26 Settembre 2008 Caserta. Restano uccisi Francesco Alighieri e Gabriele Rossi, Agenti P.S, durante l’inseguimento di una autovettura che non si era fermata all’Alt.
Il 26 settembre 2008, il vice sovrintendente della Polizia di Stato Gabriele Rossi e l’assistente capo Francesco Alighieri sono dislocati a guardia di un posto di blocco sulla strada statale tra Nola e Villa Literno. Quando un’autovettura non si ferma all’alt degli agenti, Gabriele e il collega Francesco non esitano ad inseguire il veicolo sospetto. Sono i giorni successivi alla strage di Castelvolturno, la tensione è alta, molti tra carabinieri e poliziotti sono stati richiamati da altre parti d’Italia per convergere sul territorio campano. L’imperativo era infatti quello di catturare i responsabili dell’eccidio. L’inseguimento è condotto a elevata velocità, un attimo, un errore nel controllo del veicolo e questo sbanda finendo, all’altezza della stazione ferroviaria di Albanova, contro un albero. Gabriele e Francesco moriranno dopo alcune ore dal ricovero.
A bordo dell’auto inseguita si trovava un 26enne di Qualiano, Sebastiano Maglione, il quale ha poi confessato di non essersi fermato perché alla guida di un mezzo sprovvisto di assicurazione e in quanto sotto effetto di stupefacenti.
L’11 maggio 2009 , in occasione della festa della Polizia sono state consegnate le Medaglie d’argento al valor civile alla memoria del Vice Sovrintendente Rossi e dell’agente scelto Alighieri. (Fondazione Pol.i.s.)
Articolo di La Repubblica del 27 Settembre 2008
Agenti morti, il dolore e la rabbia
di Irene De Arcangelis
ERANO arrivati appena lunedì scorso a Caserta, per combattere una guerra feroce contro la camorra stragista di cui avevano saputo solo da giornali e tv. Due poliziotti tra tanti arrivati dal Piemonte per sorvegliare e ripulire le strade statali dell’ entroterra domiziano, sulla scorta dell’ emergenza con l’ eccidio di sei extracomunitari. Sono morti nel tentativo di fermare una Panda sedici valvole schizzata via a folle velocità sotto i loro occhi quando hanno alzato la palina dell’ Alt. Incidente stradale durante un inseguimento. L’ auto che si ribalta su un cavalcavia, finisce su un terreno sottostante. Muoiono Francesco Alighieri, 41 anni, e poco dopo in ospedale Gabriele Rossi, di 32. Entrambi del Nucleo prevenzione crimine del Piemonte. Arrivati da pochi giorni in Campania per l’ ultima emergenza camorra. Abbastanza per far alzare la voce di tutti i sindacati di polizia. Che esprimono cordoglio ma anche forti critiche alla soluzione dei rinforzi inviati da altre regioni d’ Italia. Monta la rabbia sul web: «Non si può morire così», scrivono in molti sul forum del sito del Sap. Tanti messaggi, toni accesi («Avrei voglia di spaccare tutto»). Entra nel merito dell’ incidente il Consap. «Sarebbero bastati mille euro, il costo di un roll bar per la protezione dal ribaltamento, per salvare i due poliziotti. I fatti di Caserta dimostrano che la lotta alla camorra è un impegno a grande rischio, e non può vivere dell’ improvvisazione dei reparti che non hanno mezzi idonei per contrastare il crimine.Le centinaia di migliaia di euro destinati ai militari potevano essere spesi per dotare i mezzi di polizia di un sistema di prevenzione». «Poliziotti catapultati a Napoli dal Piemonte – sono ancora più dure le parole di Michelangelo Starita, segretario dell’ Uilps – per un uso umorale delle forze dell’ ordine in funzione propagandistica. Questi colleghi non conoscono ovviamente il territorio, e vengono messi in strada per dimostrare solo visivamente che oggi lo Stato esiste». Il territorio sconosciuto alle due vittime dell’ incidente è quello della statale tra Villa Literno e Casapesenna. Posto di blocco ieri mattina intorno alle 10.30, arriva una Panda nuova di zecca, nera. Non si ferma all’ Alt, sfreccia via. E Alighieri e Rossi, con il collega poi rimasto ferito Davide Venerando Fiaschetti, saltano a bordo dell’ auto per l’ inseguimento.
Poco dopo, su un cavalcavia, i poliziotti perdono il controllo dell’ auto, precipitano sul terreno sottostante. Un volo di dieci metri. L’ auto rimbalza su un palo di cemento, finisce contro un albero, si ribalta. Incidente stradale, ma le indagini in poche ore faranno passi da gigante verso i responsabili della Panda nera. Si scopre che l’ auto è intestata a una donna incensurata di Qualiano. Questa donna è la madre di un pregiudicato oggi in carcere – dopo essere stato arrestato dai carabinieri nel luglio scorso – per estorsione aggravata dal metodo mafioso. La cella è l’ alibi del pregiudicato, ma si lavora per risalire agli amici del detenuto cui la donna, su richiesta del figlio, avrebbe affidato l’ auto. Motivo: una “commissione” sul territorio dei Casalesi visti i buoni rapporti tra questi ultimi e i clan della camorra dell’ area di Giugliano. Che non si sono fermati all’ Alt provocando la morte di due poliziotti. «Ancora lavoratori – afferma Liberato Del Mastro, segretario generale del Siulp Napoli – che muoiono per garantire la sicurezza dei cittadini. Uomini e non fannulloni che, in cambio di uno stipendio mediocre, danno la propria vita. Crediamo che in un paese democratico non è accettabile che a un controllo delle forze dell’ ordine la gente scappi. Non è accettabile che si aggrediscano i poliziotti per strada, non è accettabile parificare gli agenti di polizia ai dipendenti statali per la semplice ragione che difficilmente possono essere uccisi per la divisa che indossano. Da sempre – continua Del Mastro – riteniamo che la sicurezza sia un investimento e non un costo, tutti devono sapere che non è possibile, con l’ attuale organico, rispondere a tutte le situazioni di criminalità e ordine pubblico».
