VITTIME MAFIA. NOMI CHE DEVONO ESSERE INSERITI
Al fine di poter onorare ognuno di loro, cerchiamo notizie sulle seguenti vittime di mafia:
Fonte: I martiri del Feudo
16 luglio 1945 Nicasio Curcio – Ficarazzi
Fonte: sites.google.com
Giuseppe Lo Cicero, assassinato a Mazzarino il 25 novembre 1945 Sindacalista, venne gravemente ferito il 25 Novembre 1945 a Mazzarino (CL). “Viene ferito a fucilate in faccia e sfregiato: canticchiava l’inno dei lavoratori” ( dal libro d G. Casarrubea “Fra diavolo e il governo nero: Doppio Stato e stragi nella Sicilia ….”
Antonino Guarisco, assassinato a Burgio, il 7 marzo 1946 Fu solo un tentativo, Guarisco si salvò. La passante che rimase uccisa non si chiamava MARINA SPINELLI ma TOMMASA (MASINA) PERRICONE in Spinelli.
Fonte: vivi.libera.it
1967/1968 Salvatore Surolo
1980 Vincenzo Abate
1984 Santo Calabrese
1986 Giovanni Garcea
1986 Salvatore Ledda
1986 Sebastiano Morabito – 10 giugno 1986
1987 Giovanni Di Benedetto
1990 Cosimo Durante – Brindisi (BR) ? (Cosimo Distante Fonte: www.2icceglie.edu.it › pon › item › download)
1990 Mario Greco
1990 Angelo Raffaele Longo – Mesagne (BR)
1990 Marco Tedeschi
1991 Giuseppe Sorrenti
1991 Salvatore Vincenzo Surdo
1992 Emanuele Saùna
1992 Antonio Tamborino – Surbo (LE)
1993 Francesco Nazzaro
1993 Riccardo Volpe, Porto Empedocle (AG). Fu assassinato a Porto Empedocle nel 1993 a seguito di una lite con Alfonso Falzone. Un affronto che scatenò la reazione omicida del boss. Volpe fu ucciso all’uscita di una pizzeria di Ribera, sotto gli occhi di sua moglie.
1994 Melchiorre Gallo – Naro (AG)
1995 Claudio Manco
1998 Erilda Ztausci
1998 Giovanni Volpe – Favara (AG) – 22 luglio 1998
Fonte: marsilinotizie.it
Salvatore Altimari
Pompeo Brusco Cetraro (CS) – gestore di bar ucciso il 30 Giugno 1981
Alessandro Bozzo
Fonte: legalitaegiustizia.it
17 maggio 1861. A Palermo viene ucciso Pietro Sampolo, docente di diritto. Sono rimasti ignoti mandanti ed esecutori, ma si è ipotizzata la pista mafiosa.
26 novembre 1872. A S. Mauro Castelverde (Palermo) ucciso dalla banda Rocca-Rinaldi il sindaco trentenne Giuseppe Pace Torrisi, che si adoperava per la cattura dei banditi.
10 dicembre 1919. A Gangi (Palermo) ucciso dal brigante Nicolò Andaloro il maresciallo dei carabinieri Francesco Tralongo.
17 ottobre 1920. A Trapani ucciso il socialista Pietro Grammatico.
6 novembre 1920. A Monte San Giuliano (l’attuale Erice) ucciso il socialista Giovanni Augugliaro.
23 gennaio 1922. A Castelvetrano (Trapani), ferito in un agguato Tommaso Mangiapanello, organizzatore delle lotte agrarie e assessore comunale socialista. Muore il giorno dopo.
6 ottobre 1946. A Castronovo (Palermo) durante un comizio per le elezioni comunali, una bomba viene lanciata tra la folla: 3 morti e 17 feriti.
22 settembre 1948. A Pianello (Piacenza) in un’imboscata viene ucciso il segretario della Camera del lavoro Artemio Repetti.
20 maggio 1949. A Mediglia (Milano) un proprietario terriero uccide il diciottenne Pasquale Lombardi che invitava i braccianti allo sciopero.
