione, alle insistenti e minacciose richieste estorsive della criminalità organizzata e, quindi, per testimoniare alle future generazioni che chi muore resta patrimonio del paese per sempre…”.

 

 

Leggere anche:

 

quotidianodelsud.it
Articolo del 30 agosto 2021
Luigi Gravina, il meccanico ucciso per il suo no alla ‘ndrangheta. La testimonianza della moglie
Di Luciana De Luca

 

 

rainews.it/tgr/calabria/video/2022/03
Paola ricorda Luigi Gravina, eroe civile
Fu ucciso dalla criminalità organizzata il 25 marzo 1982. Una storia di resistenza e impegno
di Viviana Spinella
A 40 anni dall’omicidio di luigi gravina, ucciso dalla ndrangheta il 25 marzo del 1982, Paola ricorda il sacrificio di un uomo che non si è piegato alla criminalità. Una storia di resistenza e di impegno, un esempio per tutta la Calabria

 

 

 

 

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