29 Settembre 2003 Villa Literno (CE) Ucciso Giuseppe Rovescio, 24 anni, per uno scambio di persona. Provò a fuggire insieme ad altri passanti terrorizzati, ma per i suoi capelli lunghi fu scambiato per un pregiudicato e brutalmente assassinato.
Giuseppe Rovescio viene ucciso a 24 anni per uno scambio di persona a Villa Literno, in Via Chiesa, da due sicari appartenenti al clan Tavoletta-Cantiello, gruppo nemico dei Bidognetti.
Giuseppe viene scambiato dai sicari per un rivale a causa dei suoi capelli lunghi. Nell’agguato rimane ferito anche il fratello Simeone.
Nel 2008 vengono arrestati i responsabili della sparatoria: si tratta di Nicola Fiore e Massimo Ucciero. Il 16 gennaio 2012 Fiore e Ucciero sono stati condannati all’ergastolo come esecutori materiali del delitto.
Il ricordo di Giuseppe non si è mai affievolito nella città di Villa Literno. Il giovane operaio faceva parte del comitato organizzatore del Carnevale liternese e proprio durante questo periodo ricorre, annualmente, il “Memorial Giuseppe Rovescio”, torneo di calcio dedicato a bambini e ragazzi.
Nel 2012, in occasione della 2° edizione del premio Jerry Masslo si è tenuta una fiaccolata a Villa Literno per ricordare la morte del rifugiato sudafricano e di Giuseppe Rovescio, entrambi vittime innocenti del clan dei casalesi.
Giuseppe Rovescio è stato riconosciuto dal Ministero come “Vittima innocente della criminalità organizzata”.
Il 19 novembre 2014 a Casal di Principe viene celebrata una messa per tutte le vittime di camorra dell’agro- aversano e dell’area nord di Napoli, tra queste viene ricordato anche Giuseppe Rovescio. L’iniziativa è stata sostenuta da diverse associazioni, tra cui Comitato Don Peppe Diana, associazione di volontariato Jerry Essan Masslo, Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti di criminalità.
Nel mese di giugno 2018 il Centro Polifunzionale di Villa Literno viene dedicato a Giuseppe Rovescio per volontà del sindaco del Comune. All’inaugurazione è presente tutta la famiglia di Giuseppe.
Fonte: fondazionepolis.regione.campania.it
Nota da: Un nome, una storia – Libera
Il 29 settembre del 2003 a Villa Literno, in Via Chiesa, due sicari, appartenenti al gruppo di fuoco Tavoletta-Cantiello che si contrapponeva a quello capeggiato da Bidognetti, armati di fucile e pistola affrontarono cinque giovani che si intrattenevano in strada. Tra questi c’era Giuseppe Rovescio, che muore a soli 24 anni per uno scambio di persona. Provò a fuggire insieme ad altri passanti terrorizzati, ma per i suoi capelli lunghi fu scambiato per un pregiudicato e brutalmente assassinato nei pressi di via Chiesa.
Articolo del 21 gennaio 2008 da pupia.tv
Al via Memorial Giuseppe Rovescio, vittima innocente della camorra
VILLA LITERNO (Caserta). Sono passati cinque anni dall’omicidio di Giuseppe Rovescio. Nei pressi di via Chiesa, il giovane fu scambiato per un pregiudicato e brutalmente assassinato.
Nell’agguato rimase ferito anche il fratello, Simeone, che lo scorso 5 Dicembre per lui ha ritirato il Premio Sciacca alla memoria, insieme ai genitori Antonio e Rosa e alla sorella Leonilde, che con Simeone stanno tenendo viva la memoria del ragazzo, che tanto si prodigava per il Carnevale di Villa Literno. Per questo motivo, da quella fatidica data, ogni anno il Carnevale di Villa Literno organizza il torneo di calcio “Memorial Giuseppe Rovescio”, che per questa XXIV Edizione è stato diviso in due sezione, una dedicata alle squadre giovanili e l’altra per le cosiddette “prime squadre”. La sezione giovani prenderà il via martedì 22 gennaio, avendo come sede delle gare lo stadio “Comunale” di Villa Literno. La finale è in programma sabato 26, con l’intervento di animatori, prestigiatori, giocolieri e cartoon. Mercoledì 30, poi, il triangolare fra le “prime squadre” di Villa Literno, Real Ortese e Formia. Alle iniziative interverranno, come sempre, anche i parenti di Giuseppe, cui presto sarà anche dedicata una strada; si attende per questo il pronunciamento definitivo della magistratura sulla vicenda che lo ha visto tragicamente coinvolto. In città però tutti riconoscono il suo profilo morale e per questo l’intera comunità liternese si stringe a lui e ai suoi familiari ogni qual volta viene ricordato quel triste episodio.