12 giugno 1949. A San Giovanni in Persiceto (Bologna), mentre un gruppo di braccianti cercava di convincere altri lavoratori a lasciare il lavoro e partecipare allo sciopero, un fattore spara contro i braccianti e uccide il giovane Loredano Bizzarri, militante del sindacato e del Pci. Viene ferito Amedeo Benuzzi. L’autore dell’omicidio, Guido Cenacchi, ex squadrista fascista, venne assolto per “legittima difesa”. Alcuni braccianti che avevano testimoniato al processo vennero condannati con diverse motivazioni.
31 dicembre 1976. Ad Africo (Reggio Calabria) ucciso dalla ‘ndrangheta il ventisettenne anarchico Salvatore Barbagallo.
18 marzo 1978. A Milano, i giovani Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci (Iaio) vengono uccisi da killer rimasti ignoti. Il giornalista Mauro Brutto, che si era occupato del delitto, muore il 25 novembre dello stesso anno in un incidente stradale sospetto. Fausto e Iaio avevano collaborato alla redazione di un dossier sulla droga.
Fonte: eco-magazine.info
Livio Bernardi e Pietro Berto (Vicenza, 1982 e 1983) Rapimenti a scopo di estorsione.
Fonte: Video LAC Dossier del 14 dic. 2017
1992 – Ilario Stramantino – Pensionato – Vittima lupara bianca
1993- Placido Scaramozzino – Parrucchiere – Vittima lupara bianca
Fonte: scuola.repubblica.it
Giovanni Salamone (12 gennaio 1991), geometra, imprenditore edile e consigliere comunale di Barcellona Pozzo di Gotto.
Sergio Compagnini (5 marzo 1991), imprenditore.
Salvatore Colletta e Mariano Farina (31 marzo 1992), due ragazzi di 15 e 12 anni scomparsi che si ritiene siano stati vittime di “lupara bianca”.
Vincenzo Napolitano (23 maggio 1992), uomo politico democristiano, sindaco di Riesi.
Angelo Gullo (22 gennaio 1993), ragazzo di 26 anni ucciso da Calogero Ganci e Salvatore Cancemi perché responsabile di essersi introdotto nella villa in cui risiedeva Salvatore Riina al momento del suo arresto. Il suo corpo non è mai stato ritrovato.
Marcello Grado (2 marzo 1995), 23 anni, nipote del pentito Salvatore Contorno ucciso a colpi di pistola da due killer in motocicletta.
Luigi Vullo (2 marzo 1995), 22 anni incensurato, ucciso insieme a Marcello Grado.
Paolo De Montis (21 settembre 1995), Finanziere Mare, originario di Santa Giusta (OR), venne ucciso e il suo corpo abbandonato presso la discarica di Bellolampo, poco fuori Palermo.
Luigi Ilardo (10 maggio 1996), cugino del boss Giuseppe Madonia, ucciso poco prima di divenire un collaboratore di giustizia.
Antonio Barbera (7 settembre 1996), giovane di Biancavilla (CT), massacrato a diciotto anni con una decina di colpi di pistola in testa, in un agguato in “contrada Sgarro” (Catania). Gli omicidi non hanno ricevuto alcuna condanna dal processo, celebrato nell’aula bunker del carcere “Bicocca” di Catania; il processo è stato celebrato anche in Corte d’appello e in Cassazione, senza che la famiglia del ragazzo venisse informata.
Giuseppe Lo Nigro (1º dicembre 1997), imprenditore edile, scomparso da Altofonte, in provincia di Palermo ancor’oggi di lui nessuna traccia.
Sultano Salvatore Antonio (21 luglio 1999), ragazzo ucciso per sbaglio dentro una sala da barba nel quartiere San Giacomo a Gela in provincia di Caltanissetta.
Dal Dossier Rosarno – Arance insanguinate
1992 Abdelgani Abid e Sari Mabini
“Nel 1992 i primi due morti.
A fine gennaio l’arresto di un giovane del paese per le rapine agli africani fa salire la tensione. Così come le risse tra africani in paese. Sono di nuovo gli algerini il bersaglio del piombo. Tre di loro vengono avvicinati nella notte dell’11 febbraio nelle strade di Rosarno. Un uomo gli propone un lavoro in campagna e li fanno salire in auto. È una trappola. Giunti in una zona isolata lungo la strada per Laureana di Borrello, in località Scattareggia, scatta l’agguato a pistolettate. Due restano cadaveri – si tratta dei ventenni Abdelgani Abid e Sari Mabini – il terzo, il giovane 19enne Murad Misichesh, riesce a fuggire nonostante le ferite al collo. Qualcosa scatta in città, si commemorano quelle due morti, la gente è sgomenta e lo fa sentire. Ma il ricordo di quei giorni non lascia traccia.”