Articolo del 27 Settembre 2008 da lastampa.it
Caserta, poliziotti morti: si costituisce l’uomo che ha causato l’incidente
Si tratta di un 26enne della zona che è arrivato in caserma accompagnato dal suo avvocato. Era sotto effetto di cocaina e non ha mai preso la patente.
Ha un volto e un nome l’uomo che ieri con la sua fuga ha determinato a Castelvolturno la morte di due poliziotti, e ora è in stato di fermo per omicidio colposo plurimo e resistenza a pubblico ufficiale. Sebastiano Maglione, 26enne, originario di Qualiano nel napoletano, si è presentato stamattina in caserma, accompagnato dal proprio avvocato, e si è costituito. Ai carabinieri di Giugliano e al pm della Procura di Santa Maria Capua Vetere, Maurizio Giordano, che lo hanno interrogato, ha raccontato di non essersi fermato con la sua Fiat Panda perché sotto l’effetto della cocaina e perché senza patente e senza assicurazione.
La morte degli agenti, nel fatale inseguimento sulla provinciale Casapesenna-Villa Literno, del vice sovrintendente della polizia, Gabriele Rossi, e dell’assistente capo, Francesco Alighieri, giunti in Campania da Torino nell’ambito del programma anti camorra disposto dal ministero dell’Interno, cade a pochi giorni dalla celebrazione della festa del corpo che ricorda il suo protettore San Michele Arcangelo e nel giorno in cui è stata allestita a Caserta la camera ardente presso la locale Scuola allievi agenti della Polizia di Stato.
Il capo della polizia, Antonio Manganelli, ha sottolineato che «queste tragedie fanno il gioco opposto a quello che si augura la criminalità; ma ora – ha detto – è solo il momento del dolore». La festa del patrono della polizia si svolgerà a Bologna alla presenza di tutti i vertici nazionali: il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, il capo della polizia, Antonio Manganelli, e i campioni olimpici delle ’Fiamme orò. Alle 18 il cardinale Carlo Caffarra celebrerà la messa in san Petronio, durante la quale verranno commemorati Alighieri, Rossi e Daniele Macciantelli, il 36enne morto accoltellato ieri mentre interveniva per sedare una lite familiare a Genova.
I funerali di Macciantelli si svolgeranno lunedì 29 settembre a Genova, nella Cattedrale di San Lorenzo. Quelli di Rossi e Alighieri si terranno anch’essi lunedì alle 12.30, alla scuola allievi della polizia di Stato di Caserta, alla presenza del ministro Maroni e del capo della polizia Manganelli. Intanto, la questura di Napoli ha annullato la manifestazione del Family Day. Nel corso della celebrazione della ricorrenza di San Michele Arcangelo, prevista alle 10, a Formello, verranno ricordati i poliziotti scomparsi.
Articolo del 26 Settembre 2013 da sostenitori.info
Per non dimenticare Gabriele Rossi, Francesco Alighieri.
Morirono il 26 Settembre 2008 seguito alle ferite subite in un incidente stradale avvenuto durante un inseguimento ad un’autovettura sospetta nei pressi di Casapesenna (CE).
In aggregazione con il proprio reparto in provincia di Caserta, erano impegnati con altri colleghi in un posto di controllo sulla strada statale tra Nola e Villa Literno, quando un’autovettura non si fermò all’alt degli agenti, dandosi alla fuga.
A bordo della propria auto di pattuglia si posero all’inseguimento dell’autovettura sospetta ma, giunti in prossimità di un ponte che attraversa i binari della stazione ferroviaria di Albanova, la vettura sulla quale si trovavano gli agenti sbandò, uscendo di strada e andando a sbattere contro una struttura in cemento e finendo la propria corsa contro un albero.
Nell’impatto l’assistente capo Francesco Alighieri riportò gravissime ferite. Accompagnato all’ospedale di Aversa vi morì poco dopo il ricovero.
Uno degli agenti componenti la pattuglia, il vice sovrintendente Gabriele Rossi, morì poche ore dopo presso l’ospedale di Caserta, dove era stato ricoverato. Un terzo agente riportò gravi ferite.
Un’autovettura corrispondente a quella inseguita dall’equipaggio dell’assistente capo Francesco Alighieri e del vice sovrintendente Gabriele Rossi venne rinvenuta abbandonata a poca distanza dal luogo dello schianto.