Da: fondazionepolis.regione.campania.it
Fonte: guardiegiurateincongedo.it
Antonino Sofia
Deceduto in servizio durante un assalto al furgone portavalori il 25 ottobre 1990. Avevano avuto l’incarico di trasportare dei soldi, circa 750 milioni di lire, dalla sede della BNL di Messina ad un ufficio postale di Barcellona (ME).
Medaglia d’oro al Valor Civile conferita dal Presidente della Repubblica Sandro PERTINI.
Antonio Nubile
Fu massacrato mentre era in servizio alla facoltà di Scienze dell’università Federico II di Napoli per sottrargli l’arma di sevizio nel pomeriggio del 16 marzo del 1991.
Domenico Bruno (33 anni)
Giovanni Cento (50 anni)
Assassinati barbaramente il 22 marzo 1991.
Era il 22 marzo 1991 quando le due guardie giurate Domenico BRUNO e Giovanni CENTO vengono uccise. Vincenzo COMBERIATI viene accusato e processato per l’omicidio delle due guardie giurate, uno di queste, ricoverato prima nell’ospedale di Crotone e poi trasferito all’ospedale di Messina, prima di morire sarebbe riuscito a fare il nome del loro assassino.
Giuseppe Mastrangelo (46 anni)
Ucciso in servizio durante un assalto ad un furgone portavalori il 17 novembre 1995 Cava de Tirreni.
Michele Scannicchio
Ucciso a Carbonara nel 1997 dalla mafia barese.
Francesco Mannino (36 anni)
Deceduto in seguito ad una rapina il 3 agosto 2001 a PALERMO quando un gruppo di rapinatori armati entrò in azione in via Villagrazia per rapinare la Banca Mercantile.
Adriano Terrone (32 anni)
Deceduto in seguito ad una sparatoria il 7 gennaio del 2004 in un cantiere edile di Canosa di Puglia.
Francesco Malcore (35 anni)
Dipendente dell’istituto di vigilanza Vis. L’uomo è rimasto ucciso il 19 dicembre 2011 mentre stava scaricando alcuni plichi da un portavalori nella filiale dell’Unicredit del rione Tamburi a Taranto. Due banditi avrebbero cercato di impossessarsi dei plichi ed uno, di fronte a un accenno di reazione, avrebbe fatto fuoco ferendo al capo la guardia giurata. La vittima lascia moglie e due figli.
Fonte: archivio.unita.news
Articolo del 25 maggio 1980
Un’agghiacciante catena di incidenti
[…] LUGLIO 1977 – Un’altra vittima, Livia Pugliese di Martina Franca, a seguito di uno scontro tra un pulmino guidato da un «caporale» e un camion, in questo stesso incidente stradale rimasero ferite dodici lavoratrici.
Fonte: L’Unità del 6 Settembre 2006
Napoli FarWest: tre omicidi in poche ore
[…] Di matrice camorristica, ma non inquadrabile in nessuna delle tante faide, l’omicidio avvenuto a Casandrino poche ore prima della rapina dell’Arenella. Alfonso Pezzella, 56 anni, artigiano, fondatore del circolo locale del Pdci, è stato massacrato a colpi di lupara per un debito non pagato a una gang di usurai.
Fonte: toninoscala.it
Articolo del 3 aprile 2017
Napoli Storie Sbagliate
– Alfonso Pezzella, Miriam Makeba, Alberto Ogaristi, Anna De Gregorio ed Eugenio Covito,
Fonte: archivio.unita.news
Articolo del 23 agosto 1976
CROTONE. 22 agosto. Un altro ordigno esplosivo — il terzo nel giro di una settimana — è stato rinvenuto ieri a Rocca di Neto. piccolo centro del Crotonese dove martedì scorso (17 agosto 1976) ha trovato la morte il piccolo Elvezio Dattolo, sei anni, rimasto dilaniato, per l’appunto, dallo scoppio di una bomba.